L’argomento caldo che imperversa in questi giorni sulle pagine social (e non solo) è la vicenda dell’erigendo supermercato di via palazzotto a Catania (zona Tondo Gioeni).
da Bogotà, provincia di Catania, ienesicule
La vicenda, aldilà dei soggetti coinvolti (i soliti), stavolta ha passato ampiamente il segno tra la realtà e la finzione, infatti a seguito di una richiesta di specifico pronunciamento da parte di un primo pretendente rispetto all’area interessata e per il quale il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha sentenziato sulla non possibilità di costruire una struttura di questa tipologia, il Comune di Catania al completo, con direttori e funzionari e addirittura il vice sindaco, tutti insolitamente zelanti, solerti e aggiungiamo sbadati nella lettura e interpretazione della sentenza del CGA, hanno legittimato (in favore dell’ultima azienda proponente) l’iniziativa con una lettura ed interpretazione diametralmente opposta a quanto scritto nel dispositivo, utilizzando strumentalmente parti e stralci del provvedimento piuttosto che applicarne in modo ortodosso sia i contenuti che gli effetti.
A questo punto la domanda è d’obbligo: A chi interessa far prevalere l’interesse privato rispetto alla cosa pubblica?Come si può essere così temerari da ribaltare quello che è sotto gli occhi di tutti (basta leggere la sentenza del CGA al riguardo)?Come mai tanta solerzia nei confronti di questo soggetto economico (LIDL) rispetto al primo proponente (PENNY) che aveva presentato una richiesta analoga? Perché questo bisogno compulsivo (ed irregolare?) di edificare un altro supermercato, quando in realtà la zona è ampiamente servita già da tempo di altre insegne e superfici commerciali?
Si potrebbe pensare ad una svista (difficile) ma il comune su vicende come questa purtroppo risulta recidivo; una vicenda per tutte infatti è quella che vede il direttore della direzione Urbanistica del Comune di Catania (lo è da circa otto anni), l’ingegnere Biagio Bisignani, rinviato a giudizio a Catania (udienza fissata per il 17 settembre prossimo) nel dicembre scorso, con l’accusa di abuso d’ufficio e falso nell’ambito del procedimento penale che riguarda la costruzione del supermercato Eurospin di via Sabato Martelli Castaldi, nel quartiere di Cibali. Bene, adesso il soggetto proponente è un altro (LIDL), ma il “direttore d’orchestra” dell’urbanistica è sempre lo stesso quindi ci si chiede: il rinvio a giudizio è un vulnus o è diventato titolo preferenziale al Comune di Catania per continuare a “suonare sempre la stessa musica”.
A questo punto, a seguito delle segnalazioni che arrivano dal Consiglio comunale, dalla società civile e per ultima da Confcommercio Catania, ci si chiede se la Procura della Repubblica ha qualcosa da rilevare al riguardo o aspettiamo che la costruzione dell’edificio/struttura sia conclusa come per l’Eurospin di Cibali?
Ed infine, il sindaco della legalità detto “Trantman” cosa è intenzionato a fare? Continuerà a fare: il DJ alla bisogna, il vigile urbano aggiunto, l’operatore ecologico volontario, l’aspirante commissario tecnico del Catania Calcio, l’influencer social, il responsabile ad honorem del SerT cittadino (famosa la sua diagnosi di affezione da crack nei confronti di un cittadino che su FB chiedeva conto del cancello che ostruisce il passaggio nella stradina del caito) o invece potrebbe chiedersi (lestamente) se non fosse meglio cominciare a fare ordine e pulizia al Comune per sbarattare la “munnizza amministrativa”.
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