Antimafia, Catania: confisca da oltre 10 milioni di euro agli Ercolano. La Difesa? L’avv. Antonio Fiumefreddo, ovvero le vie dell’Antimafia sono infinite


Pubblicato il 18 Marzo 2014

Stamane conferenza stampa con il Procuratore Giovanni Salvi (vedi foto).

Nel corso dell’incontro con i giornalisti si è appreso che la Difesa di Ercolano in questo procedimento è dell’avv. Antonio Fiumefreddo. Proprio lui, il Pro Rettore della Link University, il dispensatore di sapienza giuridica e di cultura della legalità antimafia su “Sudpress”(ma è anche l’editore?) e ancora…ancora incarichi su incarichi, a cominciare dall’aeroporto di Catania, ma non solo. Un vero e proprio simbolo di questa “nuova era”siculo-italiana!

Quel che segue è il comunicato della Procura.“Il Tribunale di Prevenzione di Catania ha disposto, con decreto, la confisca di primo grado di un gruppo di imprese riconducibili alla famiglia mafiosa Ercolano-Santapaola.Il procedimento nasce a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale a firma del Direttore della D.I.A., dott. Arturo De Felice, formulata sulla base degli iniziali accertamenti compiuti dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma e di Catania, a seguito di indagini che avevano permesso di delineare l’esistenza e l’organigramma criminale attivo nella zona di Fondi che controllava il settore dei trasporti ortofrutticoli (operazione Sud Pontino).In quell’ambito si accertava che l’operatività del mercato ortofrutticolo di Fondi era sottoposta al controllo del clan mafioso dei Casalesi e dei Mallardo di Giuliano (Napoli) e che i trasporti da e perla Siciliaerano effettuati da imprese mafiose a seguito di un accordo stretto tra le organizzazioni criminali napoletane e cosa nostra catanese e, segnatamente, di accordi stretti con gli Ercolano di Catania.Gli esiti di questa attività venivano approfonditi da ulteriori e complessi accertamenti anche di carattere bancario che permettevano di fare piena luce sull’evoluzione del patrimonio della famiglia mafiosa degli Ercolano che opera a Catania.Si deve ricordare che ERCOLANO Giuseppe detto “Pippo” – uomo d’onore e cugino e cognato di Santapaola Benedetto, è stato uno dei vertici storici del potente sodalizio mafioso “Santapaola-Ercolano” che da decenni rappresenta Cosa Nostra nel territorio della Sicilia Orientale, per un periodo a mezzo del figlio Ercolano Aldo, oggi detenuto in esecuzione della pena dell’ergastolo.Il ruolo di Ercolano Giuseppe risulta definitivamente delineato dalla sentenza di condanna definitiva Orsa Maggiore, mentre la sua permanenza in ruoli apicali dell’associazione mafiosa risulta, da ultimo, dimostrata dalle indagini eseguite dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri nell’ambito del procedimento IBLIS, laddove Ercolano Giuseppe veniva fotografato e intercettato mentre si incontrava con altri esponenti di rilievo del medesimo sodalizio criminale per trattare affari economici illeciti, tra cui l’infiltrazione nella realizzazione del parco commercialeLa Tenutella, oggi Centro Sicilia, e questione sorte per il controllo mafioso dei trasporti nel territorio di Palagonia.Già nel passato a Ercolano Giuseppe erano stati confiscati, in via definitiva, alcuni beni immobili e una società di trasporti su gomma denominata AVIMEC.Dopo la confisca, però, lo stesso costituiva la GEOTRANS S.r.l. che intestava fittiziamente ai figli Ercolano Vincenzo e Ercolano Cosima Palma e che gli permetteva di continuare ad essere presente nel settore del trasporti su gomma e della logistica, settori economici che controllava illecitamente imponendo a fornitori e clienti le proprie condizioni economiche facendo leva sul prestigio criminale indiscusso e su minacce di stampo mafioso.La Geotrans Srl, da oggi amministrata dallo Stato, è una delle società leader nel settore dei trasporti “su gomma” della Sicilia, con un capitale sociale di 110.000 euro, proprietaria di oltre 120 automezzi, con fatturato di oltre 5 milioni di euro l’anno e circa 30 dipendenti;l’impresa opera anche nel settore della logistica quale agenzia di intermediazione tra i committenti e i “padroncini” sia sul trasporto terrestre che marittimo ed è uno dei principali vettori con base nel porto di Catania.Recentementela Geotrans S.r.l. ha acquisito il controllo, al 99% delle quote sociali della GEOTRANS LOGISTICA FROST che, con un capitale sociale di 110.000 euro, opera nella zona industriale di Catania con un stabilimento industriale di recentissima costruzione e all’avanguardia tecnologica per il deposito di prodotti surgelati, vantando come clienti industrie leader nel settore.Il procedimento di prevenzione è stato avviato nel novembre del 2011 ed è proseguito dopo il decesso di Ercolano Giuseppe, avvenuto il29.07.2012; il decreto di sequestro e confisca è basato, tra le altre fonti di prova, anche sulle dichiarazioni raccolte dalla Procura Distrettuale di Catania dei collaboratori di giustiziaLA CAUSA Santo, reggente della famiglia catanese di cosa nostra dal 2007 al 2009, D’AQUINO Gaetano, esponente apicale del contrapposto clan Cappello, BARBIERI Carmelo, uomo di onore della famiglia mafiosa di Caltanissetta, i quali tutti hanno anche spiegato quali erano le attività economiche illecite controllate da Ercolano Giuseppe.Queste e numerose altre circostanze, tutte di assoluto e preminente significato indiziario, hanno convinto il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – a ritenere che ERCOLANO Giuseppe abbia di fatto continuato ad operare in modo illecito nel medesimo settore commerciale, non più in prima persona come fece in passato tramite l’AVIMEC, ma attraverso l’ausilio dei figli, cui fittiziamente intestò le quote della Geotrans Srl e ciò, probabilmente, al fine – non riuscito – di sottrarsi ad una eventuale ulteriore misura di prevenzione.Il valore del patrimonio sociale confiscato è indicativamente stimabile per un importo superiore ai dieci milioni di euro.”


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