di iena della Bolivia.
Mattinata surreale, una come tante a Catania. Passiamo da piazza Europa e subito vediamo un’auto della polizia che controlla. Controlli ficcanti. Poi, cerchiamo di scendere verso una strada che costeggia il mare (il percorso del Caito), accanto alla piattaforma comunale (in condizioni di degrado indicibili). Niente, non si passa. C’è un cancello. Con tanto di cartello dal tono “marziale” che fa riferimento ad un’ordinanza regionale del 2023! Niente male. Ma cerchiamo di vedere meglio: la strada, con tanto di linea di mezzeria, è in buone condizioni, anzi ottime. E ad un certo punto, un piccolo cancello per i pedoni si apre. Niente male!
E cos’è successo? Ma nulla, solo un viavai di auto, già segnalato ieri. Ma non è finita: il cancello “marziale” è dotato di un campanello, con videocitofono, quasi fosse un’abitazione privata. Dove? Davanti alla costa? Provi a suonare? Nessuna risposta. Non si entra, anzi no, si entra, ma entrano altri. Insomma, tutto molto chiaro e lineare.
Insomma, mentre la polizia controlla e bene, a pochi metri le regole non sembrano proprio “marziali”. Sarà una nostra impressione? Ai posteri l’ardua sentenza, o meglio mai dire mai.
Da La Paz, pardon da Catania, iena della Bolivia.
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