Fonte Corriere della Sera.
Di Aldo Cazzullo:
“Cari lettori,
Anch’io mi sono trovato a passare per l’aeroporto di Catania, e vi assicuro che l’ottimo reportage di Leonard Berberi sul Corriere di mercoledì non ingigantisce la realtà, anzi. Tempo fa, un astuto ristoratore cinese scrisse sul menu che un suo piatto era «indescrivibile con parole occidentali». Ecco, le condizioni in cui i passeggeri attendono i voli all’aeroporto di Catania sono indescrivibili con parole occidentali. Intendiamoci: il personale è cortese ed efficiente. Lavora in condizioni durissime, e fa miracoli. Funziona così: la gente aspetta fuori, sotto il sole cocente; in vista dell’imbarco, un signore esce con il megafono e avverte: «Barcellona! Chi deve partire per Barcellona?». I passeggeri per Barcellona entrano nel terminal C, e iniziano una lunga ed estenuante coda prima per i controlli, poi per l’imbarco. Questo perché il terminal principale, denominato A, è ancora chiuso, per un piccolo incendio avvenuto quasi tre settimane fa; il terminal storico, detto B, dovrebbe essere recuperato in base a un progetto del 2020, ma è ancora inutilizzato; e il terminal C è troppo piccolo per una capitale del turismo qual è Catania. Così molti voli vengono dirottati su Comiso, Trapani, Palermo, aeroporto che a sua volta è stato chiuso per gli incendi. Cancellati tutti i voli extra Schengen. Un volo Lufthansa causa vento è stato dirottato su Malta. Ieri sera è stata annunciata la riapertura del terminal A, dove però i dipendenti non potranno lavorare per più di 4 ore, con le mascherine. L’estate per la Sicilia è stata drammatica. Ai disagi per la popolazione locale si sono aggiunti quelli per i visitatori. Mi chiedo se i siciliani siano consapevoli di quale disastro rappresenti la malagestione dell’aeroporto di Catania. Quanti turisti non sono arrivati. Quanti non verranno più dopo la disastrosa esperienza. Un tassista mi ha detto: «Che problema c’è, l’altra sera in un ristorante delle Eolie ha cenato De Niro e solo con quello che ha speso in vino ha salvato l’estate del locale». Magari è vero. Però è possibile che De Niro l’estate prossima vada in Polinesia o alle Maldive. Il turismo siciliano vive anche del signor Rossi o di mister Smith. Che veniva sempre, quest’anno non è riuscito ad arrivare o ha faticato molto, e l’anno prossimo magari resterà a casa sua.”
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