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Antimafia Industriale: Antonello Montante e i “provvidenziali” testimoni di nozze
Pubblicato il 29 Aprile 2014
O guarda, oh guarda, ma cosa….di Ignazio De Luca Iena Sherlock Holmes
AVEVAMO POSTATO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA Nazionale, lo scoop dei “Siciliani giovani”, che a pagina 22 del numero di aprile 2014, ritraeva in foto Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia nonché responsabile Nazionale Confindustria delle legalità e Vincenzo Arnone, che secondo i Carabinieri di Caltanissetta, “è personaggio di elevato spessore criminale e punto di riferimento per gli appartenenti a Cosa Nostra che operano a Sommatino, Serradifalco, San Cataldo e Montedoro”. Nel pezzo i “Siciliani giovani” oltre alla foto allegavano in Pdf il certificato di matrimonio tra Montante Antonio Calogero e Ristagno Antonella, evidenziando come uno dei (quattro) testimoni fosse Vincenzo Arnone. Tanto riportavamo di primo acchito dalla sommaria lettura dell’articolo e del documento. Dopo alcune ore, ci dotavamo della proverbiale lente d’ingrandimento, in uso a Sherlock Holmes, per le sue indagini, cominciando a setacciare ogni millimetro quadrato del preziosissimo atto di matrimonio, che si rivelava rigo dopo rigo uno straordinario affresco storico di usi e costumi Siciliani .
Prima di partecipare ai nostri lettori quanto abbiamo riscontrato nell’atto di matrimonio, ci pare doverosa una precisazione, ovvero che chi scrive, il direttore e l’editore della Testata, non sono gli utili idioti di nessuno. Riguardo il brusio di certo ciarpame sub umano che celandosi dietro anonimi commenti vorrebbe screditare il nostro lavoro circa i tempi e le modalità di diffusione della notizia, rintuzziamo loro che siamo specialisti nella lettura delle carte e ci limitiamo solo a mettere nero su bianco le riflessioni scaturite dallo studio delle stesse.
Leggiamo nell’atto di matrimonio che nell’anno 1980 il 23 dicembre alle ore 12.00, nella Chiesa parrocchiale di San Biagio della Diocesi di Caltanissetta si presentarono dinnanzi al Mons. Canonico Michele Alu, per contrarre matrimonio: Montante Antonio Calogero, nato a San Cataldo il 5 giugno 1963,(occhio alla data di nascita dello sposo) residente a Serradifalco di professione meccanico (di biciclette) e Ristagno Antonella.
Testimoni degli sposi, secondo l’ordine di firma, tutte rigorosamente col cognome anteposto al nome, sull’atto risultano essere : Lanzalaco Rosalia, ARNONE PAOLO, ARNONE VINCENZO, Lanzalaco Antonino.Di Arnone Vincenzo abbiamo riportato che secondo i Carabinieri di Caltanissetta “è personaggio di elevato spessore criminale”.
Di Arnone Paolo, comunemente inteso Paolino, il cui cognome, quasi uno scarabocchio geroglifico, a fatica abbiamo individuato con l’ausilio della “lente scerlocchiana” sul certificato, riportiamo uno stralcio di cronaca dell’archivio di Repubblica del novembre 1992″ invece di godere dell’ora d’aria dice di sentirsi male e si fa accompagnare nell’infermeria del carcere Malaspina (dove era stato tradotto a seguito dell’operazione “Leopardo”)posta al secondo piano, le cui finestre erano le uniche prive di pesanti sbarre. Sdraiatosi su una lettiga approfittava della distrazione degli agenti, per scavalcare il parapetto e lanciarsi nel vuoto.””Quando lo hanno raccolto, respirava ancora: è morto in ospedale per un’ emorragia interna ai polmoni, che è sopravvenuta dopo il trauma cranico e le gravissime fratture in tutto il corpo. Scene di disperazione fra i familiari, che in lacrime hanno difeso la memoria di Paolino Arnone: “Un galantuomo, ingiustamente accusato”. A carico dell’imprenditore però, oltre alle rivelazioni di Leonardo Messina, c’erano anche diversi dossier della polizia: accusato di far parte della cosca Madonia, secondo gli investigatori aveva “il monopolio” delle estorsioni a Serradifalco. Dalle intercettazioni era saltato fuori un suo coinvolgimento in attentati incendiari, danneggiamenti, e soprattutto nel racket degli appalti.”
Da quanto sopra, e dall’attento studio dell’atto di matrimonio notiamo che il minorenne Montante Antonio Calogero, di professione meccanico di biciclette, il 23 dicembre 1980 poco più che diciassettenne, ha contratto matrimonio, giusto dispensa di legge concessa appena due settimane prima il nove dicembre.Orbene possiamo cominciare a tirare qualche conclusione del tipo che un ragazzo senza arte né parte, che viveva a Serradifalco che non è e non era città come qualità della vita nei primi posti della classifica del Sole 24 ore, che esercitava il mestiere di gonfiare ruote di biciclette e pur tuttavia riusciva a trovare i migliori (secondo il suo punto di vista) compari di anello che il posto potesse offrire : Paolino Arnone ritenuto affiliato alla cosca Madonia ed egli stesso personaggio di primo piano della famiglia mafiosa e il figlio Vincenzo che con applicazione brucerà le tappe per non sfigurare al cospetto del genitore.
Senza la vivisezione ( ancora parziale) di quel certificato di matrimonio pubblicato dai “Siciliani giovani” chi mai avrebbe potuto immaginare che oggi il non ancora cinquantunenne Antonello (ex Antonio Calogero) Montante e quel ragazzo senza arte né parte siano la stessa persona? Altro che sogno americano! L’America per Antonello Montante è a Serradifalco che a furia di gonfiare ruote di biciclette, dal nulla è riuscito a creare quattro fabbriche e diventare fornitore delle Ferrovie dello Stato. Dopo anche presidente di Confindustria Sicilia e responsabile nazionale della legalità, ma queste nomine scaturiscono dalla bravura manageriale.
Piuttosto ci sentiamo di dare un piccolo suggerimento al responsabile Nazionale della legalità di Confindustria, inserisca nel codice deontologico degli associati Confindustria la produzione del certificato di matrimonio, così per non avere amare sorprese, caso mai dovessero improvvisamente saltare fuori!
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