di marco pitrella
Chi si sarebbe mai immaginato fra la Palermo della lenzuola bianche (era il 1992) che, nell’anno del Signore 2016, ci potesse essere l’ospitata in Tv del figlio di Riina, anch’egli condannato per mafia. Ricordate che “tutto questo è stato” indecente & inquietante & tragica. Apologia mafiosa? ok. “Porta a Porta” deve chiudere? D’accordissimo. Vespa licenziato? Assolutamente. Ci stanno (volutamente?) perdendo tempo.
Con la politica assente (dovrebbe vergognarsi di cotanto silenzio) & la società civile che smette di porsi domande, arriva “puntualmente” la Guzzanti con la pappa riscaldata dei sit-in & delle petizioni online. Punta il dito Sabina tra vittimismo & fastidio: “hanno chiuso il mio “Raiot” (il programma ndr) – ha scritto su un “qualunquemente” post su facebook – perché spiegavo la Legge Gasparri” (udite, udite!), proseguendo col solito cliché che trasforma il risentimento personale (livorosa lei) in generica tragedia collettiva: “hanno stroncato la carriera a decine di giornalisti perché parlavano di mafia, massoneria e corruzione”… quest’ultimi accompagnati alla porta (per restare in tema) per “cose di Cosa Nostra” e a lei per aver parlato di “Legge Gasparri”: quanto risentimento in così tanta vaghezza.
“Sabinachi?” viene da dire. Quella che… l’invenzione sull’ipotetica tanto presunta trattativa Stato-Mafia “si c’è fatta” un film – un po’ come “certi” Pm –: “gli italiani non devono sapere dei rapporti tra mafia e istituzioni”, ha proseguito sempre sul social spiegando il diniego della trasmissione di Vespa a pubblicizzare la sua pellicola.
Una delle poche volte in cui, probabilmente, in Rai c’hanno azzeccato… e sì, perché dagli stessi “giudici giudicanti” la trattativa è ormai (in via di) smentita (ved. assoluzioni & stralci di aggravanti mafiose varie). Ma vallo a spiegare all’autoreferenziale Sabina cui va data la ragione degli “scecchi”. Per il resto, ancor più “superficiali” (di proposito le virgolette) sono stati i vertici Rai nell’autorizzare la puntata e “intollerabili” con la successiva puntata “riparatrice” quasi che l’ospitata del figlio di Riina fosse un banale incidente di percorso.
Che c’è sotto o dietro? “Quello che ti porterà la proposta, lui è il traditore”, parole di Don Vito Corleone citate da Massimo Bordin su Il Foglio. “Porta a Porta”, repetita iuvant, va chiuso; nell’attesa continuerà ad essere il “varietà” che concilia il “lungo sonno” degli italiani (post della Guzzanti inclusi).
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