Catania – L’associazione culturale Terre forti, nata nel 2007 a Librino, fondata e diretta dall’attore, regista e autore catanese Alfio Guzzetta, è già in movimento per presentare alla città ed al proprio pubblico delle iniziative, degli spettacoli, in linea con le proprie caratteristiche ovvero il recupero e la rivalutazione della nostra cultura popolare. Ad accennare le iniziative culturali e teatrali nel 2023 e a ricordare quanto fatto lo scorso anno è il direttore artistico dell’associazione, Alfio Guzzetta, da sempre impegnato in un contesto socio culturale impregnato di usi e costumi popolari.
“Come Terre forti – sottolinea Alfio Guzzetta – ci barcameniamo tra le solite mille difficoltà, comuni a tutto il contesto teatrale, ma abbiamo iniziato la nuova stagione proseguendo gli scopi della nostra costituzione, ovvero il recupero e la rivalutazione delle nostre tradizioni. Abbiamo ripreso a gennaio un lavoro già messo in scena qualche anno fa, “La madre di San Pietro”, che recupera le “Parità Morali dei nostri Villani”, raccolte da Serafino Amabile Guastella che narrano delle leggende popolari che hanno come protagonisti i personaggi del Vangelo, come gli Apostoli o vari Santi e che danno ai protagonisti il carattere contadino, con tutte le debolezze insite nell’uomo. Stiamo lavorando poi alla ripresa delle “Favole di Micio Tempio”, un lavoro di una attualità sconcertante, che tende a restituire al nostro Poeta il giusto valore che gli è stato negato, relegandolo erroneamente ad una subcultura da osteria. Contemporaneamente stiamo portando avanti un laboratorio di educazione verbale e avviamento al teatro, curato da Letizia Tatiana Di Mauro sul pensiero pirandelliano, imperniato sull’atto unico “Sogno o forse no” dove la realtà si mischia al mondo onirico dando vita ad espressioni diverse dello stesso personaggio ed il 24 febbraio è previsto il saggio finale”.
“Riproporremo poi – conclude Guzzetta – lo spettacolo teatrale “Aracneide”, testo che tende a mettere in luce una serie di episodi accaduti in Sicilia dal secondo dopoguerra in poi, la cui verità è rimasta impigliata in una ragnatela di interessi vari che le impediscono di liberarsi. Saranno, infine, programmate altre attività legate sempre alla nostra quotidianità cercando di focalizzare problematiche socio/culturali e contribuendo, si spera, a coinvolgere quei contesti che raramente vengono a contatto con il teatro. In merito all’attività 2022, grazie al contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune e al Progetto Palcoscenico Catania, siamo riusciti a portare una serie di spettacoli nelle periferie, realizzando quel sogno sempre rincorso fin dalla nostra costituzione. Abbiamo proposto alcune farse di Peppe Nappa, in omaggio e ricordo del nostro autore e uomo delle tradizioni popolari, Alfredo Danese e ci auguriamo che nel 2023 altri progetti possano dare un grande input culturale alla società e un supporto al mondo teatrale che si muove perennemente tra mille difficoltà”.
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