di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Antimafia, catturato “pezzo da novanta” di Santapaola-Ercolano: finisce in Romania la latitanza di Orazio Magrì
Pubblicato il 02 Marzo 2013
Conferenza stampa stamane in Procura di inquirenti e investigatori: il Procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, il capo della “mobile” Antonio Salvago. Accanto a loro anche il Questore Salvatore Longo (nella foto).Viene fuori che il paese dell’ex “blocco sovietico” è luogo dove non pochi latitanti mafiosi cercano di scappare alla galera. Possibili anche eventuali canali di riciclaggio? E Salvi rende noto che il Ministro della Giustizia Paolo Severino si è complimentata per l’arresto.ecco il comunicato della Questura:
“nella giornata di ieri, a seguito di precise indicazioni fornite da questa Squadra Mobile scaturenti dalle risultanze di indagini tecniche coordinate dalla D.D.A. di Catania è stato catturato dalla Polizia rumena nella città di Curtea De Arges MAGRI’ Orazio, (cl.1971) pregiudicato, Sorvegliato Speciale di P.S., latitante.MAGRI’ Orazio si era reso irreperibile nel luglio del decorso anno in quanto destinatario di o.c.c.c., emessa in data 31 luglio 2012 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, per associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Santapaola – Ercolano) Durante la sua latitanza è stato raggiunto da altra misura cautelare, emessa in data 1.10.2012 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, per concorso in omicidio aggravato in pregiudizio di PARATORE Sebastiano (cl.1973), il cui cadavere, attinto da due colpi d’arma da fuoco calibro 7.65 venne rinvenuto carbonizzato in contrada Torre di Casalotto in agro di Acicatena (CT) la sera dell’11 marzo 2005.Entrambe le misure cautelari erano in carico al Comando dei Carabinieri di Catania.Attesa la caratura criminale di MAGRI’, che le risultanze investigative degli ultimi anni e le dichiarazioni di recenti collaboratori di giustizia, consentono di affermare rappresenti il vertice operativo dell’organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano (inserita in Cosa nostra) questa Squadra Mobile, di intesa con la Direzione Distrettuale Antimafia, avviava un’intensa attività investigativa – preceduta da una minuziosa valutazione del vissuto criminale di MAGRI’ storicamente legato al gruppo della “Civita” – corroborata da una vasta rete di intercettazioni a carico di soggetti ritenuti vicini al latitante. L’attenta analisi dei presidi tecnici, non disgiunta da una mirata attività info-investigativa effettuata sul territorio dagli uomini della Sezione Criminalità Organizzata, lasciava ritenere che MAGRI’ avesse lasciato la Sicilia sentendosi braccato dalle Forze di Polizia. Proprio su questo fronte si orientavano le indagini.
Si appurava, inoltre, che un’autovettura Mercedes a bordo della quale era stato avvistato MAGRI’ prima di rendersi irreperibile non era più presente nel P.R.A italiano.Sulla base di detti presupposti, la D.D.A. di Catania richiedeva immediatamente l’emissione del mandato di arresto europeo e contestualmente venivano investiti il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e l’Interpol con i quali si avviava un fitto scambio di informazioni; proprio da quest’ultimo Servizio si appurava che la citata Mercedes era stata reimmatricolata e circolava in territorio rumeno segnatamente nel comune di Curtea de Arges (200 km ad ovest di Bucarest).Nel tardo pomeriggio del 28 febbraio scorso venivano partecipate all’Interpol le ultime risultanze dei presidi tecnici che attestavano la presenza del latitante sempre nel citato comune rumeno e di intesa con la Polizia locale si decideva l’intervento.Alle ore 14.00 di ieri, la Polizia rumena operava bloccando un individuo che esibiva un documento di identità contraffatto intestato a tale FRANCO Alessio ma la comparazione delle impronte digitali con il cartellino fornito da questa Squadra Mobile ne confermavano la reale identità. Al termine delle previste procedure MAGRI’ verrà estradato in Italia a disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania”.
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