Allarme “tagli” ai teatri catanesi, dai sindacati appello: “prima i finanziamenti e dopo la programmazione”


Pubblicato il 07 Maggio 2012

A rischio i cartelloni e i circa 600 dipendenti di “Bellini” e “Stabile”. Domani mattina, manifestazione di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fials e Libersind in piazza Università con corteo fino alla Prefettura

a cura di Iena in SalaRipristinare subito i finanziamenti ai teatri catanesi e solo dopo avviare i tavoli tecnici per discutere del futuro. Sono perentori Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e i rispettivi sindacati di categoria Slc, Fistel, Uilcom e Ugl Spettacolo, sulla vicenda dei “tagli” economici che la Regione ha riservato alle risorse del “Massimo Bellini” e dello “Stabile”. Lo hanno ribadito nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nel foyer del Bellini (nella foto).Durante l’incontro, è stata annunciata la manifestazione unitaria dei lavoratori dello spettacolo di tutte le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fials e Libersind che si svolgerà domani, martedì 8 maggio, alle 10, in piazza Università. La manifestazione si svolgerà con l’esecuzione di alcuni brani musicali a cura degli artisti del “Massimo” e con la lettura di brani a cura degli attori dello “Stabile”. Un corteo si muoverà poi fino alla Prefettura.Alla conferenza stampa sono intervenuti i segretari generali Angelo Villari (Cgil) e Alfio Giulio (Cisl), Rosario Laurini segretario territoriale Uil e Cosimo Fichera per l’Ugl.I sindacati hanno messo in evidenza lo stato di emergenza che i tagli della Regione Siciliana hanno causato alle massime istituzioni culturali di Catania. Il rischio è che si arrivi alla paralisi totale della cultura nel territorio etneo, per non parlare delle ripercussioni occupazionali per circa 600 dipendenti tra Teatro Massimo Bellini e Teatro Stabile.Con voce unanime, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di una soluzione veloce che parta dal ripristino dei finanziamenti per non penalizzare i cartelloni e tutelare le professionalità dei due enti teatrali. In seguito, si dovrà avviare una programmazione seria che non sia annuale ma proiettata nel tempo.Per Laurini, «ai tagli delle risorse si sommerebbero le penali da pagare per i contratti non onorati e per risarcire anche gli abbonati. Un danno incalcolabile che aggiungerebbe crisi a crisi».«Ci dicono che il teatro deve essere gestito con managerialità – ha sottolineato Giulio – ma quale managerialità c’è nel disperdere le risorse in vari festival belliniani senza averne uno di richiamo internazionale come si fa in altri posti e come meriterebbe Bellini e la sua Catania?»«Sia chiaro che noi non ci fermeremo – ha detto Villari – e chiamiamo alla mobilitazione del mondo sindacale anche quello culturale catanese. Alla politica diciamo che la cultura prodotta a Catania contribuisce al rilancio di tutta la città»Carmelo Mazzeo, segretario generale dell’Ugl etnea, ha aggiunto un richiamo al presidente Raffaele Lombardo «a fare presto per evitare che la crisi prodotta ai teatri si allarghi ad altri settori della città». Fichera, da parte sua, ha stigmatizzato l’assenza della Provincia nella concessione dei finanziamenti.


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