Marco Iacona

Buon Natale ai catanesi, cioè a quel che resta dei catanesi. Se ne fanno di bilanci a Natale, Il Covid ha rallentato ogni attività, ha creato nuova povertà, alimenta e alimenterà ancora la crisi sociale ed economica. Ma non può e non deve essere una scusa. La città ha bisogno di tanto, in primo luogo di credersi ancora “città”; temo che l’attuale amministrazione l’abbia capito ma che, purtroppo, non abbia strumenti, risorse intellettuali e capacità per agire, qui e ora, sul territorio.

Buon Natale al governo della città che mangia il panettone e che nasconde le proprie insicurezze dietro il velo dell’ottimismo. Ma servirà a poco. Catania ha bisogno di rinnovare la squadra amministrativa; nel 2021 dovrà essere questo il tema dei temi. Ha bisogno di una politica culturale seria, non meritando, a quanto si dice, di navigare a vista. Attualmente, i ruoli preposti all’attuazione di misure che diano valore alla città, che soddisfino il bisogno di “cultura” non sono all’altezza del compito.

Buon Natale a chi il panettone lo mangerà anche se non di gran marca, perché “ucciso” dalle crisi. A lui dico di non arrendersi. Di scommettere sempre e comunque sulle proprie qualità. È la migliore arma.

Buon Natale ai poveri. Catania la profana sa ben pensare ad essi.

Un buon Natale di circostanza ai radical chic, cioè ai cretini con laurea. Spero se ne possa fare a meno nel 2021. Emigrare sarebbe un buon risultato. Per tutti.

Buon Natale a chi lavora e sente su di sé la responsabilità di essere “buon cittadino”, spero che col nuovo anno non cambi idea.

Buon Natale al sindaco di Catania, che vedo bene in altra faccenda affaccendato. Sfrutti la laurea in economia e lasci la poltrona a un capitano vero. Gli altri si disperdano come un esercito sconfitto.

Buon Natale a chi è di sinistra con sincerità. “Pochi” e non tutti “buoni” (buonisti, semmai).

Buon Natale a chi vivrà la venuta di Gesù con partecipazione emotiva, fede o qualsiasi altro pensiero. Il messaggio cristiano val bene una festicciola tra Coca Cola, pandoro e torrone. Ma faccia lui.

Buon Natale alle “scrittrici” maschi e femmine, vivaddio prima o poi si annoieranno.

Infine, buon Natale ai lettori di “cose” catanesi: che scelgano la libertà e uccidano il drago, finalmente.

 

 

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Benanti

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