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Antimafia, Acireale: sei arresti per estorsione
Pubblicato il 19 Dicembre 2013
Comunicato dai carabinieri…
“nel corso della notte i Carabinieri del Nucleo Operativo di Acireale hanno dato esecuzione a sei provvedimenti restrittivi emessi dal G.I.P. di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone ritenute, a vario titolo, responsabili dei reati di estorsione e violenza privata, aggravati per aver commesso i fatti avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p., in quanto finalizzati ad agevolare il gruppo mafioso “Santapaola-Ercolano”. I soggetti colpiti dalla misura sono SCIUTO Stefano di anni 31, pregiudicato, BRANCATO Camillo di anni 37, pregiudicato, C. G. di anni 48, C. S. di anni 42, POLISANO Calogero Paolo di anni 45, pregiudicato e CANNAVÒ Cirino di anni 41, pregiudicato.L’attività d’indagine traeva origine da alcuni accertamenti effettuati dai militari dell’Arma finalizzati all’individuazione degli autori di una serie di rapine perpetrate ai danni di alcuni esercizi commerciali ubicati nei Comuni di Catania, Aci Catena e Riposto. Emergeva immediatamente che, tra le tante attività illecite svolte dal gruppo preso in esame, il principale interesse criminale aveva quale scopo il controllo e la gestione di alcune attività economiche connesse indirettamente all’espletamento dei servizi svolti dal Presidio Ospedaliero Santa Marta e Santa Venera di Acireale: si fa riferimento, in particolare, al servizio di trasporto, per il tramite delle ambulanze dell’associazione onlus “IL GABBIANO”, delle salme di soggetti appena deceduti all’interno del Presidio Ospedaliero nonché l’organizzazione del relativo servizio funebre per mezzo del collegamento con la ditta “‘Onoranze funebri Grasso” di Catalano Claudio Nelson – ditta larvatamente imposta dagli indagati ai privati e ai familiari del defunto che avevano necessità di tale servizio – con successiva divisione degli utili.Gli stessi medici, poi, venivano costretti, in numerose occasioni, attraverso larvate intimidazioni, ad effettuare in favore di soggetti vicini al clan “Santapaola”, ovvero di loro parenti ed amici, prestazioni sanitarie esenti dal pagamento del ticket, in quanto effettuate in regime di pronto soccorso, e che però non sarebbero state effettuabili in tale sede per assenza delle necessarie condizioni di urgenza.Attività illecite che richiedevano la costante ed assidua presenza di soggetti riconducibili all’associazione ‘Il Gabbiano” presso il nosocomio giacché solo in tal modo, grazie anche alla complicità di alcuni operatori dell’ospedale, gli stessi, aggirandosi continuativamente per i reparti nonostante i divieti imposti dai sanitari, venivano a conoscenza dell’imminente o appena avvenuto decesso di un paziente presso il cui capezzale si recavano così ottenendo, dai familiari dei deceduto, a volte con una sorta di imposizione, l’incarico di effettuare il trasporto a casa e, quindi, il funerale del deceduto.Veniva poi impedito con la forza ad altre eventuali associazioni onlus operanti sul territorio di fornire il servizio del trasporto dei malati atteso che detto trasporto costituiva il mezzo attraverso cui ottenere, a morte avvenuta del paziente, l’ingaggio per l’organizzazione del funerale. Dalle indagini si riscontravano numerose azioni illecite di natura intimidatoria, tipica del metodo mafioso, svolte dal gruppo capeggiato da SCIUTO Stefano e BRANCATO Camillo, collaborati dei fratelli C. S e C. G e da alcuni dipendenti della ditta “IL GABBIANO Onlus” sia nei confronti dei familiari dei deceduti presso l’Ospedale, costretti dietro minaccia a fruire del servizio loro offerto, sia ai danni delle ditte concorrenti che manifestavano l’interesse ad espletare il medesimo servizio”.
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