Malgrado due sentenze (dicembre 2021, dicembre 2022) abbiano sancito i diritti di Sie -la società mista pubblico-privato, gestore unico che ha regolarmente vinto un appalto per il servizio idrico- in particolare per l’aggiornamento della vecchia convenzione con l’allora Ato e quindi procedere con la sottoscrizione e il trasferimento, consegna degli impianti di sollevamento entro febbraio 2023(sic!), dai vertici della politica siciliana viene un preciso segno contrario: uno “stop” all’appena nominato commissario , su decisione dello stesso governo siciliano. Non male! In italiano, significa fottersene della legalità. Rispetto della legge? No, la legge -in questo caso- è “carta straccia”. Il centrodestra della “legge dura e pura”, dilaniato dall’ennesima rissa su “posti&affari”, mostra il suo volto peggiore. Dall’altra parte, il Pd prenda la solita posizione scontata, frutto delle scelte di una dirigenza, quella di Barbagallo, è conferma la sua modestia, la sua apparente coerenza. Teatro di un teatrante qual è il suo segretario regionale.
I sindacati fanno da cornice a questa ennesima “pagina nera” della politica sicula: di fatto, una rissa, o almeno anche loro contribuiscono ad alimentare un “clima da rissa”, con posizioni diverse. Mentre tutto è chiaro: malgrado i bizantinismi degli appositi “operatori del diritto”, è tutto chiaro. E da decenni: dal 2005. La Sie, da parte sua, ha firmato dall’ottobre del 2023. Ma, la volontà di non mollare la “moltiplicazione degli acquedotti e delle poltrone” sembra prevalere. Il problema, allora, è la resistenza degli “acquedottisti” e delle partecipate nei confronti dell’affido del servizio idrico integrato al gestore unico che, per quanto attiene alla provincia di Catania esiste già ed è la Sie SpA. Società costituita conformemente alle direttive del legislatore comunitario ed avversata in tutte le sedi giudiziarie da chi è portatore di interessi contrapposti ed orientati a mantenere la gestione in una “logica gattopardiana”.
Proprio perchè mentre il solito centrodestra italiana si mostra liberista coi poveracci e statalista con gli “interessi forti”, tradotto in lingua italiana corrente: “Chi deve gestire servizi?” o meglio “cu si pigghia l’appalti?” Ma vuoi vedere che finisce che il Cga metterà il suo di commissario? Il commissariamento del commissariamento? Mai dire mai.
E siccome la vita è piena di imprevisti (si dice) ma talora gli “imprevisti” sembrano “altamente previsti”, ad oggi – mentre tutto è in rissa e tutto si ferma- inopinatamente a trarne vantaggio vuoi vedere che resta Fratelli d’Italia, pardon il commissario per la depurazione? E che depurazione!
Gratta gratta, sotto i liberisti all’italiana, spuntano sempre i vecchi amici dei “fasci e delle corporazioni”. Succede da qualche decennio.
iena marco benanti.
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