Barber Ring 2019 porta a Catania il mondo della barberia e dell’hair style

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comunicato stampa relativo alla terza edizione di Barber Ring, il grande evento di settore che nei giorni scorsi ha portato a Catania il mondo della barberia e dell’hair style.
Oltre cento i partecipanti e un ricco parterre di ospiti e giudici internazionali.
Ad emozionare i presenti i racconti di grandi maestri barbieri come Franco Alfonso, che tra i suoi più fedeli clienti vanta il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e Giovanni Vecchio, che ebbe l’onore di servire più volte Papa Giovanni Paolo II
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Boom di presenze per la terza edizione della kermesse, tra nuove tendenze e racconti di grandi maestri.

Cala il sipario sulla terza edizione di Barber Ring, il grande evento di settore che nei giorni scorsi ha portato a Catania il mondo della barberia e dell’hair style.

Oltre cento i partecipanti giunti alle falde dell’Etna per darsi battaglia, a colpi di forbici e rasoi, sul ring del Catania International Airport Hotel. E un ricco parterre di giudici e ospiti internazionali, per una due giorni che ha saputo coniugare il rigore e l’adrenalina delle competizioni alle emozioni e ai racconti di chi ce l’ha fatta e ha realizzato un sogno. Storie di barbieri. Storie di uno dei mestieri più antichi di cui si abbia memoria. Storie di amore e passione per “il lavoro più bello del mondo”. Storie di ordinaria quotidianità, che a volte superano la favola.

Come quella di Franco Alfonso, che ad 8 anni, da dietro un vetro, ammirava incantato il barbiere del paese alle prese con forbici e pettine.

Era il 1946, e quel bambino, che barbiere sognava di diventarlo, non poteva immaginare che, un giorno, tra i suoi più fedeli clienti ci sarebbe stato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Storie come quella di Giovanni Vecchio, che da giovane dipendente servì più volte padre Karol. Era il 1978, e quel ragazzo, tanto ligio al suo dovere, non poteva sapere che, di lì a poco, quel cardinale sarebbe diventato Papa. Era Giovanni Paolo II. 

Storie di chi ha avuto quel colpo di genio, o meglio, “di forbice”, che in qualche modo gli ha cambiato la vita. Come Salvo Corigliano, il barbiere calabrese che, un giorno come tanti, quasi per caso, inventò la “cresta” di quello che sarebbe diventato, poi, il fenomeno del Milan, Stephan El Sharaawy.

Il successo di Barber Ring 2019, con risultati e numeri straordinari, passa dall’organizzazione scrupolosa e attenta del Team Altilivelli di Alfio Gravagno, Luca Geraci, Cosimo Campagna e Mario Cacciatore, dalla direzione artistica del plurititolato, Pasquale De Luca, campione del mondo, nel 2004, ai Campionati Mondiali di Acconciatura, e dalla partecipazione delle prestigiose accademie A.N.A.M. e U.A.A.M.I.

Grande attenzione, tra i presenti, per lo spagnolo Manuel Velasco Segura, parrucchiere di fama mondiale; per il sudamericano, Ascanio Fabulous, celebre sui social per i suoi hair tattoo, e per gli  italianissimi, Fabio Pellegrino, ideatore dell’International Barber Convention, la più grande manifestazione dedicata ai barbieri d’Italia, e Piero Caccamo, dalle cui sapienti mani sono passati i più forti calciatori della storia del Palermo. Sotto lo sguardo attento di Giuseppe De Luca, responsabile degli stili contemporanei, con il supporto di giudici esperti come Daniele Anatolio, Luciano Della Volpe, Simona Fabbri, Alessandro Ligorio, Nicola Manno, Giuseppe Masella e Rosanna Panella, i riflettori di Barber Ring si sono accesi sul total look maschile e femminile. Obiettivo della kermesse: portare avanti le nuove tendenze.

Scegliendo tra gli stili hipster, grunge, nerd o metrosexual, per l’uomo, i concorrenti si sono cimentati in una performance in cui i giudizi sull’hair (migliore: Vito Marino) sono stati sommati a quelli sull’outfit (migliore: Giuseppe D’Ambrosio) per ottenere una valutazione complessiva che ha visto trionfare, nel total look man, Pietro Madonia.

Ad aggiudicarsi, invece, il gradino più alto del podio, nel total look woman, Maria Surace. 

La competizione ha previsto, infatti, anche per la donna, la scelta tra quattro stili – bon ton, glamour, grunge/rock o hipster – e l’assegnazione di due diversi giudizi da sommare tra loro: uno per l’hair (migliore: Carmela Strano) e uno per l’outfit (migliore: Vincenzo Milotta).

Immancabili, poi, le categorie del taglio classico all’italiana, vincitore Maurizio Cutrali, del beard styling, con il primo posto di Giuseppe Vaccarella, e del free razor style, che ha regalato lo scettro di migliore a Danilo Catalfo.

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Benanti

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