di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Arnone contro Gennaro possibile Procuratore: “è incompatibile con la sede giudiziaria di Catania”
Pubblicato il 17 Ottobre 2011
Fra due giorni Catania avrà il suo nuovo Procuratore della Repubblica e non mancano iniziative, anche eclatanti.
Come stamane, con una clamorosa manifestazione -sui temi del “Caso Catania”, in particolare della candidatura a Procuratore della Repubblica del sostituto Giuseppe Gennaro -inscenata, davanti al Palazzo di Giustizia, dall’avv. Giuseppe Arnone, uomo simbolo e consigliere del Partito Democratico al comune di Agrigento.
Arnone, con un Posterbus, tanto di manifesti sei metri per tre, ha fatto il giro del Tribunale, in piazza Verga e lì si è fermato, parlando con i cronisti e semplici curiosi.
Il legale ha anche distribuito un documento molto critico sulle vicende legate all’acquisto di una villetta da parte di Gennaro a San Giovanni La Punta, comune pedemontano dell’Etna (il procedimento penale è stato archiviato a Messina) che sarebbe avvenuto da una società riconducibile ad un imprenditore Carmelo Rizzo, ucciso dal clan mafioso dei Laudani e accusato (ma senza mai avere una condanna per mafia) lui stesso di appartenere al clan.
“E’ inopportuno che Giuseppe Gennaro sia nominato Procuratore Capo di Catania – ha detto l’avv. Giuseppe Arnone – perché lo stesso Gennaro è gravato da vicende di sconcertanti acquisti edilizi con connessi abusi, che già da soli – secondo lo stesso Arnone – evidenziano fatti da incompatibilità ambientale con la sede giudiziaria di Catania”.
Ribadiamo, per dovere di cronaca, che la vicenda giudiziaria è stata archiviata e i presunti “abusi” -se ci sono stati- sono stati sanati. Al di là di questo, resta il dato dello scarso o nullo interesse della politica catanese per le vicende del “Caso Catania” e della refrattarietà dei media ufficiali di città a questi temi, condizioni rilevate anche da Arnone.
La scorsa settimana, Arnone ha consegnato il suo atto d’accusa contro il sostituto Giuseppe Gennaro, in busta chiusa, ad ognuno dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura. Il Csm dirà fra due giorni chi sarà il nuovo Procuratore della Repubblica di Catania: in lizza oltre a Gennaro, il procuratore generale di Catania Giovanni Tinebra e il sostituto procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, che gli ultimi “boatos” mediatici danno in leggero vantaggio.
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