«Difficile fare previsioni per il 2022 per le imprese siciliane e catanesi». Il presidente di Assoesercenti – Unimpresa Salvo Politino evidenzia i problemi attuali, che rischiano di fare perdere al mondo produttivo locale le opportunità della ripartenza post Covid.
«La nota più dolente per le piccole e medie imprese – sottolinea Politino – è l’impennata dei costi per l’energia». Secondo Unioncamere si è registrato un aumento del +42% della spesa per le micro e piccole imprese, su energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2022, rispetto allo scorso trimestre.
I forti rialzi, secondo lo studio di Unioncamere, che alcuni profili “tipo” in regime di tutela dovranno sostenere (ad esempio negozio di ortofrutta, bar, parrucchiere), dipendono dall’incremento dei costi della componente vendita, complice l’aumento delle quotazioni della materia prima.
Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, invece, la spesa per la fornitura di energia elettrica, nei primi tre mesi del 2022, risulta cresciuta in media del +70%, mentre le forniture di gas naturale sono aumentate del +105%. La spesa unitaria media si assesterà dunque sui 476 euro al MWh per l’energia elettrica e 1,36 euro al mc per il gas naturale nel primo trimestre 2022.
Il problema del rincaro dell’energia elettrica si sta facendo pesantemente sentire non solo sulle imprese manifatturiere, ma anche sul mondo del commercio, dello sport, dei servizi alla persona, del turismo e della ristorazione. Un impatto negativo diretto, sotto forma di rincaro delle bollette (in alcuni casi sono stati registrati aumenti di oltre il 300%), ma anche indiretto.
«Se le vendite natalizie e anche l’inizio dei saldi era andato bene –aggiunge Salvo Politino -, ora l’arrivo delle bollette e il rincaro generalizzato dei prezzi, ha letteralmente congelato le vendite. È una vera e propria situazione di emergenza che necessità di interventi straordinari».
I segnali di ripresa del 2021 rischiano di essere messi in discussione da numerosi fattori, primo fra tutti l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia elettrica. Questi aumenti hanno raddoppiato il costo delle bollette, nonostante gli interventi del governo nazionale.
«Come associazione – prosegue il presidente Assoesercenti – Unimpresa – riteniamo che sia improrogabile attuare una rapida e drastica riforma della struttura della bolletta con una riduzione, se non l’azzeramento, della voce che riguarda gli oneri generali di sistema e soprattutto legata all’effettivo consumo».
Da uno studio effettuato da Assoesercenti – Unimpresa emerge che oltre il 90% delle imprese ritiene che il caro bollette inciderà in maniera negativa sulle proprie attività. Per fronteggiare il caro energia, oltre il 55% sarà costretto a ritoccare i listini, per fare fronte ai costi di gestione.
«La priorità –conclude Politino – deve essere quella di potenziare la produzione di energia di fonti rinnovabili e soprattutto garantire una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica e ammodernare le infrastrutture di rete. Nonostante lo sforzo del governo nazionale con gli interventi messi in campo, purtroppo evidenziamo ancora una volta la dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero, senza avere in questo senso, una nostra autonomia che possa consentire anche costi calmierati per l’utenza».
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