Anniversario omicidio mafioso di Peppino Impastato: la parole “non ortodosse” del segretario regionale di Rifondazione Mimmo Cosentino


Pubblicato il 09 Maggio 2020

“Saremo a Cinisi quest’anno da lontano, con il cuore e con la mente, collegandoci con la pagina fb della Rete 100 passi, per tutto il giorno. Ci mancherà l’appuntamento antimafia più importante dopo il primo del 1979, organizzato dagli amici e compagni di Peppino e da Democrazia Proletaria.

Peppino Impastato è stato uno straordinario militante comunista che ha saputo legare la lotta alla mafia agraria alla denuncia e alla lettura dei processi di accumulazione illegale che si andavano concretizzando nell’intreccio tra mercato della droga e grandi opere pubbliche nell’area palermitana, a partire dalla realizzazione dell’aeroporto di Punta Raisi.

La costruzione delle lotte, i cortei che mettevano assieme lavoratori della terra, edili, disoccupati e studenti danno il senso di una straordinaria capacità di volere opporre il blocco sociale degli sfruttati e degli oppressi alla formazione di una nuova borghesia mafiosa, quella dell’intreccio tra rendita parassitaria- vertici della pubblica amministrazione-settori politici e pezzi inquinati dello stato-imprenditoria illegale-criminalità organizzata, che veniva strutturandosi nelle aree metropolitane del sud. Una intuizione gramsciana, che troverà poi nella elaborazione scientifica di Umberto Santino e del Centro siciliano di documentazione G.I. una sistemazione scientifica e politica inconfutabili.

Il rigore di Peppino contro ogni compromesso, la sua passione politica e la pratica del conflitto per il riscatto del mondo contadino e del sud, la natura sociale della sua militanza antimafiosa, anche nelle sue espressioni aggregative e innovative come quelle di radio Aut, la capacità di cogliere il nesso tra diritto al lavoro, al reddito e difesa dell’ambiente,  la valorizzazione di un  modello economico fondato sui beni comuni, fanno di lui una pietra miliare nella storia del movimento operaio meridionale, un esempio attualissimo, soprattutto in questo passaggio storico del liberismo selvaggio, di cui avere sempre memoria.

Mimmo Cosentino, segretario regionale Rifondazione Comunista.


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