di Luca Rodo
E’ una domanda che, ahimè, sorge spontanea dopo le vicende accadute domenica scorsa… Sicuramente quello che è successo al Massimino ha dell’inverosimile: quello che ci ha colpiti non è tanto l’errore umano arbitrale che in un calcio sempre più veloce ci può stare, ma il fatto che un’intera panchina di un team “forte” come quello della Juventus abbia potuto condizionare una terna arbitrale…
Ciò non è giusto per il pubblico pagante allo stadio, a casa, per lo show business di chi paga profumatamente i diritti tv, ma secondo noi neanche per la stessa Juventus che, dopo le note vicende di calciopoli e l’attuale allenatore squalificato, sicuramente non aveva bisogno di questa ulteriore “pubblicità” negativa. Avremmo apprezzato se nel dopo-partita chi rappresenta davanti ai microfoni e alle telecamere il club di Torino, avesse “semplicemente” ammesso ciò che palesemente tutta l’Italia ha visto, invece di negare l’evidenza. Una volta si parlava dello stile Juve, ma onestamente tali tempi sembrano tanto lontani (non c’è piaciuta neanche l’ultima esternazione di Andrea Agnelli che ha ulteriormente mortificato la bandiera Del Piero, avendolo escluso già a priori da una possibile carica dirigenziale…).
Secondo noi la Juventus ieri qualche tifoso l’ha perso, ma cosa molto più grave tanta gente si è dichiarata nauseata da uno sport che “agevola” i team più forti: se si è più forti lo si deve dimostrare nei 90 minuti sul rettangolo di gioco e non con pressioni esterne.
Capiamo lo sfogo (anche colorito) del Presidente Pulvirenti che oltre alla passione ci mette anche il denaro, la rabbia dei tifosi del Catania a cui ovviamente si sono aggiunti anche quelli anti-juventini e ci preme sottolineare che nonostante ciò, ieri allo stadio il pubblico si è comportato civilmente senza degenerare…
In questi giorni si parla tanto di cambiamento a livello politico, forse sarebbe il caso di rivedere qualcosa anche nel mondo del calcio (terza industria del Paese), che per la sua popolarità ha un pesante impatto mediatico (addirittura ieri su facebook si leggevano più commenti inerenti alla partita rispetto alle elezioni regionali…) e permetteteci una battuta rubata in un film: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità!”. Chi gestisce questo sport ha il dovere di renderlo credibile! Ripetiamo, l’errore umano, se si è deciso di non avvalersi di mezzi tecnologici (giusto o sbagliato che sia), è sempre dietro l’angolo, ma le pressioni di certi poteri forti non vanno accettate ed anzi vanno stigmatizzate… Come si può parlare di una cultura sportiva nei vivai se poi chi dovrebbe dare l’esempio si comporta in maniera opposta?
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