ALLA PROCURA DI CATANIA, ARRIVERA’ BERTONE?

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Chi arriverà al primo piano del Palazzo di Giustizia di Catania? La nomina del nuovo procuratore della Repubblica attira attenzioni, suscita ragionamenti ed ipotesi fantasiose, spinge a “dipingere” scenari politico-giudiziari. Insomma, interessa e non solo agli “addetti ai lavori”. Ma perchè? Perchè è una poltrona fondamentale per capire il Potere, comprendere le dinamiche e gli equilibri di una città, che è sistematicamente oggetto di “coperture”, di “silenzi”.

Non a caso, Catania è stata definita con felice definizione la “città coperta” o meglio la “città degli amici”. In un quadro di illegalità ripetute, soprattutto nei circuiti della politica e dell’imprenditoria, l’amministrazione della giustizia è fondamentale. Se il Potere può contare su una giustizia ossequiosa e capace di “giravolte” giuridiche è meglio per tutti. Così ragiona il “salotto buono” di Catania, quel pezzo di borghesia che trasversalmente comanda in città: politica, imprenditoria, professioni, alta burocrazia, mafia. Poi, per i gonzi c’è la “sinistra”, la “destra”, il “centro”: tutte formule vuote in un contesto solo contano solo gli affari. Questo è il “caso Catania”.

Ma quale competizione sta avvenendo negli organi di “autonomia” della magistratura? Intanto, i nomi che girano da mesi sono i seguenti: Giovanni Tinebra, attuale procuratore generale (e dato a lungo per favorito nella corsa alla Procura della Repubblica), di recente confermato, Giuseppe Gennaro, sostituto procuratore, già presidente dell’Anm per due volte, già al Csm, leader della corrente maggioritaria di “Unicost”, Giovanni Salvi, di Md, magistrato a lungo a Roma. Da qualche giorno, nei corridoi di Palazzo di Giustizia si fa il nome di un volto conosciuto a Catania: quello di Amedeo Bertone, Pm di tante inchieste antimafia, a lungo legato professionalmente e dall’amicizia con un altro Pm che ha lavorato a lungo a Catania, Nicolò Marino. Bertone è forse l’unico candidato legato a Md -dicono i beneinformati- che Unicost possa votare.Sembra che le divisioni all’interno dei blocchi politico-giudiziari siano di non poco conto: di qui una situazione tutta da decifrare. E i tempi si allungano. Per la nomina.Quando sembrava che tutto sarebbe stato definito in questa settimana, i giochi si sono “riaperti”. A quando la nomina?

Marco Benanti

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Redazione Iene Siciliane

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