(foto da LaSicilia)
di iena marco pitrella
Sostegno a prescindere e sostegno comunque: tutto per Nino Di Guardo il sostegno, appresa la notizia dello scioglimento per mafia del comune di Misterbianco, quello che su facebook ha espresso Enrico Iachello, ordinario di storia moderna della facoltà di lettere e quello espresso da Antonio di Grado, anch’egli un letterato, ordinario di letteratura italiana in quel dei Benedettini.
“Non ci posso credere, non ci posso credere, non ci posso credere”, manco fosse Aldo, di Aldo, Giovanni e Giacomo, ha scritto Enrico Iachello: “Misterbianco è uno dei modelli politico amministrativi di eccellenza nella sua storia contemporaneafrutto di una rinascita contro la mafia di cui l’artefice principale è stato negli anni 90 il sindaco Di Guardo”.
A leggerlo, Iachello, sembra che il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, il ministro dell’interno e l’intero consiglio dei ministri non avessero di meglio da fare che complottare contro Misterbianco… e contro Di Guardo.
Che poi, domanda che va domandata, l’ha letto ciò che il Gip ha scritto?
Sarebbe bastato attendere Mario Barresi, l’indomani, su La Sicilia: “una vera e propria occupazione sistematica dell’istituzione comunale volta ad esplicare un controllo pieno di appalti e assunzioni – l’ordinanza del Gip – e Santapaola la testa di ponte del sodalizio all’interno dell’ente comunale”.
Sarebbe bastato attendere in silenzio e nel frattempo, magari, parlare di “Università bandita”.
Del resto, il sostegno di Iachello – come riportato dal sito “misterbianco.sicilia.it” – non parrebbe disinteressato: 20mia euro sarebbe costato al comune di Misterbianco il libro commissionato proprio a Iachello, l’autore, che celebra la ricostruzione dopo il terremoto del 1669… che fa di Di Guardo un eroe.
In fondo, la verità sempre una è: a sti professoroni, tanto chiarissimi quanto specchiati, nessuno gli deve dire cosa sui fatti che, diritta o di storta, con loro hanno a che fare: né il procuratore, né il prefetto e se ci fosse neanche il pretore.
Che dire, ancora, su Antonio Di Grado, che sempre su facebook ha definito “encomiabile” il lavoro di Di Guardo.
Un personaggio, Di Grado, uno di quelli che… battagliava contro l’ordinanza antibivacco di Pogliese (e su facebook si descriveva come “mendicante”) vivendo ad Aci Castello.
Insomma, parla di tanto e parla di troppo ma su “Università bandita” muto continua a stare.
Ma di più triste c’è che il post di Di Grado su Di Guardo l’ha condiviso persino Giovanni Burtone, il genio della sciarpa.
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