Alla riscoperta della profezia di San Malachia, mentre il 21 dicembre si avvicina e nessuno parla più della fine del Mondo annunciata dai Maya


Pubblicato il 19 Novembre 2012

di iena profeticaIn passato vi abbiamo parlato della profezia dei Maya e di quel 21 dicembre 2012, ormai sempre più vicino, che secondo alcuni dovrebbe sancire la fine del Mondo (clicca qui per leggere l’articolo).Oggi vi proponiamo un’altra storica e interessante profezia, quella di San Malachia. Si tratta di una lista di centododici brevissime frasi in latino utilizzate per premonire i vari papi che si sarebbero succeduti alla guida della Chiesa, da Celestino II, divenuto papa nel 1143, a Petrus Romanus che secondo la profezia sarà l’ultimo pontefice prima della distruzione di Roma. Si tratta di una premonizione attribuita a San Malachia, vescovo di Armagh, vissuto nel XII secolo. San Malachia nel 1139 si recò a Roma da Papa Innocenzo II e lì ebbe una visione sui futuri papi che riportò in un manoscritto.Qualcuno sostiene che la profezia sia stata in realtà di Nostradamus e attribuita a Malachia sono per evitare attacchi alla persona che predisse la fine della Chiesa. In ogni caso, i sostenitori della profezia, come lo scrittore John Hogue, sostengono che sebbene l’autore della profezia sia incerto, le predizioni restano valide.Nella sua profezia, San Malachia desrisse ciascuno dei 111 (o 112, a seconda delle versioni) futuri pontefici attraverso un motto latino. Solo a titolo d’esempio, da wikipedia.org vi proponiamo i motti di premonitori di alcuni pontefici recenti.

  • Leone XIII. Il 102º papa ha il motto “Lumen de coelo”. L’emblema di Gioacchino Pecci era una stella cometa sullo sfondo del cielo.
  • Pio X. Il 103º papa ha il motto “Ignis ardens”. Per la sua bontà e la sua ardente fede, Giuseppe Sarto fu proclamato santo. Si potrebbe anche ricordare con quanto zelo egli combatté il Modernismo.
  • Benedetto XV. Il 104º papa ha il motto “Religio depopulata”. Il pontificato di Giacomo della Chiesa fu funestato dagli avvenimenti della Grande Guerra e dai numerosi lutti che ne conseguirono. Il motto sembra riferirsi all’enorme numero di cattolici che caddero sul fronte di guerra, ma potrebbe esserci anche un accenno alla terribile epidemia di spagnola, che fece ancora più vittime partendo proprio dalla Spagna, un paese cattolico.
  • Pio XI. Il 105º papa ha il motto “Fides intrepida”. La fede di Achille Ratti, nativo di Desio, lo indusse a lanciare coraggiosi anatemi contro il comunismo e soprattutto contro il fascismo ed il nazismo rampante (enciclica Mit Brennender Sorge, “Con ardente preoccupazione”).
  • Papa Pio XII. Il 106º papa della profezia, identificato con papa Pio XII, reca il motto Pastor angelicus. Il cognome di Pio XII è Pacelli che, come amava ricordare lo stesso pontefice, in latino vuol dire “Pace del Cielo” (Pax caeli) e pertanto viene collegato alla profezia. In vita fu soprannominato Pastor Angelicus e gli fu dedicato un cine-documentario, in cui Pio XII recitò nel ruolo di se stesso, con questo titolo.
  • Papa Giovanni XXIII. Il 107º papa, identificato con papa Giovanni XXIII, è indicato come Pastor et nauta (pastore e marinaio). Il pontefice, in quanto tale, è pastore di anime, ma è possibile che nella storia della Chiesa non tutti i papi l’hanno trasmesso. Ecco perché si dice che: “Lo Spirito Santo richiamò la sua Chiesa con una forte Irruzione, per far cambiare rotta con papa Giovanni XXIII”. Roncalli fu Patriarca di Venezia, antica potenza marittima, ed ancora oggi porto di mare. Inoltre era di umili origini.
  • Papa Paolo VI. Il 108º papa, identificato con papa Paolo VI, viene descritto come Flos florum (fiore dei fiori, che tradizionalmente indica il giglio). Lo stemma papale di Paolo VI riporta tre gigli.
  • Papa Giovanni Paolo I. Il 109º papa, identificato con papa Giovanni I, è indicato come De medietate Lunae o De media aetate Lunae, cioè “il periodo medio di una luna”, di circa un mese. Inoltre, come riscontrabile sul calendario lunare del 1978, Albino Luciani salì al soglio pontificio, e morì, in giorni di luna media. Il papato di Giovanni Paolo I durò circa un mese, a causa dell’improvvisa e discussa morte.
  • Papa Giovanni Paolo II. Il 110º papa, identificato con papa Giovanni Paolo II, reca il motto De labore Solis. In latino “labor”, letteralmente “fatica, lavoro”, significa anche “eclisse”, pertanto il signicato della locuzione potrebbe essere “Dell’eclissi di sole”. Consultando il registro delle eclissi solari della Nasa risulta che Giovanni Paolo, nato il 18 maggio 1920, nacque proprio il giorno di una eclissi solare parziale (non visibile però dal luogo di nascita). Giovanni Paolo II è morto il 2 aprile 2005, giorno in cui non è avvenuta alcuna eclissi. Tuttavia la salma del pontefice è rimasta esposta imbalsamata – secondo il rito del Novendiale – fino all’8 aprile 2005, giorno delle esequie. Tale giorno è avvenuta un’eclissi solare ibrida, anch’essa però non visibile da Roma. Un’interpretazione ancora diversa fa risalire invece questo motto ai numerosissimi viaggi fatti dal pontefice (a guisa del sole stesso) in tutto il mondo. Un’altra teoria ancora più divagante riconduce il motto alle esperienze del Santo Padre Giovanni Paolo II; infatti egli è ricordato come il papa che rivoluzionò le antiche tradizioni della Chiesa di Roma, mostrandosi agli occhi di tutti come il papa di una nuova era e di un risorgimento cattolico mondiale e portando in tutto il mondo la Parola di Cristo. Rinnovò il rapporto fra cristianesimo e giovani, fu il primo papa ad approcciare con le tecnologie informatiche, come il PC ed il sito del Vaticano, e divulgò con nuovi metodi il cristianesimo per tutti. Il sole del motto sopracitato potrebbe anche alludere allo Spirito Santo, infatti secondo alcune persone vicine a Giovanni Paolo II il papa era un mistico che interloquiva direttamente con Cristo Dio, rivelandoSi solo ed unicamente a lui sotto le sembianze dello Spirito Santo (ecco spiegati anche i diversi miracoli rivelati a lui e da lui in vita ed in morte); in questo modo era da tramite e intermediario facendo sì che si adempisse il “labor” dell’onnipotente sulla Terra e la Sua Parola. Potrebbe anche esserci un riferimento al Miracolo del Sole avvenuto a Fatima e questo papa è stato molto legato a Fátima.
  • Papa Benedetto XVI. Il 111º papa, identificato con papa Benedetto XVI, è descritto come De gloria olivae. Il motto De gloria olivae è stato collegato al nome “Benedetto” perché alcuni benedettini sono anche chiamati “monaci olivetani”. Da notare che nell’araldo del Papa è raffigurata un persona di colore sul lato destro (sinistro rispetto all’osservatore) simbolo della Diocesi di Frisinga di cui fu arcivescovo. Il termine “olivae” è stato collegato al colore di questo viso di moro. Il 26 aprile 2009 Benedetto ha proclamato santo Bernando Tolomei, fondatore dell’ordine degli Olivetani. Interpreti calligrafici che hanno visionato i documenti originali sostengono che si può leggere De gloria divae, fondendo “ol” in “d”. La profezia sul 112º papa, Petrus Romanus, presagisce la fine della Chiesa e la distruzione di Roma dopo l’ascesa al soglio pontificio dell’ultimo papa.Alcuni ipotizzano che possa essere Benedetto XVI stesso il Pietro Romano di Malachia, ritenendo che il pontificato di Giovanni Paolo II sia da dividere in due motti, prima e dopo l’attentato da parte di Ali Agca. C’è anche l’ipotesi secondo cui la profezia su Petrus Romanus non sarebbe il motto di un papa ma la descrizione del pontificato di Benedetto XVI.In caso contrario, non è chiaro se De gloria olivae e Petrus Romanusdevono essere intesi come pontefici consecutivi, poiché il testo non lo precisa. La risposta negativa a tale quesito è utilizzata dai sostenitori dell’autenticità (e dell’attendibilità) della profezia per sostenere che Joseph Ratzinger non è, alla luce di essa, il penultimo papa.

Un’ipotesi recente lascia pensare che Pietro Romano non sia riferito a un Papa, bensì al Cardinal Camerlengo che, alla morte del pontefice regnante, siede sul trono di Pietro in attesa dell’elezione del successivo. Da notare che l’attuale Camerlengo è il Cardinal Tarcisio Pietro Evasio Bertone, nato a Romano Chiavese nel 1934. Notevole la coincidenza che nel suo nome completo sia contenuta la parola Pietro e nella sua località di nascita ci sia la parola Romano.Il nome “Pietro Romano” contraddirebbe la prassi pontificia di non assumere il nome del primo papa (ossia Pietro Apostolo). Il nome è invece in linea con alcune coincidenze storiche, famose nell’immaginario collettivo, che vedono l’ultimo sovrano di una dinastia portare il nome del primo (es.: Romolo Augusto come il primo re e il primo imperatore di Roma, Carlo D’Asburgo come il fondatore del Sacro Romano Impero, etc etc).Un’ultima teoria sostiene che i motti non hanno mai coinciso con il nome dei pontefici, ma con le loro particolari azioni e circostanze. Seguendo quindi la normale prassi di tutti i 111° motti precedenti, il motto Pietro Romano si spiegherebbe così: Pietro, primo papa, è stato testimone della prima persecuzione della Chiesa e simbolo del papato in genere. Quindi si suppone che il papa con questo motto parteciperà ad una nuova persecuzione ma non è detto che sia nuovamente di sangue.Romano: Questo è un po’ più difficile da comprendere, perché comunque non deve far parte del nome. Potrebbe essere il suo luogo di origine reale, ma anche simbolico: Roma per il Cattolicesimo.Nella trascrizione delle profezie di San Malachia, secondo alcuni sarebbe andato perduto un motto, Caput nigrum. Se la tesi fosse vera, esso si potrebbe adattare allo stemma di Benedetto XVI, raffigurante una testa di moro (“moro di Frisinga” o “caput ethiopicum”). In questo caso il motto De gloria olivae scivolerebbe al posto seguente, soddisfacendo l’opinione di chi ritiene doversi riferire a un papa benedettino destinato a guidare la Chiesa negli ultimi tempi, conformemente a un’altra profezia attribuita allo stesso San Benedetto. Un’altra teoria, invece, sostiene che quest’ultimo motto, “caput nigrum”, non fosse riferito ad un papa ma ad un importante regnante al tempo dell’ultimo Papa e dunque al tempo previsto per la fine del mondo. Tale “regnante” potrebbe essere ad esempio l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Hussein Obama.Sempre da wikipedia.org, vi proponiamo l’intera profezia attribuita a San Malachia.

Il testo della profezia con gli abbinamenti ai Pontefici

Testo A chi viene riferito Spiegazione proposta
Ex castro Tiberis Celestino II (Guido di Città di Castello 1143 – 1144) Nato a Città di Castello, sul Tevere
Inimicus expulsus Lucio II (Lucio Caccianemici 1144 – 1145) Di cognome Caccianemici
Ex magnitudine montis Eugenio III (Bernardo Paganelli 1145 – 1153) Nato a Montemagno
Abbas Suburranus Anastasio IV (Corrado della Suburra 1153 – 1154) Abate della Suburra
De rure albo Adriano IV (Niccolò Breakspear 1154 – 1159) Nato a Sant’Albano
Ex tetro carcere Vittore IV (antipapa) (Ottaviano de’ Monticello 1159 – 1164) Cardinale di San Nicola in carcere
De via Transtiberina Pasquale III (antipapa) (Guido da Crema 1164 – 1168) Cardinale di Santa Maria in Trastevere
De Pannonia Tusciae Callisto III (antipapa) (Giovanni di Strumi 1168 – 1178) Ungherese (pannone), cardinale di Tuscolo
Ex ansere custode Alessandro III (Rolando Bandinelli 1159 – 1181) Un’oca presente nello stemma di famiglia
Lux in ostio Lucio III (Ubaldo Allucignoli 1181 – 1185) Cardinale di Ostia, di cognome Allucignoli
Sus in cribro Urbano III (Umberto Crivelli 1185 – 1187) Di cognome Crivelli
Ensis Laurentii Gregorio VIII (Alberto Mosca 1187 – 1187) Cardinale di San Lorenzo in Lucina, aveva due spade nello stemma
De Schola exiet Clemente III (Paolo Scolari 1187 – 1191) Di cognome Scolari
De rure bovensi Celestino III (Giacinto Orsini dei Boboni 1191 – 1198) Di cognome Boboni
Comes signatus Innocenzo III (Giovanni Lotario 1198 – 1216) Apparteneva alla famiglia dei Conti di Segni
Canonicus de latere Onorio III (Cencio Savelli 1216 – 1227) Era canonico lateranense
Avis Ostiensis Gregorio IX (Ugolino dei Conti di Segni 1227 – 1241) Cardinale di Ostia, aveva un’aquila nello stemma
Leo Sabinus Celestino IV (Goffredo Castiglioni di Milano 1241 – 1242) Vescovo di Sabina
Comes Laurentius Innocenzo IV (Sinibaldo dei Conti Fieschi 1242 – 1254) Cardinale di San Lorenzo in Lucina
Signum Ostiense Alessandro IV (Rinaldo dei Conti dei Segni 1254 – 1261) Cardinale di Ostia, apparteneva alla famiglia dei Conti di Segni
Hierusalem Campaniae Urbano IV (Giacomo Troyes Pantaleone 1261 – 1264) Patriarca di Gerusalemme, era originario della Champagne
Draco depressus Clemente IV (Guido le Gros di Saint-Gilles 1265 – 1268) Nel suo stemma appare un drago schiacciato, depresso.
Anguinus vir Gregorio X (Tobaldo dei Visconti di Piacenza 1271 – 1276) Lo stemma dei Visconti reca una vipera che ingoia un rosso saraceno, tuttora nello stemma del comune di Milano.
Concionator Gallus Innocenzo V (Pietro di Tarantasia 1276 – 1276) Ricevette la celebre “cattedra francese” nel 1259, col grado di magister.
Bonus Comes Adriano V (Ottobono dei Conti Fieschi 1276 – 1276) Discendente dei Conti di Lavagna (comes), svolse un’appassionata opera di pacificazione (bonus) a tutto campo.
Piscator Thuscus Giovanni XXI (Pietro di Giuliani 1276 – 1277)
Rosa composita Niccolò III (Gian Gaetano Corsini 1277 – 1280)
Ex teloneo liliacei Martini Martino IV (Simone di Brion 1281 – 1285) Veniva dalla tesoreria di San Martino in Francia.
Ex rosa leonina Onorio IV (Jacopo Savelli 1285 – 1287) Lo stemma dei nobili Savelli riporta una rosa con due leoni.
Picus inter escas Niccolò IV (Gerolamo di Ascoli 1288 – 1292)
Ex eremo celsus Celestino V (Pietro Anglerio da Morrone 1294 – 1294) Era un eremita.
Ex undarum benedictione Bonifacio VIII (Benedetto Caetani 1294 – 1303) Nel suo stemma sono presenti delle onde e il suo nome di battesimo era Benedetto.
Concionator patereus Benedetto XI (Nicolò Bacca-Sini 1303 – 1304) Entrò nel convento dei frati predicatori.
De fessis aquitanicis Clemente V (Bertrando di Goth 1305 – 1314)
De sutore orseo Giovanni XXII (Giacomo Duèse 1316 – 1334)
Corvus schismaticus Niccolò V (antipapa) (Pietro Rinalducci 1328 – 1330) Nacque a Corvaro, frazione di Borgorose (RI)
Frigidus Abbas Benedetto XII (Giacomo Furnier 1334 – 1342) Era abate di Frontfroide.
De rosa Attrebatensi Clemente VI (Pietro Roger di Beaufort 1342 – 1352) Nel suo stemma sono raffigurate delle rose.
De montibus Pammachii Innocenzo VI (Stefano Aubert 1352 – 1362)
Gallus Vicecomes Urbano V (Guglielmo Grimoard 1362 – 1370) Nacque a Pont-de-Montvert località dell’ antica Gallia
Novus de virgine forti Gregorio XI (Ruggero di Beaufort 1370 – 1378)
De cruce Apostolica Clemente VII (antipapa) (Roberto dei Conti di Ginevra 1378 – 1394)
Luna Cosmedina Benedetto XIII (antipapa) (Pietro de Luna 1394 – 1417)
Schisma Barchinonium Clemente VIII (antipapa) (Gil Sànchez de Muñoz 1423 – 1429)
De inferno praegnanti Urbano VI (Bartolomeo Prignano 1378 – 1389) Il suo cognome era Prignano.
Cubus de mixtione Bonifacio IX (Pietro Tomacelli 1389 – 1404)
De meliore sydere Innocenzo VII (Cosma Migliorati 1404 – 1406) Il suo cognome era Migliorati e nel suo stemma era presente una stella
Nauta de Ponte nigro Gregorio XII (Angelo Correr 1406 – 1415) Nacque a Venezia storica città marinara e fu anche cardinale e negroponte.
Flagellum solis Alessandro V (antipapa) (Pietro Filargis 1409 – 1410) Nello stemma sono molto evidenti i raggi del Sole simili a fruste
Cervus Sirenae Giovanni XXIII (antipapa) (Baldassarre Cossa 1410 – 1415) Proveniva da Ischia, di fronte a Capri, detta “Isola delle sirene”.
Corona veli aurei Martino V (Oddone Colonna 1417 – 1431) Nello stemma di Martino V c’è una corona d’oro sollevata da terra.
Lupa Coelestina Eugenio IV (Gabriele Condolmer 1431 – 1447)
Amator Crucis Felice V (antipapa) (Amedeo VIII Principe di Savoia 1440 – 1449) Lo stemma dei Savoia è una croce.
De modicitate Lunae Niccolò V (Tommaso Parentuccelli 1447 – 1455) Nasce a Sarzana, situata vicino a dove sorgeva la città romana di Luni.
Bos pascens Callisto III (Alfonso de Borgia 1455 – 1458) Nel suo stemma è raffigurato un bue che pascola.
De Capra et Albergo Pio II (Enea Silvio Piccolomini 1458 – 1464) Dopo aver studiato alle università di Siena e Firenze, si stabilì a Siena come insegnante, ma nel 1431 accettò il posto di segretario di Domenico Capranica, vescovo di Fermo, allora sulla strada che lo conduceva al Concilio di Basilea per protestare contro l’ingiustizia del nuovo papa Eugenio IV, che gli rifiutava il cardinalato al quale era stato designato da Martino V. Arrivato a Basilea dopo numerose avventure, successivamente servì Capranica e diversi altri signori.
De Cervo et Leone Paolo II (Pietro Barbo 1464 – 1471)
Piscator minorita Sisto IV (Francesco della Rovere 1471 – 1484)
Praecursor Siciliae Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo 1484 – 1492)
Bos Albanus in portu Alessandro VI (Rodrigo Borgia 1492 – 1503) Nel suo stemma è raffigurato un bue ed egli fu cardinale vescovo di Albano prima, e di Porto-Santa Rufina poi.
De parvo homine Pio III (Francesco Todeschini Piccolomini 1503 – 1503) Il cognome Piccolomini deriva da “piccolo uomo” (in latino appunto “parvo homine”)
Fructus Jovis juvabit Giulio II (Giuliano della Rovere 1503 – 1513) L’emblema di Giuliano della Rovere era una quercia che nell’antichità veniva ritenuta albero sacro a Giove.
De craticula Politiana Leone X (Giovanni de’ Medici 1513 – 1521)
Leo Florentius Adriano VI (Adriano Florensz di Utrecht 1522 – 1523) Il suo secondo nome era “Florensz”
Flos pilei aegri Clemente VII (Giulio de’ Medici 1523 – 1534) Clemente VII si riammalò della malattia che lo aveva colpito nel 1529 e che spesso tornava a visitarlo. Il papa morì a Roma il 25 settembre 1534, dopo aver mangiato l’amanita phalloides (un fungo mortale). Inoltre appartiene alla famiglia de’ Medici, il cui simbolo sono sei pillole.
Hiacinthus medicorum Paolo III (Alessandro Farnese 1534 – 1549) Il suo stemma aveva sei giacinti.
De corona montana Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte 1550 – 1555) In riferimento al cognome “Del Monte” o anche al suo simbolo in cui compaiono monti e corone di alloro
Frumentum floccidum Marcello II (Marcello Cervini 1555 – 1555) Il suo pontificato duro’ circa tre settimane e nel suo stemma ci sono delle spighe.
De fide Petri Paolo IV (Gian Pietro Carafa 1555 – 1559)
Esculapii pharmacum Pio IV (Giovanni Angelo de’Medici 1559 – 1565) Esculapio era il dio protettore della medicina e dei medici
Angelus nemorosus Pio V (Michele Ghislieri 1566 – 1572)
Medium corpus pilarum Gregorio XIII (Ugo Boncompagni 1572 – 1585)
Axis in medietate signi Sisto V (Felice Peretti 1585 – 1590) Il suo stemma è attraversato al centro da una banda rossa obliqua
De rore coeli Urbano VII (Giovan Battista Castagna 1590 – 1590)
Ex antiquitate Urbis Gregorio XIV (Nicola Sfondrati 1590 – 1591)
Pia civitas in bello Innocenzo IX (Giovanni Antonio Facchinetti 1591 – 1591)
Crux Romulea Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini 1592 – 1605)
Undosus vir Leone XI (Alessandro de’ Medici 1605 – 1605)
Gens perversa Paolo V (Camillo Borghese 1605 – 1621) Nello stemma della famiglia Borghese compare un basilisco, simbologicamente rappresentante della perversione
In tribulatione pacis Gregorio XV (Alessandro Ludovisi 1621 – 1623)
Lilium et rosa Urbano VIII (Maffeo Barberini 1623 – 1644) Papa Urbano VIII era originario di Firenze che ha un giglio rosso nello stemma e il colore della rosa è il rosso
Jucunditas crucis Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj 1644 – 1655) Eletto il 15 settembre 1644, l’indomani della festa dell’Esaltazione della Santa Croce.
Montium Custos Alessandro VII (Fabio Chigi 1655 – 1667) Lo stemma di famiglia riporta 6 monti “custoditi” da una stella a 8 punte
Sydus olorum Clemente IX (Giulio Rospigliosi 1667 – 1669)
De flumine magno Clemente X (Emilio Altieri 1670 – 1676) Fu incaricato da papa Urbano VIII di sovrintendere ai lavori di protezione del territorio di Ravenna dalle piene del fiume Po, il più lungo d’Italia
Bellua insatiabilis Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi 1676 – 1689) Qua si fa riferimento al periodo storico che vedeva il potere nelle mani di Luigi XIV ovvero il Re Sole noto per le innumerevoli conquiste e colonizzazioni. Luigi XIV fu inoltre in costante contrapposizione con papa Innocenzo XI. Aveva un leone nello stemma.
Poenitentia gloriosa Alessandro VIII (Pietro Ottoboni 1689 – 1691)
Rastrum in porta Innocenzo XII (Antonio Pignatelli 1691 – 1700) Il suo nome era Antonio Pignatelli del Rastrello, il cui palazzo era alle porte di Napoli.
Flores circundati Clemente XI (Giovanni Francesco Albani 1700 – 1721)
De bona religione Innocenzo XIII (Michelangelo Conti 1721 – 1724)
Miles in bello Benedetto XIII (Pier Francesco Orsini 1724 – 1730)
Columna excelsa Clemente XII (Lorenzo Corsini 1730 – 1740) Questo papa è famoso per aver fatto realizzare la nuova facciata della basilica di San giovanni in Laterano la quale è formata da un imponente colonnato.
Animal rurale Benedetto XIV (Prospero Lambertini 1740 – 1758) Durante il conclave, lo stesso Lambertini si definí un “asino” per indicare la propria laboriositá
Rosa Umbriae Clemente XIII (Carlo Rezzonico 1758 – 1769)
Ursus velox Clemente XIV (Lorenzo Ganganelli 1769 – 1774) Lo stemma della familia Ganganelli porta un orso che corre.
Peregrinus apostolicus Pio VI (Giovanni Angelo Braschi 1775 – 1799) Prese la straordinaria decisione di visitare personalmente l’imperatore Giuseppe II a Vienna per tentare di arginare le sue riforme sociali e religiose. Spese gli ultimi due anni della sua vita in esilio, come prigioniero di Napoleone Bonaparte.
Aquila rapax Pio VII (Gregorio Barnaba Chiaramonti 1800 – 1823) Questo papa fu arrestato da Napoleone durante il proprio pontificato, il simbolo di Napoleone era come noto un’ aquila.
Canis et coluber Leone XII (Annibale della Genga 1823 – 1829)
Vir religiosus Pio VIII (Francesco Saverio Castiglioni 1829 – 1830)
De balneis Ethruriae Gregorio XVI (Bartolomeo Alberto Cappellari 1831 – 1846) Iniziò la sua vita religiosa nell’ordine dei Camaldolesi, che fu fondato nel Tredicesimo secolo in Etruria (Toscana), in una località posta al centro di molte sorgenti.
Crux de cruce Pio IX (Giovanni Maria Mastai-Ferretti 1846 – 1878) Il pontificato di Pio IX vide l’unificazione italiana sotto i Savoia, nel cui stemma vi era una croce
Lumen in coelo Leone XIII (Gioacchino Pecci 1878 – 1903) Nel suo stemma è raffigurata una cometa
Ignis ardens Pio X (Giuseppe Sarto 1903 – 1914)
Religio depopulata Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa 1914 – 1922) Il motto potrebbe riferirsi alla concomitanza fra prima guerra mondiale ed epidemia di influenza spagnola le quali decimarono in particolar modo popolazioni di fede cristiana.
Fides intrepida Pio XI (Achille Ratti 1922 – 1939) Il papa dalla fede intrepida fu colui che sfidò Stalin, Mussolini e Hitler. Nel 1937 pubblicò l’enciclica Mit Brennender Sorge per denunciare il razzismo e l’antisemitismo nazista.
Pastor angelicus Pio XII (Eugenio Pacelli 1939 – 1958) Pastor angelicus è l’appellativo usato dal Cristo stesso per indicare Pio XII nelle rivelazioni a Elena Aiello, come risulta dalla lettera inviata da quest’ultima a Benito Mussolini, datata 23 avrile 1940 e pubblicata dal Giornale d’Italia il 19 marzo 1956.
Pastor et nauta Giovanni XXIII (Angelo Roncalli 1958 – 1963) Nato da famiglia umile (Pastor) e Patriarca di Venezia (Nauta)
Flos florum Paolo VI (Giovanbattista Montini 1963 – 1978) Nel cui stemma pontificio comparivano tre gigli
De medietate Lunae Giovanni Paolo I (Albino Luciani 1978 – 1978) Il suo papato durò solo un mese lunare
De labore solis Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla 1978 – 2005) La sua grande attività pastorale è stata pari al lavoro del sole. De labore solis significa anche eclissi solare ed in effetti sia il giorno della nascita sia quello del suo funerale si verificarono eclissi solari, eventi piuttosto rari. Il lavoro del sole è anche collegato all’origine polacca del papa, cioè il papa venuto dall’est, da dove sorge il sole.
Gloria olivae Benedetto XVI (Joseph Ratzinger 2005 – ) Il nome Benedetto glorificherebbe l’ordine dei Benedettini di cui fa parte l’ordine degli Olivetani. Il ramoscello di ulivo è inoltre legato alla pace, causa alla quale Benedetto XVI è consacrato nell’epoca dello scontro di civiltà. Joseph Ratzinger è nato nel Sabato Santo del 1927, il 16 aprile, al culmine della Settimana Santa, periodo sotto il segno dell’ulivo.
Petrus Romanus

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. Traduzione: Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.


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