Antimafia, anniversari, trent’anni fa ucciso il giudice Rocco Chinnici: Catania, fiaccolata del “M5S”


Pubblicato il 29 Luglio 2013

Alle 21, in piazza Università, iniziativa del Movimento di Beppe Grillo…ecco come ricorda il magistrato (nella foto) Giovanni Coppola (M5S):

“Fu, di fatto, l’ideatore del pool antimafia, nel quale operarono i giudici Falcone, Borsellino e di Lello. Il pool fu ideato da Chinnici per permettere , in un clima di serena e proficua collaborazione, una costante circolazione di informazioni e di dati sui procedimenti trattati . Fu , peraltro, il primo a parlare della unitarietà del fenomeno mafioso. Riteneva che solo l’unificazione delle varie istruttorie avrebbe consentito di ricostruire il contesto nel quale quei delitti erano maturati. Chinnici dava importanza e valore al confronto continuo con gli studenti, in quanto credeva che dai giovani poteva partire il cambiamento della società. Soleva recarsi ad incontrare gli studenti, per intrattenerli sui temi della legalità e della lotta alla mafia. Inoltre, aveva intuito che un primo passo era costituito dall’arginare la tossicodipendenza con una mirata azione preventiva.Decisiva la sua attenzione nell’applicare la legge La Torre-Rognoni sulla confisca dei beni ai mafiosi. Aveva capito che bisognava colpire la mafia nelle sue pulsioni vitali, il potere e i soldi. Spesso ripeteva che fin quando centri di potere istituzionali danno appoggio a Cosa Nostra , essa può essere debellata solo parzialmente.Considerò, a gran ragione, la mafia una organizzazione criminale che si infiltra laddove ci sono interessi economici da lucrare, una ramificata e solida associazione a delinquere che aveva e ha, fin quando le distrazioni politiche e culturali glielo permetteranno, lo scopo di arricchirsi e gestire potere con qualsiasi mezzo e in qualsiasi maniera.Modificò , de facto, i metodi investigativi. Senza di lui la lotta alla mafia sarebbe ancora rudimentale e allo stato arcaico. Capì il respiro internazionale di Cosa Nostra, a causa dei legami che la stessa aveva con le organizzazioni criminali nel mondo.Non fu un caso che ad un convegno internazionale su mafia e Potere, ebbe a dire che ” fin quando la mafia potrà realizzare stretti rapporti con settori del potere , sarà possibile solo ottenere risultati parziali e contingenti, ma non debellarla definitivamente”.Possiamo dire, senza avere dubbi di errori di valutazione, che tutti i grandi processi celebrati a partire dagli anni Ottanta, affondano le radici nel lavoro dell’Ufficio istruzione diretto da Chinnici.Ebbe il merito , inoltre, di capire, insieme a Falcone, che i mafiosi utilizzavano le banche, risultando decisivi il sequestro dei conti correnti dei mafiosi e il controllo dei ” segreti ” delle banche. Il suo lavoro di indagine specifica sull’attività associativa e la sua tecnica offensiva ruppero gli equilibri ben saldi che per lungo tempo avevano garantito Cosa Nostra.Gli stessi americani considerarono l’Ufficio istruzione di Palermo il centro pilota della lotta antimafia, esempio per le Magistrature d’Italia.Credo che sia doveroso ricordarlo con queste sue affermazioni:

” La cosa peggiore che possa accadere è essere ucciso. Io non ho paura della morte e , anche se cammino con la scorta, so benissimo che possono colpirmi in ogni momento. Spero che, se dovesse accadere, non succeda nulla agli uomini della mia scorta. Per un Magistrato come me è normale considerarsi nel mirino delle cosche mafiose. Ma questo non impedisce né a me né agli altri giudici di continuare a lavorare”..A stasera.”


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