“Bellini Renaissance” al piazzale delle carrozze della villa comunale con la prestigiosa partecipazione del baritono Leo Necci, il soprano Laura Giordano e altri prestigiosi artisti


Pubblicato il 07 Settembre 2020

di Carlo Majorana Gravina

Il piazzale delle carrozze della Villa “Bellini” di Catania, ha ospitato il secondo concerto del programma estivo/autunnale del Teatro Massimo di Catania, “Gran Gala Lirico. Premio alla carriera al baritono Leo Nucci”, organizzato per la beneaugurante testata “Bellini Renaissance”.

In una serata gradevolmente ventilata, coro e orchestra dell’ente, sotto la capace direzione di Fabrizio Maria Carminati, hanno eseguito un programma ambizioso e prestigioso, arricchito dai magistrali interventi di Nucci, del basso Dario Russo, del soprano Laura Giordano, del tenore Shalva Mukeria.

Introdotta dalla sinfonia di “Norma”, la rassegna di sinfonie, duetti, e cori tratti da opere belliniane ha compreso “Vi ravviso, o luoghi ameni” (da Sonnambula); “Col sorriso d’innocenza” e “Ciel, qual procella orribile” (da Il pirata); “A festa!” “Cinta di fiori”, “Ah, per sempre io ti perdei”, “Se tra il buio … Suoni la tromba intrepido” (da I Puritani); “O di Capellio … è serbata a questo acciaro” e “L’amo tanto e m’è sì cara” (da Capuleti e Montecchi).

L’eccezionale caratura artistica di Fabrizio Maria Carminati, sul podio, ha reso felicemente l’intensità dei rimandi tra coro e soli, in un nuovo gioco di atmosfere, che guadagnarono sin dall’esordio il grande apprezzamento delle partiture di Vincenzo Bellini.

Se per il 79enne Leo Nucci è doveroso un discorso a parte, non tacendo delle sue doti atletiche di globetrotter e ambasciatore di arte, cultura e italianità (arrivo da Verona, dove aveva cantato la sera precedente, alle 13; esibizione da applausi con bis; aereo per altri lidi alle 7 del mattino), piace soffermarci sul timbro sicuro e possente di Russo, l’agilità di Mukeria, l’intensità e la potenza espressiva di Laura Giordano.

Dopo la magistrale esecuzione dell’intermezzo da “Amico Fritz” di Pietro Mascagni, il galà ha virato su Giuseppe Verdi con il coro di pellegrini (da Jerusalem) e una rassegna di brani da Rigoletto: “Cortigiani vil razza dannata”, “Un dì se ben rammentomi … bella figlia dell’amore” e il quartetto “Sì vendetta tremenda vendetta” con la partecipazione straordinaria del mezzosoprano Maria Russo.

Al termine dell’applaudito concerto, l’assessore comunale alla cultura, Barbara Mirabella, sul palco anche l’assessore regionale Turismo Sport Spettacolo Manlio Messina e il sovrintendente del “Bellini” Giovanni Cultrera di Montesano, ha consegnato al baritono Leo Nucci il “premio alla carriera” deliberato dal teatro e dall’Amministrazione comunale di Catania.

Il pubblico, numeroso nei limiti imposti dal distanziamento, ha applaudito generosamente e convintamente.


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