Antimafia e convegni, fra Codice penale e Codice etico…

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di Iena intellettualmente onesta

Tutto e il contrario di tutto. Questa è Catania, lo sanno tutti, ma a volte sembra proprio di essere sul palco di un famoso teatro, dove si esibiscono grandi attori. Certo, non c’è più il mitico Ettore Petrolini, personaggio dalle mille facce, capace di cambiarsi d’abito con una impareggiabile nonchalance, di battersi per un principio per poi calpestarlo subito dopo. Ma questo è teatro, la realtà è cosa ben diversa.

Passeggiando per i corridoi del Palazzo di Giustizia di Catania ci siamo imbattuti in una locandina che annuncia un grande convegno antimafia, in programma per sabato prossimo, il 24 marzo, organizzato dalla Link Campus University nei locali ubicati, si legge nello stesso manifesto, al civico dieci di viale Kennedy. Perbacco! Ma è lo stesso indirizzo della redazione della testata giornalistica online “Sudpress”! Ed è lo stesso indirizzo dell’hotel “Le Dune” di Alessandro Indovina amico fraterno dell’avvocato Antonio Fiumefreddo che in una inchiesta a firma del nostro Fabio Cantarella avevamo indicato come possibile editore ombra del free press! (http://www.ienesiciliane.it/cronaca/2340-sud-fiumefreddo-di-rosa-e-indovina-e-veramente-libera-informazione.html). Ma allora è tutta una cosa? Mah, un dato è certo, la locandina in questione sostiene che al convegno prenderanno parte personaggi illustri del calibro del procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Messineo e di Catania, Giovanni Salvi. Non solo, si annunciano gli interventi di esponenti di spicco dell’antimafia come Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, e di Pietro Agen, presidente della Camera di Commercio di Catania. E poi c’è anche l’avvocato Antonio Fiumefreddo nelle vesti di docente di diritto processuale penale della Link Campus University.

Beh si parlerà di antimafia e di legalità, temi delicatissimi che non possono certamente essere trattati mettendo da parte l’etica e l’opportunità. Già, perché diciamo questo? Chi sono i protagonisti diretti e indiretti e in quali luoghi si tiene questo appuntamento antimafia, questo contributo all’affermazione della legalità? Partiamo dai luoghi. Al civico 10 del viale Kennedy ha sede l’albergo “Le Dune” (che ospita anche la testata giornalistica “Sudpress”) di proprietà dell’imprenditore Alessandro Indovina tra l’altro proprietario del Bingo di piazza Alcalà di cui ci siamo già occupati, grazie a un’altra dettagliata inchiesta a firma di Fabio Cantarella, passando alla lente d’ingrandimento le dichiarazioni del pentito di mafia Gaetano D’Aquino. Ecco, a proposito del bingo di piazza Alcalà, cos’ha dichiarato l’ex picciotto agli inquirenti:”…si parlava di interporto, si parlava diciamo delle cose che dovevano nascere al porto, l’interporto, si parlava del Bingo, questo famoso Bingo di Piazza Alcalà, dai quali c’erano i Santapaola però nel Bingo di Piazza Alcalà, nei quali Santo Scardaci nel periodo che fu fuori tentò di arrivare al Bingo di Piazza Alcalà, e dove fu intimato allo Scardaci Santo di levare le mani dal Bingo di Piazza Alcalà perché c’era la Famiglia Santapaola…” (leggi il nostro articolo all’indirizzo http://www.ienesiciliane.it/cronaca/2357-sud-informazione-taglia-e-cuci-dove-sono-finite-le-dichiarazioni-del-pentito-sul-bingo-alcala.html). Peraltro l’imprenditore Indovina lo abbiamo conosciuto anche nei panni di socio dell’immobiliarista massone Vittorio Casale, arrestato il 15 giugno 2011 nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta avviata dalla Procura della Repubblica di Milano.

Una questione di opportunità dicevamo, come la questione riguardante l’indagine, ancora in corso, della Procura di Catania sulla gestione del Teatro Massimo Bellini di cui, lo ricordiamo, senza nulla voler insinuare, è stato sovrintendente per quasi due anni proprio l’avvocato Antonio Fiumefreddo tra i relatori del convegno di cui vi parliamo (http://www.ienesiciliane.it/cronaca/2339-tic-tac-tic-tac-guardia-di-finanza-al-bellini.html). E sempre sotto l’aspetto dell’opportunità, che dire del fatto che l’avvocato Fiumefreddo è il legale, tra gli altri, del boss Giuseppe Ercolano nel procedimento “Iblis”, in nome del quale presentò, solo pochi mesi addietro, un atto di ricusazione (respinto dalla Corte d’Appello) contro il compianto Gip Alfredo Gari (vicenda della quale ci siamo occupati in un articolo, a firma della grande iena Marco Benanti, sollevando l’interrogativo se l’avvocato Fiumefreddo, nello scrivere l’atto di ricusazione, fosse riuscito a non mischiare la professione con eventuali e possibili rancori derivanti dalla circostanza che lo stimatissimo Gari era il marito di colei che ha preso il suo posto nell’ufficio di sovrintendente del Teatro “Massimo Bellini).

Infine, da ultimo, un’altra questione di opportunità, questa volta di natura “ambientale”: proprio dalle parti dell’hotel “Le Dune”, location del convegno stando all’indirizzo riportato sulla locandina che promuove l’evento sulle pareti del Tribunale di Catania, il competente ufficio regionale avrebbe individuato un’area demaniale, di proprietà della Regione Siciliana, che potrebbe essere stata occupata illegittimamente. Particolare che a tutt’ora sarebbe oggetto di accertamenti (http://www.ienesiciliane.it/cronaca/2337-playa-smarrita-alla-ricerca-dellarea-perduta.html). Questi sono i fatti, lasciamo agli illustri ed esperti uomini di legge ogni valutazione del caso.

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Redazione Iene Siciliane

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