E’ il giorno della risposta della Cgil all’assalto squadrista che ieri ha colpito la sede nazionale del sindacato e che ha portato, in nottata, all’arresto dei massimi esponenti di Forza Nuova. Anche a Catania, in mattinata, dirigenti, militanti, lavoratori, si sono ritrovati, nel cortile Cgil (ma sono state “presidiate” anche diverse sedi comunali), per “rispondere” a quello che è stato definito dal segretario nazionale Maurizio Landini “un attacco fascista”.
E la risposta, in effetti, c’è stata, pure in suolo etneo. In tanti hanno risposto all’appello convergendo in mattinata nella sede di via Crociferi sotto la bandiera unificante dell’antifascismo. Partiti, associazioni, semplici attivisti. Per il Pd, è apparso Angelo Villari (presente anche un “redivivo” Enzo Napoli), per Sinistra Italiana il segretario Pierpaolo Montalto e il numero due Paolo Modica, per Articolo Uno Paolino Mangano e Ambra Monterosso. E poi c’erano i militanti di Potere al Popolo, dell’Arci e dell’Anpi, e tutta la Catania antifascista.
E mentre il segretario generale Carmelo De Caudo è volato a Roma col primo aereo del mattino, per partecipare all’assemblea nazionale del sindacato, qui, sul territorio, nel cortile Cgil, i “compagni” e “le compagne” hanno animato il presidio catanese con momenti anche simbolici, culminati nella foto collettiva davanti alla sede, e in un coro liberatorio che ha intonato “Bella Ciao”.
Il cronista di Iene Sicule arriva mentre Alessandro Grasso della Filt e Rosy Scollo della Fiom, assieme ad alcuni operai, approntano simbolicamente una “barricata” di bandiere arrotolate, a ricordare gli storici servizi d’ordine, negli enormi cortei della sinistra e del sindacato. Nel cortile, i “compagni”, commentano l’accaduto. Il segretario regionale degli edili Giovanni Pistorio e la segretaria confederale Rosaria Leonardi, concordano su un punto. Bisogna distinguere, è il ragionamento dei due esponenti, tra le proteste pacifiche e quello che abbiamo visto ieri, cioè i fascisti che assaltano la Cgil, le organizzazioni fasciste vanno sciolte. Una richiesta che sarà al centro della grande manifestazione nazionale, “Mai più fascismi”, prevista per sabato prossimo a Roma: “Partiremo in tanti da Catania, io ho già prenotato un biglietto economico”, ci dice un sindacalista timido, “ma speriamo di poter fare il pullman o un treno”.
L’aria è grave ma serena, determinata. C’è la delegazione della Filcams, guidata da Davide Foti, “armata” di bandiere. Ci sono qua e là dirigenti storici, come Turi Siracusa, e “quadri” giovani come Michele Vivaldi e Lucia Torrisi. Ci sono tutti i membri della segreteria confederale e diversi segretari di categoria, tra cui Jerry Magno, Salvo Battaglia, Gaetano Del Popolo e Cettina Brunetto. C’ anche la dirigente calatina Concetta La Rosa; “Volevo precisare – dice – che il senso del mio post su Cuffaro (vedere artitcolo di Iene Sicule di ieri, ndr), non era e non voleva essere giustizialista”.
Ma il pensiero dei dirigenti rimane a quell’atto “vile e vigliacco” che ha colpito ieri la Cgil: “siamo più compatti che mai, I fascisti non passeranno”, ripetono. Con la testa già a Roma, sabato prossimo, che si prospetta, a sentire gli addetti ai lavori, come una delle più importanti manifestazioni degli ultimi anni.
Aureliano Buendia Secondo.
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