Secondo il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, l’attuale direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, sarebbe la persona più idonea per la successione a Mario Draghi al vertice della Banca d’Italia. “Io preferisco Grilli, senonaltro è di Milano”, ha risposto ai giornalisti a margine dei lavori alla Camera dei deputati.
Grilli, che sarebbe il preferito anche al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si contrappone a Fabrizio Saccomanni, attuale numero due del governatore Draghi, e voluto per la successione sia dallo stesso Draghi che da Berlusconi. Certo Saccomanni è nato a Roma mentre Grilli, per l’appunto a Milano.
Allora per Bossi la successione in una carica importante come il governo della Banca d’Italia non deve venir fuori da un criterio di meritocrazia ma in virtù della provenienza da un determinato territorio. Assurdo ma è così. E la cosa peggiore è che l’attuale maggioranza di governo consenta tutto questo pur di rimanere attaccata alle poltrone!
Neanche qualche giorno addietro Bossi aveva avuto altre parole poco felici nei confronti del mezzogiorno d’Italia, allorché nel corso di un comizio nordista aveva sostenuto che “il povero Nord lavora e basta mentre il Sud costa troppo”. Anche in quell’occasione nessuno, dicasi nessuno, aveva avvertito il dovere di rispondergli per le rime, neppure nel momento in cui l’ottimo Bossi era arrivato a sostenere che chi espone il tricolore nei balconi è un somaro.
Povera Italia!
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