25 aprile, liberazione dal fascismo: le iniziative a sinistra


Pubblicato il 24 Aprile 2021

“Catania. Manifestazione 25 aprile “antifascista e anticapitalista”
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CSP “Graziella Giuffrida”, ASIA USB Catania, Fronte Militante per la Ricostruzione del Partito Comunista, Potere al Popolo Catania, PCI, Comunità Resistente Piazzetta-CPO ColaPesce, Fronte della Gioventù Comunista, Red Militant in occasione della giornata del 25 aprile hanno indetto un presidio, con inizio alle ore 9,30, davanti all’ingresso dello dismesso Ospedale Vittorio Emanuele. Dopo il presidio, la manifestazione proseguirà in piazza Machiavelli. Hanno aderito alla manifestazione il PCL, il PMLI e Rifondazione Comunista.
Di seguito il documento degli organizzatori: “NELLA MEMORIA DEL PASSATO IL FUTURO DELLA LOTTA: 25 APRILE SEMPRE!
Il 25 aprile del 1945 i partigiani liberarono l’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
L’altissimo obiettivo dei partigiani però andava oltre: liberare le donne e gli uomini delle classi popolari dallo sfruttamento dei padroni, e proprio per questo la loro lotta non si fermò il giorno della liberazione.
In un paese devastato dal fascismo -che aveva portato la guerra, la fame e la disoccupazione- le partigiane e i partigiani lottarono consapevoli della necessità di distruggere il sistema economico capitalista e costruire una società nuova, libera da ogni sfruttamento.
Ancora oggi questa necessità   è all’ordine del giorno.
Viviamo in un paese in ginocchio per la crisi economica, crisi che è conseguenza diretta del sistema economico in cui viviamo e moriamo.
Lo stesso sistema non riesce tuttora a fronteggiare la pandemia.
I continui tagli alla sanità pubblica (37 miliardi di euro negli ultimi 10 anni) hanno mostrato quanto è inadeguato questo sistema economico, che per garantire i profitti di pochi ha messo a repentaglio la vita di molti: chiusura di presidi ospedalieri; cancellazione dei presidi di medicina generale territoriale (guardie mediche e consultori); riduzione drastica di alcuni servizi quali l’IVG farmacologica e chirurgica; riduzione del personale medico e infermieristico; riduzione dei posti letto per abitante…
La sanità pubblica è evidentemente al collasso e non riesce a rispondere efficacemente alla crisi pandemica, ma lo stato -anziché occuparsene-preferisce colpire le classi popolari: chiusura prolungata delle scuole (fra l’altro con aumento del lavoro domestico di cura dei figli, che la società patriarcale scarica sulle donne); chiusura dei luoghi della cultura e dello sport; chiusura ottusa delle piccole attività economiche, mentre si garantisce la produzione e il commercio ai grandi industriali, lasciando aperte le fabbriche di armi e i centri commerciali.
Di conseguenza, mentre i profitti dei ricchi padroni aumentano, dall’altro lato della barricata sempre più sono gli sfrattati, le disoccupate (il 98% dei nuovi disoccupati a dicembre 2020 sono donne), le famiglie che non riescono a mettere assieme pranzo e cena.
Alla crisi economica e sanitaria si aggiunge la militarizzazione dei nostri territori: sempre più militari nelle nostre strade;
pezzi della sanità pubblica affidati in gestione all’esercito;
continui finanziamenti alle basi militari presenti nel nostro territorio;
aumento del controllo sociale attraverso misure come il coprifuoco e la repressione dura dei momenti di lotta (dagli arresti dei manifestanti in diverse città, agli attacchi agli scioperi e a chi sciopera, dai picchetti dei lavoratori della logistica ai riders, fino alle sanzioni amministrative usate come strumenti per punire il dissenso.
È proprio per la situazione che stiamo vivendo che è fondamentale celebrare la Resistenza, perché la celebrazione non vuol dire ricordo bensì lotta e consapevolezza.
Lotta contro questo governo, con Draghi a capo e tutti i partiti al seguito.
Un governo questo che accelererà il processo di concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi padroni, e imporrà misure sempre più pesanti contro le classi popolari.
Occorre lottare contro tutte le riforme del mondo del lavoro, della scuola e della sanità che ci aspettano nel prossimo futuro.
“Riforme” che ridurranno i nostri diritti e la qualità della nostra vita, con la scusa che vanno restituiti i prestiti dell’Unione Europea.
Esattamente com’è accaduto in questi anni alla Grecia.
Dobbiamo affrontare il presente e il futuro con la consapevolezza che l’esempio dei partigiani, uomini e donne che lottano con ogni mezzo necessario, è la strada che dobbiamo seguire.
Per abbattere questo sistema economico e costruire un mondo libero da ogni forma di sfruttamento capitalista e patriarcale”. “

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IL RICORDO DI CARMELO SALANITRO E FERDINANDO AGNINI

 Per onorare la ricorrenza del 25 aprile questa mattina Rifondazione Comunista di Catania ha manifestato in due luoghi simbolici della città nel segno del no alle guerre, contro le spese e le alleanze militari, per la fratellanza con i migranti e per destinare le risorse finanziarie alle misure sanitarie e economiche contro la pandemia.

Insieme a tante e tanti democratici e progressisti abbiamo commemorato due importanti figure dell’antifascismo etneo: l’adranita Carmelo Salanitro, docente pacifista impegnato nel movimento antifascista, morto nel campo di concentramento di Mauthausen, davanti alla mattonella collocata in sua memoria all’ingresso del liceo Cutelli di Catania, e il partigiano comunista Ferdinando Agnini, martire catanese giustiziato nella strage delle Fosse Ardeatine, sotto la lapide viaria a lui dedicata nella strada tra Via Umberto e via De Felice. Sono intervenuti per ricordarne le figure, Domenico Stimolo (Associazione deportati politici italiani), Salvatore Di Stefano (ex docente liceo Cutelli), Francesco Giuffrida (ricercatore e studioso di cultura popolare), Mimmo Cosentino (per il circolo Gabriele Centineo). Hanno partecipato decine di insegnanti e le delegazioni dell’Anpi, del Coordinamento per la democrazia costituzionale, del gruppo femminista Rivoltapagine, del Pci, di Sinistra anticapitalista.
 
Nicola Candido, responsabile comunicazione 
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo

 Il 25 Aprile 2021 riveste quest’anno un particolare significato. Rifondazione comunista intende onorarlo su un duplice versante. Quello della memoria, necessario per tramandarne il valore costituente di libertà e democrazia alle nuove generazioni; e quello della sua attualizzazione contro i pericoli innegabili dati dalla pandemia per l’esistenza umana e per la vita del pianeta. 

Questi gli appuntamenti di Rifondazione Comunista.
 
Sabato 24 Aprile
ore 10:00, davanti all’ingresso del liceo Cutelli, via Firenze Catania: deposizione di un simbolo floreale sulla PIETRA D’INCIAMPO che ricorda Carmelo Salanitro, docente pacifista e attivo sostenitore del movimento antifascista, incarcerato e poi deportato nei campi di concentramento nazisti di Dachau e di Mauthausen, dove fu ucciso in una camera a gas il 24 aprile del 1945.
ore 11.00, piazza Stesicoro volantinaggio antifascista e pacifista in vista della festa della Liberazione.
 
Domenica 25 Aprile
ore 9:30, davanti all’ex ospedale Vittorio Emanuele, con i movimenti di lotta catanesi, per rivendicare il diritto alla vita e il primato della sanità pubblica, della medicina preventiva e territoriale, contro ogni logica privatistica e speculativa
ore 11:00, in piazza Machiavelli, con l’ANPI, sotto la lapide di Graziella Giuffrida, per dire NO alle guerre, alle alleanze militari, per il rispetto dell’art. 11 della Costituzione, per l’azzeramento dei finanziamenti alle spese militari, destinare le risorse al potenziamento e al rilancio della sanità e della scuola pubblica.

Mimmo Cosentino, per il circolo Prc Gabriele Centineo
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.


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