“I Carabinieri della Stazione di Biancavilla, unitamente a personale della Compagnia della Guardia di Finanza di Paternò e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Catania, hanno effettuato un controllo ispettivo in una sala scommesse sita in quella via Filangeri a seguito del quale hanno denunciato penalmente e sottoposto a sanzioni amministrative il titolare per truffa aggravata, esercizio di gioco d’azzardo, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, assenza di licenza di pubblica sicurezza, inosservanza ed omessa esposizione della tabella dei giochi proibiti, nonché per aver messo a disposizione della clientela apparecchi per il gioco non corrispondenti alle caratteristiche del T.U.L.P.S..
In particolare, già al loro arrivo, gli operanti hanno trovato all’interno della sala scommesse degli avventori intenti a giocare a carte od al biliardo unitamente al titolare il quale lui stesso, tra l’altro, annovera specifici precedenti di polizia.
All’interno della sala giochi erano attivi 6 computer, 5 totem, 816 euro ritenuti provento dell’esercizio di scommessa, nonché tutto l’occorrente per l’esercizio del gioco d’azzardo:
tavoli da gioco con fiches e mazzi di carte per il gioco di ramino, poker e baccarà;
stampanti termiche per l’emissione delle ricevute;
quaderni sui quali erano stati annotati i nomi degli scommettitori con le puntate e le relative vincite e quote di gioco, nonché un computer sul quale risultavano rilevabili accessi su siti internet stranieri di giochi on line su cui in uno di essi il titolare della sala, in particolare, operava quale profilo intermediario tra il gestore e l’utente finale che effettuava la scommessa.
Ma le irregolarità riscontrate non erano ancora finite perché gli operanti hanno anche verificato che l’uomo:
era sprovvisto della prevista licenza di pubblica sicurezza in quanto sono stati trovati ben 8 apparecchi, installati e funzionanti, idonei all’esercizio del gioco con vincite in denaro non collegati alla rete telematica del Monopolio e, quindi, non corrispondenti alle caratteristiche previste dalla specifica normativa;
non aveva effettuato la comunicazione dei propri dati anagrafici al Questore, né dell’esistenza della sala gioco con vincite in denaro;
non aveva esposto all’interno ed all’ingresso del locale il materiale informativo sul rischio di dipendenza della pratica di giochi con vincita in denaro.
Il titolare infine, come se non bastasse, ha dichiarato di essere percettore del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, motivo per il quale è stato anche denunciato per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche.
Gli operanti hanno altresì proceduto al sequestro del locale e delle apparecchiature, elevando al titolare sanzioni amministrative per un totale di oltre 130 mila euro.”
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