“Tutti i nodi vengono al pettine: quando c’è il pettine.”-disse Leonardo Sciascia. Oggi è drammaticamente il 23 febbraio 2025: il Papa non sta tanto bene, il mondo pure, ma dalle parti di ienesicule si festeggia lo stesso. “Che gente! Privi di senso dell’opportunità” -dirà qualcuno. Ma questo qualcuno non sa che sono arrivati anche per […]
Affari&migranti… Cara di Mineo: il garantismo finisce quando inizia il Partito Democratico
Pubblicato il 26 Marzo 2015
di marco pitrella tra i tanti membri componente della direzione provinciale del Piddì Cittì
Spero che il Cara di Mineo chiuda. Certo se chiudesse, toglieremmo l’aglio per ruttare all’uomo bianco, ai manettari e ai quaquaraquà. Intanto sullo sfondo si consuma l’ennesima lotta fra il PD e il PD, nel più classico del “levati tu che mi ci metto io” (è “sinistra calatina”, si sa).
Eppur si muove. Dopo il faccia a faccia tra Anna Aloisi, sindaco di Mineo, e Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzzione” il giornale La Sicilia titola “riabilitato il bando illegittimo”? In sostanza il bando “sotto indagine” è quello per una gara d’appalto del 2014 pubblicato con i medesimi requisiti di quelli indicati nel precedente bando 2012 che la stessa “Autorità di vigilanza sui contratti pubblici” aveva decretato legittimo a seguito di un ricorso. (La Sicilia 25/03/2015).
Come in tutti gli “scandali”- presunti dati per certi – del bel paese, il giornalettIsmo smentisce il sicilianissimo “iu nun sacciu e nun aiu vistu nenti” costruendo – comu ci cummeni – la “vicenda”. Se cadrà l’accusa sull’ “appalto truccato” resterà, da canovaccio, l’ormai “surclassato clientelismo”.
Sulla via della legallllità – infatti – la Procura di Caltagirone, proprio sul “familismo clientelare”, ha aperto un fascicolo… quando si dice “notizia di reato” & titoli in neretto, il colore dello scoop.
Ammesso & non concesso; ma nei consorzi e nelle cooperative si “entra” per concorso? non ci risulta… e siamo talmente garantisti che preferiamo risolvere con una sana risata piuttosto che con una sonora pernacchia l’assunzione al Cara del nipote – “perché bisognoso” – di Franco Zappalà, sindaco coraggio o coraggio sindaco, di Ramacca che con un “assolo epico” aveva denunciato – a suoi dire – “le porcherie” del centro d’accoglienza… e menu mali!
“Per stare sul pezzo”, venerdì in direzione provinciale i Piddìni Cittìni, unti dal Signore, votano – come fossero verginelle – per lo scioglimento del consorzio “Terra d’Accoglienza” nonostante la maggioranza dei sindaci – 9 in totale – sia di centro-sinistra… “Medea che divora i suoi figli”.
E all’indomani della puntata di “Presa Diretta”, sempre i democratici catanesi, con tempismo magistrAle, postano sulla pagina facebook una vecchia dichiarazione sul Cara del segretario provinciale Enzo Napoli, titolata “Magistratura faccia chiarezza” (6 dicembre), come a dire villaumu dittu… illo tempore.
E se fosse un magistrAle a togliervi l’altare e portarvi nella polvere?
“Giustizia è stra-fatta”? Tra stampa&politica&procura… il prezzo da pagare è stare allineati.
La paura fa 90 in ciò che è “Stato di diritto” e la politica abiura – cussì si leva de mpruogghi – perché a Catania siamo… e allora tanto vale curarsi in salute, perché – di questi tempi – cu si vaddo’ si savvò.
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