Una nuova e articolata interrogazione parlamentare riguardo al futuro dell’Azienda Siciliana Trasporti è stata presentata, al Presidente della Regione e all’assessore alle infrastrutture e mobilità, dai deputati regionali del Mpa e in particolare dal capogruppo Giuseppe Castiglione e dal Presidente della commissione trasporti Giuseppe Carta. L’interrogazione, in cui si chiede risposta urgente e scritta, fa seguito a quella presentata dagli stessi deputati lo scorso 23 ottobre. Interrogazione che non ha mai ricevuto risposta. La nuova interrogazione pone le sue premesse su alcuni punti cardine: la pubblicazione, datata 28 marzo, “della preinformazione con indizione di gara relativa ad un contratto di servizio di TPL extraurbano mediante autobus”; la soppressione di numerose corse extra urbane; la dismissione della quasi totalità dei servizi urbani e la nomina, dal settembre 2022, di un nuovo direttore generale.
Nell’interrogazione presentata nel mese di ottobre si chiedeva di “revocare in extremis la gara per assegnare il trasporto pubblico locale siciliano alle aziende partecipanti, contestando la quantificazione della base d’asta (circa 800 milioni di euro) cui non si sarebbe sommato – ad avviso degli interroganti- il ricavo da traffico (l’incasso dai biglietti). Il valore di cui sopra – si legge nella nuova interrogazione – risulta dalla semplice moltiplicazione di 52 milioni di chilometri, moltiplicato per 1,75 di corrispettivo, moltiplicato per 9 anni e non si comprende come il valore si consideri comprensivo di ricavi da traffico; i ricavi da traffico, cioè l’incasso della vendita dei biglietti, sono da aggiungere al valore di cui al punto precedente e ammonterebbero ad ulteriori centinaia di milioni di Euro”. Nell’interrogazione, inoltre, si rileva come “l’eventuale inesattezza sopra descritta ha potuto far ritenere il valore non remunerativo agli ipotetici partecipanti alla gara scoraggiandoli a manifestare interesse”; che “la fase obbligatoria di consultazione dei portatori di interessi che avrebbe potuto avere durata di 60 giorni – appena sufficiente per esaminare una mole notevolissima di documenti – è stata ridotta a 6 giorni di cui uno era un sabato e uno era una domenica” e che operano nel TPL regionale 74 piccole e medie aziende e centinaia di addetti”.
Gli interroganti, peraltro, sottolineano come all’Ast siano “state assegnate le tratte sociali improduttive e riservate ai privati le tratte che comportano notevoli utili d’impresa, con ciò prefigurando per l’azienda pubblica un più che probabile destino fallimentare”. Si chiede, dunque, di considerare l’ annullamento della gara, se è vero che “l’errata quantificazione del valore posto a base d’asta costituirebbe un significativo danno erariale; di “modificare i lotti posti a base d’asta nonché le tratte assegnate all’AST, concedendo all’Azienda pubblica regionale anche tratte remunerative talché le si assicuri un equilibrio gestionale finanziario che consenta ad essa la sopravvivenza e la garanzia dei posti di lavoro; di verificare “se, in vista della gara, ci sia stata la costituzione di consorzi tra varie aziende operanti nel settore TPL” e “quali di queste ultime sono state cedute e da quali altre con sede o meno in Sicilia sono state acquisite in prossimità della gara”. Non per ultimo si chiede di verificare l’effettiva regolarità della nomina del direttore generale. Infine gli interroganti chiedono di conoscere “l’elenco delle corse soppresse negli anni 2023/2024 e le relative motivazioni economiche, tecniche, organizzative; la documentazione amministrativa, tecnica ed economica relativa alla dismissione dei servizi urbani gestiti da AST e relativi costi”.
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