Serata inaugurale del Taormina Film Fest con “Boys” ed il Premio Nino Manfredi a Massimo Ghini


Pubblicato il 30 Giugno 2021

di GianMaria Tesei

La giornata inaugurale del Taormina Film Fest, giunto alla sua sessantasettesima edizione, trova il suo momento clou nel millenario luogo di fascino e cultura del Teatro Antico, con la presentazione della bravissima attrice Anna Ferzetti che ha introdotto personalità di rilievo, il cast del primo film, la proiezione, proprio in questo sito unico al mondo, di “Boys” ed il Premio Nino Manfredi, legato ai Nastri d’argento.

L’interprete romana ha principiato la serata con un brano di Leonardo Sciascia, in cui il grande scrittore siciliano descriveva quale grande avvenimento costituisse l’arrivo in Sicilia del cinema e quali fortissime emozioni e sentimenti suscitasse nell’ambiente siciliano del tempo.

Un video introduttivo dei film che si susseguiranno nel corso della manifestazione ha accolto la direzione artistica composta da Alessandra De Luca, Francesco Alò e Federico Pontiggia, con la prima a sottolineare il lungo e duro lavoro fatto su zoom dal team direttivo, quindi con contati avvenuti telematicamente per le restrizioni negli spostamenti imposte dalla pandemia, e come sembri quasi strano vedersi in presenza, con l’assoluta consapevolezza del buon lavoro svolto.

Pontiggia ha evidenziato come l’attività festivaliera taorminese, con questo meraviglioso tempio antico pregno d’arte sia il paradigma della ripresa attraverso la magica condivisione del cinema, che è uno degli elementi che consente la condivisione e come condividere significhi vivere.

Nostalgico è stato il ricordo di Francesco Alò che ha dichiarato di essere stato, circa vent’anni addietro, sulle scalinate del Teatro Antico per assistere a “Mission impossible 2” e come sia bello essere sul palco in una veste diversa, ma carica comunque di una grande emozione.

A guidare la giuria della kermesse, composta dall’attrice Lolita Chammah, dalla montatrice Francesca Calvelli, dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone e dall’attore Saleh Bakri, è la presidentessa e regista Susanna Nicchiarelli (da poco trionfatrice per il film dell’anno ai Nastri d’Argento per “Miss Marx”) che ha asserito come sia emozionante valutare le opere prime e seconde, permettendo così di scoprire nuovi linguaggi e cosa vogliono affermare e comunicare i giovani autori.

La stessa director romana ha posto l’accento sul come non vi siano dei veri parametri valutativi se non estemporanei criteri legati allo spontaneo impatto che si ha nei confronti di una pellicola, per come colpisce il singolo giurato ed il modo in cui questi riesce ad esprimere le proprie ragioni agli altri componenti del corpo giudicante sulla bontà del film stesso.

Guaglianone ha poi aggiunto come si sia trattato di un lavoro durissimo per il livello elevato dei film selezionati dalla direzione artistica, per la quale lo scenarista prova grande stima, avendo fatto una cernita su un gruppo di circa quattrocento pellicole, aggiungendo come tutti amino il cinema in quanto in grado di attuare vere e proprie metamorfosi della realtà.

Il sindaco di Taormina Mario Bolognari ha affermato come per accendere nuovamente l’interesse delle persone al viaggio ed alla partecipazione della vita di altre realtà, vista la lunga e non facile situazione contingente dovuta al Covid-19, presso luoghi meravigliosi come Taormina, occorra lavorare non solo mediante soluzioni tecniche, pur valide, quali il green pass o i vaccini, ma anche sulle persone, sui loro pensieri, attraverso l’arte, ed il cinema in modo particolare, che crea interesse e fa muovere lo spirito inducendo anche il corpo a viaggiare, il tutto cercando di pensare in modo diverso il futuro.

Lo stesso Bolognari ha ricordato, seguendo il solco tracciato da questo pensiero, come il cinematografo fu uno degli elementi che dette impulso alla ripresa italiana nel periodo postbellico successivo alla seconda guerra mondiale e come debba ricoprire il medesimo ruolo propulsivo anche adesso.

A mostrare anche una valenza musicale, oltreché propriamente cinematografica, a questa prima serata della kermesse è stato il cast del film d’apertura, ossia “Boys”, che ha impreziosito questa serata con Giorgio Tirabassi che ha sottolineato come il regista , Davide Ferrario, sia stato in grado di riunire e rendere complici gli attori del film e Mauro Pagani, compositore e musicista capace di suonare parecchi strumenti ed elemento fondamentale del gruppo musicale Premiata Forneria Marconi, ha affermato come la colonna sonora sia nata dai mesi di forzato confinamento in casa durante la pandemia, nel corso dei quali ha riscoperto dei brani, tipicamente però del suo stile, che aveva rinchiuso nel cassetto ad inizio anni ’80 , quando pure aveva cominciato la collaborazione con De Andrè.

Quando gli è stato proposto di scrivere una storia su un gruppo rock degli anni ’70 che dopo tanti anni sembra ritornare in auge, vivendo una storia, a tratti on the road, che li fa riavvicinare tra loro ed, in maniera meno abitudinaria e più profonda, alla passione per la musica, attraverso intrecci di vita vissuta vari ed interessanti, illusioni, ricordi, tradimenti e ricongiungimenti, ha riesumato venticinque pezzi rock del suddetto periodo selezionando i più adatti ( tra cui spicca “Tutto qua”) per il film che sono stati cantati proprio sul palco del Taormina Film Fest ( con Neri Marcorè in collegamento dall’Isola d’Elba) dal cast del film costituito dallo stesso Neri Marcorè, Marco Paolini, Giovanni Storti, Giorgio Tirabassi, Isabel Russinova, Saba Anglana, Paolo Giangrasso, Zoe Tavarelli- nel film anche Giorgia Wurth).

Nel contesto dello svolgimento di questa primissima, la Ferzetti ha ricordato opportunamente come vi sia proprio un intimo e lunghissimo legame tra il Teatro Antico taorminese ed il cinema, una liaison fatta di eventi e kermesse dal carattere internazionale ed unico. Un legame che è stato fortissimo con Taormina anche per uno dei grandi pilastri della filmografia italiana ossia Nino Manfredi, grandissimo a cui è dedicato un premio omonimo che viene assegnato ogni anno dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI) ad un’attrice od attore che abbia dimostrato un grande talento nel corso della propria carriera e che sia eroe della commedia italiana.

Quest’anno, per mano del figlio del grande Nino, ossia il regista e sceneggiatore Luca, ha ricevuto l’alloro Massimo Ghini che ha collaborato al documentario del regista romano “Uno, nessuno, cento Nino” sul grande attore di Castro dei Volsci

Luca Manfredi, nel consegnare il premio al vincitore del Nastro alla carriera nel 2018, mentre poco prima scorrevano sul maxischermo le immagini del prestigioso padre, ha esternato la sua emozione per il rapporto con Taormina, luogo d’origine della madre Erminia, quasi sempre presente a questo premio, mentre la Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani – Premi Nastri d’argento Laura Delli Colli ha enfatizzato l’importanza di questo premio nell’anno del centenario della nascita di Nino Manfredi, ricordando come proprio Erminia avesse detto che Nino vedesse in Ghini il suo erede.

Ghini, emozionato per il riconoscimento ottenuto, ha affermato come Manfredi fosse l’attore più americano nel novero di quelli italiani, perché dietro quella parvenza di interprete popolare celava una scrupolosità, meticolosità ed un lavoro di immedesimazione estremamente preciso e puntuale, tipico di certa scuola recitativa statunitense, tanto che Dino Risi lo definiva, ha aggiunto Luca Manfredi, “l’orologiaio”.

Un sentito messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato un augurio ulteriore alla manifestazione, anche attraverso il concetto per il quale il cinema, la cultura e l’arte sono parti irrinunciabili della vita sociale, pensiero che diventa un auspicio per un futuro colorato dai sogni che prorprio solo la cultura, e quella filmica in modo più particolare, fa diventare reali.

 

 

 

 

 

 

 

 


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