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Ardita sindaco di Catania, arriva il “like” di Alfio Mannino
Pubblicato il 09 Agosto 2021
Un “like” discreto ma “importante” arriva sotto il post – pubblicato sulla pagina di Iene Sicule – con cui Marco Pitrella, tre giorni fa, ha lanciato la proposta della candidatura del magistrato Sebastiano Ardita a sindaco di Catania. E’ quello di Alfio Mannino, numero uno della Cgil siciliana, che ha voluto forse così lanciare un segnale di attenzione e interesse per un dibattito sul futuro della città che sta animando i primi giorni dell’agosto catanese con un tourbillon di commenti e dichiarazioni:
“Catania è una città fallita, per lo meno nella sua classe dirigente”, aveva scritto Pitrella. Ha fallito il centrosinistra di Enzo Bianco che a suo tempo ha imbarcato di tutto e il suo contrario. Ha fallito il centrodestra di Salvo Pogliese che a suo tempo ha imbarcato di tutto e il suo contrario. Ha fallito quella parte di società civile che predica bene e razzola nella doppia morale. Ha fallito nelle famiglie che palude ne hanno fatto. Catania è l’immagine del prisma di cui Titta Scidà, che fu presidente del tribunale dei minori, ha il copyright: lo vedi da una prospettiva e sembra una cosa, in realtà è un’altra. Lo giri ed ecco ancora una volta che cambia volto, ma in realtà è la stessa cosa. Di questo prisma, la candidatura di Sebastiano Ardita è di rottura. È ora di reagire!”
Un J’accuse durissimo, quello di Pitrella, scagliato contro il blocco di potere trasversale che ha dominato la città nell’ultimo decennio, e anche oltre, e che si è materializzato nella solidarietà all’imprenditore Melo Raciti, titolare del Lido “Le Capannine” mentre ancora gli incendi distruggevano i quartieri a Sud di Catania e l’Oasi del Simeto. Una “passerella”, fisica e virtuale, di attestati di solidarietà di personaggi della cosiddetta “Catania Bene” che ha scatenato l’indignazione di tanti esponenti della società civile, dando vita all’appello “E’ ora di reagire”.
Un appello a cui tanti hanno risposto e stanno rispondendo. Tra gli ultimi l’ex direttore dell’ufficio provinciale del lavoro Domenico Palermo, il giornalista Antonello Carbone, il professionista Domenico Signorelli che si aggiungono alla lista di personaggi di spicco dei movimenti e del sindacato come il segretario regionale della Fillea Giovanni Pistorio. A palesare con un “like” il proprio gradimento per la candidatura di Ardita, nelle ultime ore, sono arrivati anche il responsabile organizzativo della Cgil di Catania Giuseppe Glorioso e, a sorpresa, quello del coordinatore dei Giovani Democratici del Pd Bruno Guzzardi.
Il diretto interessato, Sebastiano Ardita, chiamato in causa per la candidatura, al momento tace, ma si ritiene assai improbabile che possa accettare. Ma questo non significa, almeno a sentire i protagonisti del dibattito in corso, che un ragionamento sulla città, in un’ottica di rottura con l’attuale blocco di potere e con le sue logiche e gruppi dirigenti, non sarà messo in campo. Qualcuno già parla di un grande momento di partecipazione dei cittadini, un “cantiere del cambiamento”, da tenere a settembre, assieme al mondo dell’associazionismo e dell’attivismo politico, convocato dalle stesse personalità che in questi giorni hanno preso posizione pubblica. Insomma, dice qualche attivista sociale, “la candidatura di Ardita, il suo valore simbolico, al di là della sua fattibilità, pare interpretare sempre più una volontà di riscatto e di rottura, il limes tra chi intende perpetuare le logiche che hanno affossato la città e chi invece la vuole cambiare radicalmente nel segno della giustizia sociale e del rispetto delle persone, del territorio e dei beni comuni”.
Iena Grisù.
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