(da Orazio Vasta).
Piero Santonastaso*
Ieri, domenica 28 aprile, è stata la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, proclamata dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO). Sul sito del Ministero del Lavoro non ve n’è traccia, a parte un generico rimando a www.ilo.org.
La ministra Calderone ha altro per la testa, tipo la convention di Fratelli d’Italia a Pescara, dove ha preferito esercitarsi nella consueta invettiva contro i percettori di sussidi.
La sicurezza non è evidentemente questione che riguardi il governo. Se ne sono accorti anche all’ILO, perché l’Italia non figura tra gli 88 paesi presi in esame per costruire un report sull’attività degli ispettori del lavoro nel mondo. San Marino c’è, l’Italia no.
Continua però lo stillicidio delle morti quotidiane, anche se le notizie in materia circolano poco e male. Soltanto domenica 28 aprile, ad esempio, si è saputo che venerdì 19 aprile, dopo due settimane di ricovero all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino è morto l’autotrasportatore 45enne Salvatore Nicolosi, residente con la moglie e i due figli a Zeme (Pavia). Il 5 aprile era stato vittima di un gravissimo incidente alla Seici di Leinì (Torino): caricando fenolo da trasportare a Savona, per il malfunzionamento di un tubo era stato investito dalla sostanza, riportando gravi ustioni alle gambe e al tronco nonché lesioni ai polmoni per via dei vapori inalati. Nicolosi ha lottato per due settimane in rianimazione, poi il suo fisico ha ceduto.
Venerdì 26 aprile a Sambuca Pistoiese (Pistoia), è stato ritrovato sul greto di un torrente, in fondo a un dirupo di una quindicina di metri, il corpo di Andrea Granati, 49 anni, dipendente di un’impresa edile. Il lavoratore mancava all’appello dalla sera di mercoledì 24 aprile e soltanto il ritrovamento del suo furgone ha permesso di ricostruire i fatti. Granati deve essersi fermato per controllare uno pneumatico e, complice l’oscurità, ha fatto un passo falso ed è precipitato nel dirupo. La giornata festiva del 25 aprile e il fatto che vivesse da solo hanno contribuito a far scattare l’allarme in ritardo.
Sabato 27 aprile l’Alto Adige ha registrato la terza vittima del lavoro in una settimana. Si tratta dell’imprenditore vitivinicolo Erhart Tutzer, 76 anni, titolare della cantina Plonerhof. L’uomo era impegnato nella concimazione di un vigneto a Marlengo (Bolzano), quando è sbandato con il trattore ed è precipitato nella strada che corre ai piedi della vigna. Un volo di circa tre metri, che gli ha causato lesioni fatali.
–Aprile 2024: 94 morti (sul lavoro 75; in itinere 19; media giorno 3,3)
— Anno 2024: 354 morti (sul lavoro 274; in itinere 80; media giorno 2,9)
49 Lombardia (31 sul lavoro – 18 in itinere)
39 Campania (28-11)
34 Emilia Romagna (28-8)
31 Veneto (23-8)
26 Toscana (24-2)
22 Puglia (18-4), Sicilia (14-8)
21 Lazio (15-6)
18 Piemonte (14-4)
15 Abruzzo (12-3)
12 Calabria (10-2)
10 Marche (8-2)
9 Liguria (7-2)
8 Sardegna (7-1), Estero (7-1)
7 Trentino (5-2), Alto Adige (7-0)
5 Umbria (5-0)
4 Valle d’Aosta (4-0)
3 Friuli V.G. (3-0), Basilicata (3-0)
1 Molise (1-0).
*Rete Morti di lavoro.
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