Appalto rifiuti a Catania. Musumeci (Ugl): “Anche l’Anac boccia l’amministrazione comunale. La Regione non può più ignorare una questione così delicata. Chiediamo il commissario.”


Pubblicato il 03 Settembre 2018

“Anche l’Anac boccia l’amministrazione comunale di Catania. La lettera inviata a Palazzo degli elefanti nei giorni scorsi è una pietra tombale che chiude di fatto l’ormai annosa vicenda del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti in città.

A questo punto la Regione siciliana non può più continuare ad ignorare una questione così delicata, per questo chiediamo l’invio immediato di un commissario perché l’intervento sostitutivo, a nostro avviso, non è più procrastinabile per ridare ordine, decoro e dignità alla città.” E’ il pensiero del segretario generale territoriale della Ugl, Giovanni Musumeci, che evidenza come quanto messo ieri nero su bianco dall’Agenzia nazionale anti corruzione è stato più volte denunciato dal sindacato. “Da anni invochiamo una trasparenza che non c’è, ma soprattutto da diverso tempo segnaliamo la necessità di dividere in lotti un appalto che, così com’è strutturato, non può essere aggiudicato con nessuna modalità. A parte la cifra monstre, riteniamo infatti abnorme l’area territoriale in cui si devono effettuare i servizi ed il numero di unità da gestire se comprendiamo tra queste anche i 105 lavoratori del bacino prefettizio che sperano di poter essere assunti definitivamente. Per questo crediamo che una divisione in più appalti possa essere intanto la soluzione all’attuale impasse per l’avvio di una seria raccolta differenziata che finisca di relegare Catania tra le ultime città siciliane in tema di differenziazione dei rifiuti urbani. Ciò che non comprendiamo – conclude Musumeci – è l’ostinazione dell’amministrazione e dei dirigenti comunali preposti che ha condotto fino a questo vicolo cieco, al punto tale da essere bacchettati dall’Anac, anche per questo riteniamo ancor di più che la loro azione debba essere sostituita da altri organismi esterni che, con più competenza ed autorevolezza possano risolvere una vicenda che sta continuando ad infangare Catania, i suoi abitanti, che pagano e non possono tollerare più un simile e triste teatrino, ed i lavoratori.”


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