A CATANIA È CACCIA AL POSTO IN LISTA! SOLO IN 9 ANDRANNO ALLA CAMERA


Pubblicato il 03 Settembre 2018

NUMERI SICILIANI DELLA NUOVA LEGGE ELETTORALE

È iniziata la marcia di avvicinamento al 4 marzo 2018, giorno in cui si voterà per eleggere i nuovi componenti di Senato e Camera. Andremo a votare con una legge pessima, il cosiddetto Rosatellum che mescola il sistema maggioritario a quello proporzionale e spezza l’Italia in collegi uninominali e plurinominali.

In totale la Sicilia esprimerà 77 eletti tra Camera e Senato. La Sicilia è divisa da questa nuova legge in due circoscrizioni, orientale e occidentale. Catania è inserita ovviamente nella circoscrizione orientale Sicilia 2, che eleggerà esattamente 27 deputati (10 col maggioritario e 17 col proporzionale).

IL DETTAGLIO SU CATANIA E PROVINCIA. SOLO IN 9 ANDRANNO ALLA CAMERA

Gli etnei potranno eleggere 4 dei loro rappresentanti col maggioritario nei rispettivi collegi di Acireale (Sicilia 2-04), Catania (Sicilia 2-05), Misterbianco (Sicilia 2-06) e Paternò (Sicilia 2-07).

Altri 5 seggi alla Camera scatteranno invece grazie al collegio plurinominale Sicilia 2-02 (che accorpa appunto quelli uninominali di Acireale, Catania e Misterbianco). Un seggio in più per gli etnei potrebbe però arrivare a sorpresa dal collegio plurinominale Sicilia 2-03 che eleggerà 7 deputati col proporzionale e nel quale è ricompreso il collegio uninominale di Paternò.

A CATANIA È CACCIA AL POSTO IN LISTA

La notizia dello scioglimento delle Camere a fine dicembre ha messo in moto le segreterie politiche. Sono in tanti infatti a volere un posto nelle liste che i leader nazionali di partito si apprestano a comporre di qui a breve. Dopo l’elezione di Nello Musumeci in Sicilia è facilissimo prevedere una netta affermazione del centro-destra anche a Marzo 2018. Una previsione di quello che accadrà la possiamo già fare, semplicemente calando nei collegi previsti dal Rosatellum le percentuali raccolte dalle forze politiche alle ultime regionali.

Secondo quest’ipotesi se il centro-destra riuscisse ad andare realmente unito al voto, da Forza Italia alla Lega quindi, passando per Fratelli d’Italia e le forze minori e proporre così un candidato unico nei collegi uninominali, vincerebbe a mani basse e occhi chiusi ad Acireale, Catania e Paternò. Incerto sarebbe invece il seggio di Misterbianco, dove il centro-destra avrebbe un vantaggio risicato, qui la coalizione dovrebbe soppesare bene il nome da candidare per riuscire a spuntarla sugli avversari.

Difficile invece fare una previsione esatta sui 5 eletti etnei tramite la parte proporzionale della legge, perché qui a pesare e tanto, saranno le percentuali nazionali d’ogni singolo partito. Stando agli ultimi sondaggi comunque le prime quattro forze politiche nazionali sono rispettivamente il Movimento 5 Stelle, il PD, Forza Italia e la Lega e quindi saranno loro a dividersi probabilmente la quota più grossa dei seggi attribuiti dal proporzionale.

I PROBABILI CANDIDATI ALLE FALDE DELL’ETNA

Ma chi saranno i candidati? Le elezioni regionali hanno lasciato l’amaro in bocca a tanti candidati che hanno portato una marea di voti alla causa del centro-destra e di Musumeci e che però non sono riusciti a centrare l’elezione all’Ars ed è probabilissimo perciò che i leader nazionali pescheranno tra questi i nomi dei futuri candidati alla Camera.

Proprio in questi giorni gli uomini del centro-destra stanno tentando di sottoscrivere un accordo per dividere i posti a disposizione nei 28 collegi uninominali perché per battere il M5S e il PD è necessario per Berlusconi, Salvini e Meloni andare unitissimi. Secondo voci ufficiose, agli uomini di Forza Italia dovrebbero spettare una ventina di posti, gli altri otto dovrebbero invece essere divisi tra Lega, Fratelli d’Italia e UDC. Nei venti posti assegnati a Forza Italia dovrebbero trovare posto anche cuffariani, lombardiani ed ex democristiani di ogni grado e corrente.

I NOMI DEL CENTRO-DESTRA

Dentro Forza Italia a scalpitare per avere un posto in lista sono sopratutto in tre: Dario Daidone, Alessandro Porto e Elio Tagliaferro. Nella Lega in pole position, dopo l’ottimo risultato delle regionali in provincia di Catania, il segretario della Commissione nazionale Antimafia, Angelo Attaguile,  Poi Matteo Salvini potrebbe dare spazio ad un suo fedelissimo della prima ora, braccio destro di Attaguile, Fabio Cantarella, vicesindaco a Mascalucia. Scalpita, per un posto in lista, anche il sindaco di Motta Anastasio Carrà. Dentro Fratelli d’Italia a sperare sono invece Manlio Messina, Carmelo Nicotra e Ludovico Balsamo, l’area di Diventerà Bellissima dovrebbe trovare un suo spazio con Raffaele Stancanelli. Tra gli ex autonomisti invece spicca il nome di Giuseppe Lombardo, nipote di Raffaele.

I NOMI DEL CENTRO-SINISTRA

Nel centro-sinistra il nome è uno solo ed è quello di Valeria Sudano, compagna di partito di mister preferenze Luca Sammartino che alle regionali ha cannibalizzato il PD. L’altra anima del PD che potrebbe riuscire a esprimere un nome è quella sindacale, ma per farlo dovrà accordarsi con Giuseppe Berretta, se riusciranno nell’intento potrebbero evitare l’estinzione. Un posto lo pretenderà anche Nicola D’Agostino appena eletto all’Ars in Sicilia Futura che potrebbe essere ospitato dal PD (nel caso centrasse l’elezione, liberebbe il seggio alla regione per il suo delfino Carmelo Coppolino). Alla sinistra libera, uguale e senza voti in Sicilia di Pietro Grasso non resterebbe nulla e qualunque nome non avrebbe speranza.

I NOMI DEL M5S

Pochi cambiamenti nel M5S che a meno di novità clamorose dovrebbe permettere a tutti gli eletti della volta precedente di ripresentare la candidatura, visto che il non-statuto prevede che ogni “cittadino a 5 Stelle” possa espletare due mandati.


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