Il Comune di San Gregorio non si costituisce parte civile. Lo fa un cittadino. E le difese si oppongonodi Iena Giudiziaria Benanti
Un cittadino può surrogarsi –come parte civile- al Comune che sceglie di non costituirsi? Questa è la domanda che risuonava, stamane, nell’aula della Terza sezione del Tribunale di Catania (Presidente Rosalba Recupido, a latere Cannella e Bacianini) per il processo sul centro intrattenimenti della “Sofocle”, a San Gregorio di Catania.
Un abitante del Comune etneo vuole costituirsi, mentre il Comune non lo fa. Le difese degli imputati si sono opposte e hanno chiesto l’estromissione, nella quasi totalità, delle altre parti civili, imprenditori e semplici cittadini, che si erano costituite ed erano state ammesse davanti al gup; per esse hanno parlato gli avvocati Gianfranco Li Destri ed Enzo Mellia per chiedere il rigetto delle eccezioni proposte dai difensori degli imputati.
La riserva sarà sciolta alla prossima udienza, il 22 giugno. Ma che storia è questa? E’ la vicenda di un centro intrattenimenti, una grossa struttura (nella foto dall’alto) costruita sulla “bretella” che porta a San Gregorio, salendo da Catania. Una vicenda finita in un’aula di giustizia. Lo scorso anno, infatti, il Gup Marina Rizza ha disposto il rinvio a giudizio per quattro persone, decidendo sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai sostituti procuratori della Repubblica di Catania Alessandra Chiavegatti ed Angelo Busacca.
Oggi, dopo alcuni rinvii, si è aperto di fatto davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Catania il dibattimento che vede alla sbarra quattro imputati, indagati –a vario titolo- in un’inchiesta per abuso d’ufficio, falso e lottizzazione abusiva. Si tratta del dirigente del servizio II viabilità della Provincia Regionale di Catania, Francesco Impellizzeri (ma solo per abuso), di Salvatore Puglisi Cosentino, imprenditore, figlio del noto imprenditore Salvatore, amministratore della “Sofocle srl”, del progettista della “Sofocle” l’ing. Santo Catalano e di Salvatore Buscemi, responsabile del servizio “edilizia privata” del Comune di San Gregorio.
Il cantiere per realizzare sale cinematografiche e strutture per il tempo libero si trova in territorio di San Gregorio, a pochi chilometri da Catania, in un’area a forte impatto viario, in quanto è lo snodo che ogni giorno migliaia di “pendolari” percorrono per entrare e uscire dalla città. Non a caso, a lungo quel tratto viario ha costituito un caso, appunto quello della c.d. “collina del disonore” per i mega-ingorghi e l’aria irrespirabile, con tassi di inquinamento elevati, che ne derivavano, prima della costruzione de parte della Provincia di una bretella denominata “Paesi Etnei” che ha posto un primo rimedio alla situazione.
A contestare l’iter dell’opera non sono stati soltanto imprenditori, magari interessati per questioni di legittima concorrenza commerciale, ma anche semplici cittadini, abitanti nella zona, preoccupati per l’impatto viario e ambientale del centro sull’area. Sul centro grava ancora un sequestro preventivo.
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