Antimafia di Stato che distrugge le persone, caso azienda “Lara srl”: i lavoratori allo stremo chiedono incontro pubblico!


Pubblicato il 25 Gennaio 2016

Ecco il testo firmato dalla maggioranza delle maestranze.

Una vicenda terribile che sembra essere arrivata al punto di non ritorno. Di mezzo c’è il pane e il futuro di tante famiglie per un’azienda che lo Stato vuole fare fallire. In nome dell’Antimafia (marco benanti).

“Alla Spett.le

  A.N.B.S.C.

  • Sede         Reggio Calabria
  • Sezione    Palermo

        

Alla Commissione Nazionale Antimafia

…………………. Roma.

Alla Commissione Regionale Antimafia

…………………. Palermo

 

All’Amministratore Unico

Dott. Angelo Bonomo

 Alle OO.SS.

UIL – CGIL – CISL

 Ai media quale comunicato stampa.

 

Oggetto: Richiesta di pubblico incontro.       

 

Noi sottoscritti e sottofirmatari lavoratori della Srl LA.RA., anche in nome dei colleghi già licenziati,   con la presente

                                               Premesso

Che al momento non abbiamo ricevuto corresponsione di tre mensilità lavorative,

                                               consapevoli

della grave situazione patrimonio-finanziaria in cui versa l’azienda. Oggi non più reversibile senza un intervento sostanziale di apporto economico da parte del socio unico finalizzato alla copertura delle perdite pregresse e alla ricostruzione del capitale di funzionamento.

 Preso atto

Che in passato sono state veicolate informazioni assolutamente non corrispondenti al vero. Come quanto su autorevole stampa è stato pubblicato che l’azienda “grazie alle lotte del sindacato e alla collaborazione dell’Anbsc avevano iniziato a lavorare……percorso virtuoso di rilancio(!?!)” (cfr. comunicato stampa Cgil 14/10/2015).

Ciò mentre l’azienda dava fondo alle ultime risorse indispensabili al proseguimento dell’attività ed in contemporanea assenza di qualsiasi atto concreto di sostegno benché più volte promesso e pubblicizzato.

                                               Ritenendo che

Chiarezza, trasparenza e legalità

siano diritti imprescindibili (una volta pensavamo che anche il lavoro lo fosse!) di noi maestranze più che mai convinti che il trovarci oggi, anche noi, sull’orlo del baratro della disoccupazione e della conseguente disperazione nostra e delle nostre famiglie, non sia assolutamente imputabile:

  • alla attuale congiuntura economica;
  • alla mancanza di commesse (non ci è possibile partecipare alle gare anche perché da tre anni si procrastina l’approvazione dei bilanci);
  • soprattutto non è imputabile al fatto che da vent’anni fa l’azienda era nelle disponibilità di soggetto condannato ex art. 416/bis: da vent’anni la stessa viene gestita dallo Stato. Non ci è dato di conoscere quante altre aziende possono vantare un equivalente “certificato di legalità”.

Per quanto sopra e per tanto altro qui per brevità non riportato si chiede con immediatezza un incontro con la Spett.le intestataria A.N.B.S.C. solo ed esclusivamente alle indispensabili seguenti condizioni:

1)   Audio registrazione dell’incontro e successiva trascrizione.

2)   Presenza del nuovo e del precedente amministratore quale testimone e memoria storica.

3)   Presidenza dell’assemblea ad un soggetto “super partes” che garantisca eguali tempi e diritti espositivi tra le parti:

a)   ANBSC/Amministratori;

b)   Rappresentanza lavoratori;

c)   OO.SS.

4)   Presenza di un legale nominato dai lavoratori.

5)   Presenza di un rappresentante di associazione antimafia che conosce le trascorse vicende della società.

6)   Presenza di ascolto di giornalisti (almeno quattro di cui almeno due accreditati dai lavoratori).

 Pur nella certezza che tali richieste saranno senz’altro accolte convinti come siamo che la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni non possono che far piacere a chi opera nella correttezza e nella legalità,

tuttavia

in assenza di incondizionato consenso o in presenza di una deleteria posticipazione dell’incontro oltre i brevissimi giorni residui di sopravvivenza dell’azienda, le maestranze sotto firmanti si  impegnono ad iniziare un’azione di lotta anche nelle forme più esasperate.

Motta Sant’Anastasia, 19.Gennaio. 2016

La presente si compone di due pagine e della terza sin qui. Seguono firme autografe dei lavoratori esposti in ordine alfabetico. Tale firme vengono autenticate a norma di legge con allegazione di copia fotostatica di valido documento di riconoscimento.

La sottoscrizione avviene previa lettura ed approvazione senza riserva alcuna liberamente ed in fede.”

 


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