Appunti grammichelesi: “accordo personale” tra il M5S – “famigghia PD”

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di iena marco pitrella

 

L’epiteto più corretto a definire l’accordo tra il M5S di Grammichele, partito di Giuseppe Purpora il sindaco uscente, e la ben nota “famigghia”, corrente del Partito Democratico è solo uno: “personale”; accordo “personale” che con la politica non ha niente a che fare.

Già, a “famigghia”, quella che a Grammichele ha la sede a Palazzo “Rota Gianformaggio”, ormai casa della “Padrona”, Concetta Raia (e poi dicono che non ci sia mobilità sociale); e che dire di Rota, Giacomino: niente. Mentre Vittorio Di Geronimo, cui auguro d’esser assolto dal processo che lo vede imputato, s’atteggia a Richelieu ma ha la statura politica di un ministrante; tra un cenacolo, una fondazione e qualche riunione… sempre di “famigghia”. “A famigghia” di Villari, ANGELO, segretario provinciale del partito democratico eletto “da remoto”.

E però, “Meglio Purpora” era il mantra che cinque anni fa esprimeva gioia e speranza: il “nuovo che avanza”; eletto proprio contro quelli con cui oggi s’è pattato: “a famigghia”.

In fondo, il “nuovo che avanza”, d’avanzar in questi cinque anni non è ha avuto alcuna voglia: una delusione la sua parentesi amministrativa.

Vedi la gestione della pandemia, chiedi ai medici: i grammichelesi si sono difesi da soli.

Se a Grammichele, in questa campagna elettorale, c’è unanimità è su questo giudizio.

Ma è dell’accordo “personale” M5S – “famigghia” che qui si vuol parlare.

Ecco spuntare, presentato in pompa magna, Villari, ANGELO. Doppio comizio per lui, uno la mattina e uno la sera: sti c…zi!

A vederlo e a sentirlo e a conoscerlo, Villari, ANGELO, una è la domanda che va domandata: a Grammichele che c’è venuto a fare? tutto un dice, dice, dice e non sa quel che dice è stato il suo.

Dal palco ha dichiarato: “Pippo Purpora è stato davvero esemplare”. Ed è stato talmente “esemplare”, Purpora, che per tutta la legislatura il suo partito è stato all’opposizione. E qui c’è stato un altro svarione, di Villari, ANGELO: “Il partito democratico è unito”. In realtà è ben altra la verità: Pietro Palermo, che proprio del partito democratico è dirigente e consigliere comunale uscente, è candidato a sostegno di Pippo Greco; Pietro Palermo cui va dato il merito di aver dato una lezione di stile a chi, “la famigghia”, la sede che fu del “Partito” ora suo comitato elettorale, ha abbandonato.

Ora, l’altro ieri questa testata si è occupata di quella che parrebbe, da parte di Purpora, un’apertura a Fratelli d’Italia e quindi a Davide Malaspina, outsider di questa campagna elettorale. Dalla pagina facebook “Purpora sindaco”, infatti, veniva strumentalizzato il passaggio di un’intervista rilasciata da Nino Amarù, “su Grammichele.eu”, assessore designato dello stesso Malaspina, che riferendosi alla sua passata esperienza amministrativa, per la cronaca con Canzoniere, diceva: “tanto lavoro era stato fatto e tanto ancora se ne poteva fare…”

E dalla pagina di Purpora veniva appunto pubblicato tale passaggio, in forma ripetitiva neanche se Amarù fosse un pappagallo, dove si leggeva: “TANTO E’ STATO FATTO, MOLTO ALTRO C’E’ DA FARE. E Nino (Amarù nda) l’abbiamo convinto. Vedrete che a fine campagna elettorale anche Davide dirà “Avanti con Purpora”.

Su questa che, come detto, sembrerebbe un’apertura a Fratelli d’Italia e quindi a Davide Malaspina, tutti muti. Si fosse sentita una parola di Villari, ANGELO. Se tanto mi da tanto, Villari, ANGELO, sarebbe d’accordo?

Intanto che attendiamo trepidanti la risposta, solite frasi fatte, quelle di Villari nei due comizi: “Torneremo indietro tanti anni – ha sottolineato – dando Grammichele a chi ha fatto il bello e cattivo tempo”. Peccato che al governo ci siano stati anche quelli del suo di partito: anche alla Regione.

Insomma, tutto un dice, dice, dice e non sa quel che dice, Villari, ANGELO: “Non ci si batte solo per Grammichele – ha aggiunto – ma ci si batte perché una coalizione, le forze principali di una coalizione progressista che possa continuare quella battaglia chi si sta facendo a livello generale…”.

A “livello generale” la vicenda di Misterbianco, caro Villari, ANGELO, la vogliamo raccontare? perché proprio Villari, ANGELO, s’è ostinato a sostenere la candidatura di Nino Di Guardo: di anni 78 e delle volte che ha fatto il sindaco s’è perso il conto. Nino Di Guardo, sindaco (specifichiamo non indagato) che ha avuto il comune sciolto per mafia, per via di un’indagine su chi per due volte proprio Di Guardo ha scelto come suo vice sindaco.

E Villari, ANGELO, ha sostenuto comunque la candidatura Di Guardo, senza alcun rispetto per un’importante categoria della politica: l’opportunità. E l’ha sostenuta, la candidatura, rompendo con il M5S, che infatti ha un suo candidato.

Questo ebbe a dire Dino Giarrusso sul punto: “Non sarebbe pensabile di fare un accordo con liste che presentano come candidato lo stesso sindaco che c’era quando il comune è stato sciolto per mafia”.

Quello stesso Dino Giarrusso che la mattina stava in piazza Carafa accanto a Villari, ANGELO: onestà, etica e trasparenza grillina… sarà.

Del resto, a vederlo, a sentirlo, a conoscerlo, Villari, ANGELO, un’altra domanda va domandata: cosa non avrebbe detto il “grammichelota” M5S di una volta? Come quando Gianfranco Morello, “il Davighiano”, era in grande spolvero; come quando Giuseppe La Rocca ardeva… di ingiustificato livore. Come quando, ancora, Giuseppe Purpora […].

Cosa non avrebbe detto, in altri tempi, su di uno come Villari, ANGELO, che è sotto processo per fatti che con il bilancio del comune di Catania hanno a che fare; cosa non avrebbe detto su Villari, ANGELO che seppur non indagato spunta nell’inchiesta “Malpassu”, clan “Santapaola – Ercolano”, su mafia e rifiuti nel territorio di Mascalucia, città di Villari, ANGELO. Intercettato, Fabio Frisina, che secondo la tesi accusatoria sarebbe uomo affiliato al boss Salvatore Puglisi e avrebbe avuto “un interesse per l’elezione del Villari, il tutto con l’obiettivo di ottenere favori dallo stesso Villari in relazione all’attività svolta presso la Mosema”, società che s’occupa di rifiuti.

Cosa non avrebbe detto il M5S…

Cosa non avrebbe detto il M5S di Villari, ANGELO, che ha minacciato querela contro un cittadino che legittimante gliel’aveva fatto notare: piuttosto che querelare ci dia una spiegazione, Villari, ANGELO, su quest’intercettazione; l’aspettiamo dall’estate scorsa.

Ma è il M5S ad essere in contraddizione. Cosa non si fa quando si è in difficoltà: “l’accordo personale” con la “famigghia”.

Coerenza grillina: è il M5S 2050, bellezza!

https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=12795.

 

 

 

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