Ambiente, Sicilia: “non siamo una pattumiera”- un grande “no” alla discarica che infesta due paesi

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Partecipata manifestazione a Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania. Cronaca di una giornata per la salute e l’aria pulita. E spuntano pure i politici…Di iena munnizzara, Marco Benanti“‘ U fetu” (per i non siciliani “la puzza”) non l’abbiamo potuto fotografare, ma ancora al momento in cui scriviamo lo sentiamo nelle narici. E’ una vera e propria emergenza (da appena oltre trent’anni! A proposito: complimenti politici siciliani) la puzza, o meglio i miasmi fetidi che arrivano dalla discarica in contrada Tiritì, nell’area confinante dei comuni Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, alle porte di Catania. Eppure, la proprietà dice che è tutto in regola, anzi contesta anche che ci sia un legame fra miasmi e discarica.“Ma abbiamo raccolto, con una petizione popolare, cinquemila firme che lo testimoniano!” -afferma Massimo La Piana, del comitato “No discarica”, che raggruppa cittadini di Motta e Misterbianco e che oggi ha organizzato una grande manifestazione. Che ha avuto successo, con centinia e centinaia di partecipanti, per un totale di oltre mille presenze.Il problema sollevato è appunto la discarica –una vita alquanto travagliata, cominciata alla fine degli anni Settanta- e che rappresenta una questione aperta per due comunità. Stamane, il “miracolo” –per così dire- è avvenuto: da Misterbianco e da Motta sono partiti due cortei che si sono ricongiunti all’ingresso dell’impianto, sul ponte che sovrasta la “statale 121” che porta a Paternò. Si è arrivati anche al “blocco” –per qualche ora- dei compattatori, sotto una coltre di striscioni, manifesti, slogan e fischietti festanti. Per l’unione di intenti raggiunta: “Motta e Misterbianco uniti nella lotta”– non a caso hanno scandito in molti. Che non vogliono essere trattati come una sorta di “pattumiera“. La Regione, però, con il governo Lombardo, ha avuto l’ottima idea di autorizzare l’ampliamento della discarica! Si potrebbe arrivare al record della più grande discarica di Sicilia? Non mancano attese fiduciose in tal senso. Come quelle immaginiamo del patron della discarica, il signor Proto. Dicono che politicamente sia stato vicino a Mimmo Sudano, Udc. Sudano l’abbiamo visto, l’altro giorni, a sostegno di Nello Musumeci.Insomma, la discarica suscita attenzione e voglia di cambiare: non a caso, nei cortei c’era tanta gente comune, massaie, impiegati, studenti, pensionati, qualche professionista. Insomma, madri e padri di famiglia, che non ne possono più di sentire –ogni giorno- un fetore asfissiante. Da mane a sera. In estate, poi, la situazione diventa terribile.

Qualcuno, allora, ha parlato al cronista del proprio malessere, qualcuno ha raccontato di una “puzza che fa vomitare“. I racconti vertono tutti su alcuni “tasti”: è un problema ambientale; è un problema di salute pubblica; ancora di igiene e tutela delle persone. “Solo chi vive qui può capitare questa situazione”: diceva una donna con bambina al fianco. “Non se ne può più, basta puzza!” –gridava un’altra. “Pensiamo alla salute dei cittadini non alle royalties“-si diceva da altri. E “rullavano” gli slogan: parlavano di aria pulita che non c’è, di voglia di normalità, di volontà di non rassegnarsi.

Il comitato “no discarica” ha stilato una sorta di “manifesto” che prevede al primo punto “la chiusura e la bonifica dell’attuale discarica che sorge a poche centinaia di metri dai centri abitati di Misterbianco e Motta provocando enormi disagi ai residenti a causa dei miasmi e dei conseguenti pericoli per la salute pubblica”. I cittadini chiedono che “la discarica venga delocalizzata in altro sito distante dai centri abitati almeno 5km, come prevede la nuova normativa regionale” e che “venga revocato l’ampliamento concesso dalla Regione che trasformerebbe il sito attuale nella più grande discarica dell’isola, trasformando tutta la zona nella “pattumiera” della Sicilia e di conseguenza la revisione dell’attuale piano regionale dei rifiuti”.Sarà per la campagna elettorale incombente (chissà…), chissà per altri motivi, alla manifestazione sono spuntati anche i politici. Certo, c’era chi ha fatto davvero la “battaglia della discarica” come il parlamentare Giovanni Burtone e il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, in testa al corteo, con la giunta. Da lui parole accorate. Magari con un’enfasi da vecchio militante.

Sarà stata l’aria o appunto l’antica militanza, ma è accaduto anche che Sebastiano “Iano” Lo Certo, indimenticato ex deputato regionale ed esponente Uil, abbia fatto a mò “da scudo” al passaggio di un autocompattatore, quasi al “garibaldino” grido: “di qua non si passa”.

Si è visto Claudio Fava, candidato alle Regionali di Sel, Idv, Fds e Verdi, ecco Giancarlo Cancelleri candidato del “Movimento Cinque Stelle”. Musumeci e Crocetta no. Anche se erano stati invitati –ci hanno detto quelli del “comitato”. Avevano impegni altrove.

Comunque, ad un certo punto, abbiamo “intercettato” Lino Leanza. Sostiene anche lui la “rivoluzione” di Rosario Crocetta, dopo l’ “abbandono politico” di Raffaele Lombardo e l’ “approdo Udc” (anche loro dovrebbero essere “rivoluzionari crocettiani”). Ecco cosa ci ha detto al microfono: “quando i cittadini scendono in piazza, vuole dire che ce n’è bisogno, hanno le loro esigenze, quindi bisogna stare al fianco ad un’esigenza di una popolazione che sente molto questo problema”.Sull’autorizzazione regionale: “dal punto vista tecnico non so dire, il dato reale è che comunque questa comunità sta soffrendo moltissimo”.Sulle elezioni, poi Leanza vede “una grande balcanizzazione. Spero che si parli di programmi, di temi veri come questo, i temi che interessano i cittadini, la lotta alla disoccupazione, la lotta alla povertà, l’ambiente. Comunque, finora abbiamo visto solo tatticismi, quando la gente ha poco da dire litiga, i silenziosi sono quelli che poi fanno le cose. Io mi auguro che il grande popolo dei silenziosi scelga e scelga nel modo migliore le persone che meglio possono governare questa terra. E’ un momento di crisi profonda, un momento drammatico, la gente ha fame, c’è una crisi forte, perè bisogna andare a votare e questa volta votare con consapevolezza, ma bisogna andare a votare”. Chi appoggia? “Appoggiamo Crocetta, una candidatura di rottura, molto importante, spero che Crocetta possa rappresentare qualcosa di meglio, perché poi il problema non è il ‘vecchio’, il ‘nuovo’ etc, in tutte le cose ci sono le luci e le ombre, la Sicilia in questo momento ha bisogno di tanta luce, di tantissima luce e di tantissima aria; mi auguro con tutto il cuore che Crocetta o gli altri, chiunque vinca, io mi auguro Crocetta, possa in qualche modo rappresentare questa esigenza di cinque milioni di persone.”Ecco arrivare Antonio Licciardello, si presenta “capogruppo a Misterbianco del partito ‘Lavoro Solidarietà’ e candidato alle regionali della lista Crocetta presidente”: “la nostra posizione è che si devono rispettare le leggi e che la discarica si deve spostare a cinque chilometri. La discarica non può stare qua, la subiamo da trent’anni. Spero che a livello regionale si capisca”.

Davanti ai cancelli della discarica a parlare a squarciagola il compagno Paolo Conti, militante verace di sinistra, che, fra l’altro, ha “tirato le orecchie” a quei politici che proprio di tutto non hanno fatto in tutti questi anni di “feto“. E ha detto, allora, rivolto alla politica: “chiederemo conto di quanto riuscirete a fare. Misterbianco e Motta non dimenticano” E giù un’ “uragano” di applausi.Massimo La Piana del “comitato no discarica” ha, tra l’altro, ricordato, in tema di autorizzazione regionale, il ricorso al Tar del comune di Misterbianco, l’impegno del consiglio comunale di Motta per affiancare Misterbianco e naturalmente il ricorso al Tar del “comitato”. Ci ha tenuto ad una cosa, in particolare, La Piana, ricordando quanto si sta evocando in questi ultimi tempi, ovvero il paventato rischio di licenziamento di chi lavora per la discarica: “non è la guerra dei poveri, diciamo che la discarica deve essere spostata lontano dai centri abitati. Come a Taranto, lavoro e salute dei cittadini vanno assieme”. Qualcuno, davanti ai cancelli della discarica, “chiedeva” anche del sindaco di Motta: “Giuffrida dove sei?”Ecco intervenire, allora, Maria Santina Schillaci, vicepresidente del consiglio comunale di Motta Sant’Anastasia che, fra l’altro, ha affermato che “esiste un vizio di forma che rende illegittimo l’ampliamento, l’autorizzazione all’ampliamento. Il consiglio comunale non ebbe modo di dare il proprio parere, ma soltanto la giunta”. Per la Schillaci: la discarica precedente “va chiusa” e “quella nuova non la vogliamo, non rispetta la distanza dai centri urbani prevista dalla nuova normativa europea”. Cancelleri candidato “grillino”, da parte sua, ha preso impegni a sostegno della lotta della popolazione; ma ha preso anche rimbrotti e qualche nota polemica perché candidato. “Se fate cose buone vi votiamo” gli ha detto un’anziana donna. “Signora non voglio il voto” –ha risposto lui.Ma il sindaco Angelo Giuffrida? Il vicesindaco e assessore Salvo Drago, presente con il “collega” Pietro Scirè, ci ha spiegato che l’assenza del sindaco davanti al cancello è stata dovuta “ad un problema personale.”In conclusione, finita la manifestazione: una “pagina salubre” –questa sì- per la Sicilia.

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Redazione Iene Siciliane

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