“Giallo” sulle elezioni regionali.
“Battaglia” elettorale-legale fra due esponenti del Movimento CinqueStelle: da un lato Martina Ardizzone, eletta all’Ars nell’ultima tornata di voto e dall’altra Lidia Adorno, che è rimasta esclusa, ma contesta l’esito finale.
Nel collegio elettorale di Catania, il M5s ha conquistato due seggi. In un primo tempo, era sembrava vincenteLidia Adorno, storica ex-consigliera comunale del capoluogo etneo, avendo la meglio, almeno così sembrava, sulla Ardizzone, anche lei ex-consigliera comunale grillina a Paternò, dove alle ultime comunali il M5S aveva scelto di fare una lista civica alleata fra gli altri con gli uomini di Totò Cuffaro.
Alla fine, però, aveva avuto la meglio sul filo di lana la Ardizzone: 1849 voti validi contro i 1841 della concorrente Adorno. Che ha fatto ricorso sul conteggio finale, sottolinenando comunque che non si tratta di iniziativa “per la poltrona, ma in nome della democrazia”.
C’è da dire che il Tar si è già pronunciato riconoscendo la legittimità dell’elezione della Ardizzone: comnque, la Adorno ha deciso di rivolgersi al Consiglio di Giustizia Amministrativa.
«L’enorme e fruttuoso lavoro dei miei avvocati -ha spiegato la Adorno- ci ha dato la possibilità di fare una somma algebrica delle singole sezioni, cosa che – una volta ottenuti i verbali ufficiali – anche un bambino saprebbe fare in pochi minuti con la calcolatrice del suo telefonino.
Secondo quella somma, io sono stata scelta da 1859 cittadini, e la mia collega da 1849. Il mio ricorso chiede soltanto questo: fate la somma, contate i voti, verificate, abbiate cura con scrupolo che sia comprovato senza ombra di dubbio chi democraticamente ha diritto di sedere a Palazzo d’Orleans.
Magari abbiamo sbagliato noi a fare i conti, per quanto abbiamo ripetuto l’operazione mille volte, ci può stare. Non ci può stare invece che la democrazia, la libera scelta degli elettori, venga calpestata senza che ci sia certezza di come effettivamente abbiano scelto.
Faccio tutt’ora enorme fatica a comprendere come l’ufficio elettorale abbia potuto proclamare un risultato che sia differente da quello delle singole sezioni, dunque chiedo solo di capire cosa sia successo, di fare un’addizione rapida per poter continuare a lavorare serena, sapendo che la democrazia in Italia non viene violata». Da parte sua, la eletta Ardizzone ha già dichiarato di attendere seranamente la decisione dei giudici.
“Ho proposto ricorso -ha dichiarato la Adorno- perché credo fermamente nella democrazia e nelle sue sacre regole secondo le quali chi ha il maggior numero di voti è scelto a rappresentare i cittadini e perché era giusto dare voce e rispettare la volontà degli elettori che mi avevano sostenuta.
Auspico che possa essere presa in considerazione la volontà degli elettori, che sia rispettata la democrazia rappresentativa, che venga semplicemente effettuata la somma dei voti riportati nei verbali di sezione depositati, trasmessi dai comuni facenti parte del Collegio Elettorale etneo e che non vengano ri-perpetrati errori di trascrizione e ricopiatura manuali, che hanno di fatto causato l’equivoco.
Ripongo piena fiducia nella magistratura.”
Vedremo come finirà. Vi informeremo degli sviluppi.
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