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Avv. Piero Lipera: il mio sincero e sentito plauso al Presidente e a tutto il comitato dei festeggiamenti agatini
Pubblicato il 14 Agosto 2021
Onestà intellettuale mi impone oggi di schierarmi a difesa del dott. Riccardo Tomasello nella qualità di presidente del comitato dei festeggiamenti agatini.
Nei giorni scorsi, una testata locale ha ripreso una critica alla gestione del comitato dei festeggiamenti, critica mossa da parte di un altro comitato, quello “per la legalità nella festa di Sant’Agata”, della cui competenza, in termini di conoscenza dei festeggiamenti e dei protagonisti della festa, nutro – a questo punto – profondi dubbi.
Andiamo al punto, questo presunto “comitato per la legalità” critica, ponendo interrogativi e dubbi, circa l’aumento delle risorse in bilancio e le finalità per cui queste somme sono state spese.
Dai rilievi formulati comprendo quindi quanto detto comitato per la legalità sia distante, in termini di conoscenza, dagli uomini e dei relativi costi che interessano il mondo dei festeggiamenti agatini. In primis, quello delle candelore.
Questo nuovo comitato per i festeggiamenti, presieduto dal dott. Tomasello, ha finalmente invertito una prassi, una triste abitudine, ovvero quello di mortificare sia in termini di attenzione che in termini economici le associazioni dei Cerei Agatini, le cosiddette candelore.
Negli anni passati, assieme ad alcuni dirigenti delle rispettive associazioni, con in testa il cereo dei fruttivendoli, dei bettolieri e dei macellai (probabilmente ne dimenticherò qualcuno) elaborammo – in forma scritta e ritualmente protocollata – alcune proposte che puntualmente recapitammo direttamente al presidente di allora, il dott. Francesco Marano.
In quella proposta, si chiedeva e proponeva l’istituzione di un museo civico delle candelore, l’istituzione di un fondo che servisse per il restauro dei cerei votivi nonché un adeguamento dell’indennizzo che ciascun portatore percepisce in occasione della festa (che per chi non lo sapesse è inferiore ai €1,000 e che negli ultimi 15 anni è stato decurtato di oltre il 30%). Nella stessa proposta vi erano altre richieste di minore importanza: ma tutte non furono oggetto di alcuna attenzione da parte del comitato di allora.
Anzi, ricordo bene quando riuniti, perché convocati, nell’aula del consiglio comunale, una famosa docente universitaria, componente del comitato agatino, ebbe l’ardire di sostenere che i portatori dovessero partecipare gratuitamente ai festeggiamenti, dimostrando – sebbene accademica e di cultura – quanto fosse ignorante ed incompetente in termini di conoscenza del mondo delle candelore.
Un mondo, ed è doveroso sottolinearlo, che negli ultimi 300 anni circa ha contribuito – più di tutti – affinché la festa di Sant’Agata sia la festa più importante d’Italia e la terza festa più importante al mondo in termini di partecipazione popolare.
Le candelore, invero, oltre a rappresentare precise corporazioni lavorative, rappresentano tutti i nostri storici quartieri popolari e portano il ricordo di centinaia di famiglie che, nel corso dei secoli, hanno portato avanti questa importante tradizione di annunciazione della Santa Festa della nostra Patrona.
Anche grazie a loro, la Festa di Sant’Agata oggi è il più grande asset turistico della nostra città: perché le candelore sono e rappresentano la “catanesità”.
Ebbene, il dott. Tomasello, assieme al Comitato, ha restituito la giusta attenzione al mondo delle candelore, dando concreta realizzazione a quasi tutte le proposte che tre/quattro anni orsono formalizzammo.
L’idea di un museo civico – e proprio nella chiesa di San Nicola l’Arena – che accogliesse tutto l’anno le candelore venne partorita nel mio studio e dal mio pugno venne inserita all’interno del programma elettorale dell’odierno sindaco di Catania.
Per quanto fin qui fatto, non posso esimermi dall’esprimere tutta la mia vera, grata e riconoscente solidarietà all’operato del presidente Tomasello, a cui però unisco lo sconforto che provo verso coloro che trovano sempre occasione per screditare il lavoro altrui, soprattutto quando riguarda una istituzione che ha davvero operato per il bene comune, facendolo nel migliore dei modi.
Avv. Pietro Lipera.
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