Breve storia di una “discesa” verso il default


Pubblicato il 30 Agosto 2018

Il Catania festeggia il (quasi certo) ritorno in serie B a suon di gol contro il Biancavilla, davanti a 10.000 spettatori festanti per l’insperato traguardo, giunto al termine di una stagione alquanto deludente. Euforia vecchi tempi sugli spalti, tutto dimenticato, retrocessioni, penalizzazioni, scandali e vergogne rimosse con un veloce colpo di spugna.
 Ci sta. Tutti (ienesicule in testa)  felici in città, per la riconquista di un palcoscenico calcistico e sportivo più consono al blasone, alla storia e allo straordinario bacino d’utenza di una città martoriata – anche nel calcio – che pretende e merita un futuro migliore. I ricorsi di Vercelli, Ternana, Siena e Avellino non sortiranno alcun effetto, finalmente “o di pizzu o di chiattu” siamo tornati in serie B.

Iena rossoazzurra

Mister Sottil è una garanzia, l’ossatura della squadra sembra di livello, e con un innesto in ogni reparto, soprattutto in avanti
 (Ardemagni, Castaldo o Cacia sempreverdi bomber di categoria, non sono da trascurare), potrebbe regalare già da quest’anno, grandi soddisfazioni al meraviglioso e appassionato popolo rossoazzurro.
 L’importante è non ricadere negli errori del recente passato, rigare dritto, comunicare con chiarezza alla città e alla tifoseria la reale intenzione di una società che, ricordiamolo, a parte gli ultimi catastrofici anni, si era imposta ai massimi livelli nel campionato italiano di serie A.
Forza Catania dunque, pronti per il derby della Favorita – che speriamo di tornare a vincere come ai tempi di Palmisano e Peppe Mascara – vogliosi di riscrivere sane pagine di passione sportiva òrossoazzurra, e di vedere magari giocare ( e perdere…) al Massimino, l’anno prossimo, il marziano CR7…


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