Mancavano, oggi pomeriggio sotto la lapide per Pippo Fava, solo la fanfara dei bersaglieri, il comandante dei carabinieri e lo speziale. Per il resto, il quadretto paesano, pardon istituzionale era perfetto o quasi: l’arcivescovo, il rappresentante del Governo Comunale, un paio di vigili urbani in alta uniforme, i rappresentanti della Fondazione Fava, i familiari, qualche […]
5 gennaio alla catanese: Claudio Fava “fa l’assist”, Trantino “insacca”!
Pubblicato il 05 Gennaio 2025
Mancavano, oggi pomeriggio sotto la lapide per Pippo Fava, solo la fanfara dei bersaglieri, il comandante dei carabinieri e lo speziale. Per il resto, il quadretto paesano, pardon istituzionale era perfetto o quasi: l’arcivescovo, il rappresentante del Governo Comunale, un paio di vigili urbani in alta uniforme, i rappresentanti della Fondazione Fava, i familiari, qualche poliziotto, qualche giornalista. E poi le solite “facce di bronzo” del centrosinistra catanese.
Per l’alta occasione, dall’Amministrazione Comunale a guida Trantino, è arrivato il vicesindaco Prof. Paolo La Greca (assessore anche all’urbanistica, dettaglio), persona seria, docente, un personaggio che piace a destra come a sinistra. Da lui e dal Comune con un omaggio floreale del caso. Catania dà il suo meglio, in queste occasioni: un “grande abbraccio”, dove tutto si sfuma, tutti sono uguali, le storie, i dolori, le gioie, le responsabilità. Sotto l’ “ombrello della catanesità” tutto va bene.
E poi ci sono i “casi della vita”.
Stamane, dall’apposito Claudio Fava era arrivata un’intervista su “Repubblica”. Titolo: “L’omicidio di mio padre ha spaccato in due Catania, mai un sindaco sotto la lapide”.
E a metà pomeriggio, perchè la vita è piena di casualità, è arrivato il comunicato dell’Amministrazione Comunale:
“Comune di Catania
Ufficio Stampa 05.01.2025
Anniversario Fava, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale ricordano il giornalista ucciso dalla mafia
Nel quarantunesimo anniversario dell’uccisione per mano mafiosa del giornalista catanese Giuseppe Fava, il sindaco Enrico Trantino, anche a nome di tutta la giunta comunale, ha diffuso una nota:
“A distanza di tanti anni dalla sua uccisione, la città di Catania ricorda con emozione l’impegno meritorio per la legalità e la lotta alla criminalità organizzata, di un valoroso giornalista e scrittore, che seppe coniugare il rigore informativo con quello della denuncia di tanti mali della Sicilia e di Catania, nell’interesse della verità e della giustizia. Sono rimasti un monito indelebile, a memoria futura anche per le nuove generazioni, le sue denunce del malaffare e lo sfruttamento delle risorse pubbliche per interessi illeciti, descritte con impareggiabile coraggio nelle battaglie civili di cui si è reso protagonista con i suoi scritti, ancora di grande attualità”.
Al presidio cittadino promosso nel pomeriggio sul luogo dell’agguato di 41 anni fa con la lapide che lo ricorda, l’Amministrazione Comunale è stata rappresentata dal vicesindaco Paolo La Greca che ha deposto un mazzo di fiori in memoria di Giuseppe Fava”.
Insomma, l’amministrazione comunale di una “stagione nera” (e non per il colore politico…), con operazioni sulla città all’insegna della privatizzazione di tutto o quasi, va a braccetto con chi ha denunciato anche i “comitati d’affari”. Che a Catania -dicono- sono scomparsi.
I catanesi, anche e soprattutto quelli “rivoluzionari”, sono straordinari anche in questo: sanno mentire anche a loro stessi. E sono tutti amici. Nella loro città.
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