di iena sportiva
Come era nell’aria da tempo, il procuratore federale Stefano Palazzi alla fine ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l’allenatore della Juventus campione d’Italia, Antonio Conte. Anche se mister Conte risponderà “soltanto” di doppia omessa denuncia relativamente alle partite Novara-Siena e Siena-Albinoleffe disputate non nell’ultimo ma nel precedente campionato di serie B.
Alla fine, quindi, la linea difensiva adottata dai legali, con in testa l’avvocato Antonio De Renzis, dell’allenatore juventino ha comunque prodotto dei risultati rilevanti, considerato che la Procura federale ha dato un peso significativo ai pessimi rapporti intercorsi tra il “pentito” Filippo Carobbio e lo stesso Conte: “Vanno valutati i motivi di risentimento gravi del Carobbio per giustificare un’accusa così grave d’illecito“, si legge nel deferimento che vi abbiamo linkato alla fine dell’articolo. Fatti documentati ampiamente dalla Difesa di Conte, anche tirando fuori gli episodi del litigio verbale tra le mogli dei due, ma anche e soprattutto il fatto che mister Conte negò a Carobbio il permesso per raggiungere la moglie che stava per partorire. L’illecito sportivo per Conte è stato quindi scongiurato e si sarebbe trattato un’ipotesi di violazione sportiva che avrebbe avuto non solo come conseguenza delle sanzioni più pesanti, ma anche un danno all’immagine di una portata devastante. Un sospiro di sollievo quindi per lui e la Juve.
Peraltro abbiamo a che fare con giudizi che potranno anche sfociare in un patteggiamento così da far sopraggiungere un notevole sconto di pena. Discorso che vale, oltre che per Conte, anche per un altro juventino, Simone Pepe, per il quale Palazzi ha chiesto il giudizio per omessa denuncia relativamente al match Udinese-Bari.
Più pesante, almeno al momento, la situazione di Leonardo Bonucci per cui è stato chiesto il giudizio per “illecito”. Il difensore della Juve e della Nazionale italiana rischia sino a tre anni di stop. Rinvii a giudizio che penalizzerebbero la Juventus, seppur totalmente estranea ai fatti, se si dovessero tramutare in sentenze. Stessa accusa d’illecito sportivo anche per Daniele Portanova e Andrea Masiello.
Per i fatti relativi alla partita Bologna-Bari del 22 maggio 2011 è stato deferito, per omessa denuncia, anche l’ex capitano del Bologna, Marco Di Vaio, attualmente tesserato con i canadesi del Montreal Impact.
Tra le società tremano Lecce e Grosseto deferite da Palazzi con l’accusa di “responsabilità diretta”, per loro si corre il rischio dell’automatica retrocessione in Lega Pro. La Disciplinare ha già ricevuto le carte per valutare e decidere.
Sempre tra le società, per “responsabilità oggettiva”, sono state deferite alla Commissione disciplinare Siena, Torino, Bologna, Udinese e Sampdoria nell’ambito dell’inchiesta sul Calcioscommesse. Le cinque societa, attualmente in serie A, sono state deferite per fatti addebitati a loro tesserati. Sempre per responsabilità oggettiva, sono stati deferite AlbinoLeffe, Ancona, Bari, Novara, Portogruaro e Varese, che militano in divisioni inferiori.
Il Siena non rischia la retrocessione, ma qualche punto di penalizzazione. Prosciolto, invece, il Pescara e l’attuale presidente Daniele Sebastiani, ascoltato in Federcalcio, così come l’ex direttore sportivo Lucchesi, in relazione alla partita Pescara-AlbinoLeffe del febbraio 2011. Sampdoria e Torino sono state deferite per responsabilità oggettiva e presunta dalla Procura federale nell’ambito dell’inchiesta sportiva sul calcioscommesse: entrambe rischiano di partire ad handicap nel prossimo campionato di serie A.
Più precisamente, la Sampdoria è stata rinviata a giudizio per il presunto illecito sportivo commesso dal proprio ex tesserato Stefano Guberti nella partita Bari-Sampdoria 0-1 del 23 aprile 2011, mentre il Torino dovrà rispondere per l’illecito contestato all’ex tesserato Alessandro Pellicori per la gara Siena-Torino 2-2 del 7 maggio 2011.
La Commissione Disciplinare Nazionale ha fissato a partire dal 1 agosto l’inizio dei processi sportivi che si terranno a Roma negli Uffici distaccati del Coni presso la sede dell’ex ostello della Gioventù al Foro Italico.
Queste le dichiarazioni rilasciate a Tgcom24, da Antonio De Renzis, avvocato di Antonio Conte: “Quando è iniziata questa vicenda sia a Cremona che alla Procura federale ci sono stati scenari molto gravi. A Cremona, come il procuratore Di Martino ha affermato, lo scenario si è ridimensionato e credo andremo incontro a un’archiviazione. Per quanto riguarda la Procura federale, adesso vediamo che si tratta di omessa denuncia e non illecito. Abbiamo ridimensionato il quadro. Credo che l’attività svolta nel periodo d’indagini abbia contribuito nel delineare e ridimensionare l’ipotetica responsabilità del signor Antonio Conte”.
Sull’ipotesi patteggiamento il legale di Antonio Conte ha aggiunto: “Un avvocato previdente non esclude niente a priori perchè deve valutare le situazioni in cui si deve muovere. Il patteggiamento nella giustizia penale è una cosa, nella giustizia sportiva un’altra. L’ipotesi non viene fatta dalla difesa e da Antonio Conte, io non posso dire se ci sarà o meno. Abbiamo definito il primo step ridimensionando l’ipotesi accusatoria, poi valuteremo come muoverci. Tutti hanno sempre detto che il processo sportivo è un processo con l’inversione dell’onere della prova – ha proseguito l’avvocato De Renzis – dove l’incolpato deve dimostrare che l’incolpante dice delle bugie. Se noi non intendiamo il patteggiamento in maniera diversa, allora non c’è onestà intellettuale. Per il momento prendiamo con serenità il ridimensionamento delle ipotesi accusatorie“, ha concluso l’avvocato De Renzis.
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