15 MESI DI “VUOTO”. E QUELLI DELLA SUA LISTA CHE LO PRENDONO A SCHIAFFI. L’AUTUNNO DELLO SCERIFFO TRANTINO


Pubblicato il 29 Settembre 2024

DI IENA MARCO BENANTI.

Mentre impazza sempre la “politica” ridotta a immagini e comunicazione social, attorno allo sceriffo sindaco di Catania Trantino il clima è piuttosto pesante. E’ passato in cavalleria che addirittura i consiglieri della “sua” lista “Trantino sindaco” ,nelle ultime sedute di consiglio comunale, prima sono usciti dall’aula e poi di recente lo hanno criticato. Come hanno fatto settori della “maggioranza”: ricordiamo, fra l’altro, che lo sceriffo sta sulla poltrona di sindaco grazie alle liste che lo hanno “issato” in alto, se così si può dire. Trantino di voti personali ne ha pochi.

In 15 mesi di amministrazione, il bilancio complessivo di questa esperienza della “destra del merito” e del “sociale” (inesistenti sia l’uno che l’altro), è piuttosto modesto. La giunta “La Greca-Bisignani-Trantino” (in ordine ad effetti duraturi prodotti sulla città) ha continuato a lungo il lavoro e i lavori della giunta Pogliese, dove lo sceriffo aveva deleghe “pesanti” come i lavori pubblici e l’urbanistica, con risultati estremamente modesti. Dove, ad esempio, lo scempio di corso dei Martiri (una colossale speculazione immobiliare ai danni del sociale e a favore dei privati e dire che ora qualcuno ha anche la faccia di ipotizzare un investimento pubblico fra i 30 e i 40 milioni di euro da ridare ai privati!) non ha trovato alcuna soluzione: per certi aspetti, a sentire le ultime parole del sindaco durante la seduta dedicata alla relazione di un anno di lavoro, la situazione è totalmente in mano ai privati. Ma lui ci parlerà. State sereni. Il “biglietto da visita” della città resta lì in tutto il suo squallore.

Noi v e lo diciamo anche stavolta: non si farà niente. L’interesse privato trionferà anche stavolta.

Del resto, sta trionfando ovunque a Catania con la giunta Trantino: non è una novità di certo, l’ “omaggio” alle imprese e in generale all’intesse privato è una costante storica (negli anni Settanta Pippo Fava scriveva che Catania è fondata sull’interesse privato) di una città fatta di abitanti e di rappresentanti di una borghesia stracciona e parassitaria.

A Palazzo per Trantino l’aria in consiglio comunale non è buona: lo abbiamo registrato da mesi. Ci sono “pezzi” del suo elettorato e della “sua” maggioranza che vivono da mesi uno stato di malessere diffuso. Certo, a Palazzo, quelli della giunta con annessi “megafoni” e assortiti lasciano intendere che sarebbe solo una questione di “richieste non soddisfatte”. Frattanto, in attesa delle nuove partecipate, è tempo di “Sie”, il nuovo mega-soggetto chiamato a gestire cifre faraoniche per le risorse idriche: tanto per cambiare, Trantino starebbe lavorando per una soluzione che venga incontro ai “desiderata” dei privati. Sullo sfondo sembra l’ennesima operazione per il profitto e non certo per risolvere i problemi della gente… Guarda un po’ la novità. E a proposito: il “gioiellino” Catania Rete Gas è per caso un altro “omaggio” ai privati mediante una fusione con Sidra che suscita opposizioni? Lo scriviamo alla luce anche dalle reazioni in consiglio comunale.

Ma i segnali della crisi di rapporto con il “suo” mondo e pezzi della città sono per lo sceriffo più profondi di quanto si pensi. La scelta è forse ancora quella di cercare di intercettare i “benpensanti” del centrosinistra, “gente perbene” per la quale bastano quattro manette ai “cattivi” e un paio di passeggiate al centro per farsi convincere.

Ma il resto del “popolo della destra” da mesi non è proprio contento (al netto della “curva nord” dei social per i quali basta l’identificazione politica e quattro piagnistei per continuare a lodare lo sceriffo).

Peccato che però sullo sfondo c’è il referendum sulla pedonalizzazione del Castello Ursino (qualcuno avverta che qualcuno in quella zona sta chiudendo e altri hanno registrato perdite economiche ingenti rispetto allo scorso anno). Intanto, come risposta al problema lui e il suo “gruppo organizzativo” e “popolo dei like” hanno realizzato la seconda serata da ballo in piazza: uno spettacolo patetico, spacciato come “prova” di un “problema risolto” o meglio che le “cose vanno bene”, i “ristoranti sono pieni”. Nemmeno in terza elementare si arriva a proporre argomentazioni del genere. Del resto, paradossalmente, la macchina burocratica, non avvertendo il so controllo, sembra quasi “correre sfrenata” per fatti suoi.

E che dire della sua relazione di un anno? Qualche giorno fa lo “show” in consiglio comunale (prima della “malacumpassa” del Dup) è stato un mettere le toppe ad una situazione che non muta: una serie di progetti declinati al futuro le “nuove” promesse di posti di lavoro targati high-tech. Cose vecchie, stravecchie. Per le periferie, poi, la “smentita” di una scarsa attenzione: “prova” le telecamere piazzate anche nei quartieri popolari. A proposito: e i militari in via Etnea a tenere d’occhio i “ragazzi scostumati”. Insomma, per questo “innovatore” (sic!) è tutto un problema di ordine pubblico. A conferma che si vede benissimo la matrice, culturale e politica. Del resto, che si deve pensare di un sindaco che ricorda di girare sempre “armato” di guanti per controllare il conferimento dei rifiuti. Qualcuno gli ha spiegato che è competenza di altri?

Più che un “innovatore” lo sceriffo si conferma un “figlio” degli anni Settanta e del mondo missino, quello che voleva la pena di morte per gli scippatori, mentre a Catania dominavano la mafia e i comitati d’affari.

A proposito di affari: di questi tempi le cose –per gli affari-. Sembrano andare bene. E sempre perché la matrice si vede bene, a due scuole fra l’amministrazione Pogliese e quella Trantino si sono preferiti due supermercati. Ma per fortuna, l’atto di indirizzo del Piano Regolatore è stato annunciato: che ci sarà scritto? E soprattutto dopo decenni e decenni di attesa, quale sarà il contenuto? Sempre che queste pagine non siano forse la “spiegazione” di tutto, compreso lo scandalo di via Palazzotto? Ricordiamo che il consigliere Damien Bonaccorsi ha parlato di un problema di leadership politica e di grandi questioni (porto, aeroporto, etc) che sembrano essere decise altrove…

Mai dire mai. La legalità è sempre dietro l’angolo, quasi ci insegue.


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