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Bufera sul Pdl dopo la nomina di Cammarata, ex sindaco della Palermo in dissesto, a consulente di un ddl sui tagli negli enti locali
Pubblicato il 23 Giugno 2012
di Fabio Cantarella, iena delle iene
E mentre Angelino Alfano parla di rilanciare l’azione politica del Popolo della Libertà, nei fatti i costumi del partito sono sempre quelli noti, per intenderci quelli che stanno facendo passare la voglia agli italiani di andare a votare i partiti. A parole si proclama il cambiamento, nei fatti è tutto come prima, o forse peggio. Che è successo? Roba da far venire i brividi! Chi ti nominano al Senato della Repubblica, presieduto da Renato Schifani del Pdl, come consulente per il disegno di legge sui tagli di spesa negli enti locali? Diego Cammarata! Sì, proprio l’ex sindaco di Palermo, “che -accusa il segretario regionale di Italia dei Valori, Fabio Giambrone – solo qualche mese addietro, quando era alla guida di un ente locale, venne commissariato per aver portato al dissesto finanziario la sua città”.
Così, ancora una volta, il Pdl di Angelino Alfano e di Renato Schifani, si distingue per un’altra polemica che certamente doveva essere evitata. Un altro fatto che farà scappare ancora elettori e farà indignare la gente stanca di assistere alle solite scelte che lasciano intendere che il Pdl non ha ancora compreso che gli elettori vogliono davvero il cambiamento e non sono più disposti a farsi prendere in giro. Quand’è che Alfano inizierà a far seguire i fatti alle parole?
Intanto ecco arrivare le meritate critiche: “Può un ex sindaco commissariato per aver portato al dissesto finanziario la sua città essere chiamato come consulente al Senato per un disegno di legge sui tagli di spesa negli enti locali?”. Se lo chiede la siciliana di Italia dei Valori, che invita il presidente del Senato, Renato Schifani, a “revocare immediatamente l’incarico all’ex sindaco di Palermo Cammarata se non vuole che mezza Italia gli rida dietro e l’altra mezza si indigni ulteriormente”. E aggiunge: “L’incarico è stato affidato alla persona meno capace di interpretare questo ruolo, al quale è stato concesso anche un rimborso forfettario di 1000 euro al mese. Un insulto a tutti gli italiani”.
Un tantativo di difesa giunge dal deputato del Pdl, Angelo Maria Cicolani, questore del Senato della Repubblica: “Il presidente Schifani – ha dichiarato il sen. Cicolani – è totalmente estraneo alla vicenda Cammarata. Tirarlo in ballo è pertanto strumentale e fuori luogo. L’ex sindaco di Palermo fa parte esclusivamente della mia segreteria. Ho voluto utilizzare nell’Ufficio di Questura le conoscenze giuridiche ed amministrative dell’avvocato Cammarata, che conosco ed apprezzo da moltissimi anni, disponendone il distacco dal ministero della Pubblica Amministrazione presso il Senato, senza aggravi di costo da parte dello Stato. È stata una mia decisione, dettata dalla legittima possibilità di disporre di questo tipo di collaborazione all’interno del servizio di Questura, come previsto dalla pianta organica. Preciso inoltre, al contrario di quello che dice il collega Giambrone, che il contributo dell’avvocato Cammarata è positivo e produttivo. E sarebbe disdicevole – ha concluso il senatore Cicolani – entrare nel merito della valutazione delle persone, soprattutto quando non si conoscono”.
Un piccolo inciso, abbiamo fatto una piccola ricerca su google per comprendere meglio la storia del senatore Angelo Maria Cicolani, in particolare sull’enciclopedia online Wikipedia apprendiamo quel che segue: ” Angelo Maria Cicolani (Poggio Moiano, 4 aprile 1952) è un politico e ingegnere italiano. Eletto nel 2001 al senato nelle liste di Forza Italia nel collegio elettorale di Rieti, è stato rieletto nel 2006 e nel 2008, sempre nello stesso collegio. Assieme ad Antonio Paravia è stato il relatore di un emendamento al disegno di legge 999 (cd. «decreto Alitalia») dell’agosto 2008 che modifica l’articolo 7bis della legge 243/2004 (cd. «legge Marzano») in misura tale da rendere non più personalmente perseguibili i reati di bancarotta a meno del definitivo fallimento dell’azienda coinvolta. L’emendamento è stato fortemente criticato da alcuni organi di informazione (Report, La Repubblica) in quanto “cancellerebbe” i reati legati a grandi dissesti finanziari come quello di Parmalat e Cirio e ha provocato la minaccia di dimissioni del ministro dell’economia Giulio Tremonti in caso di approvazione”. Clicca qui per leggere alla fonte.
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