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Cantone (M5s): “A Catania avanti con la fase 2 del Rdc, ma niente assistenzialismo: i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza hanno le ore contate”
Pubblicato il 10 Febbraio 2020
L’on. Luciano Cantone, portavoce M5S alla Camera, ha voluto entrare nelle viscere dell’assessorato ai Servizi sociali di Catania per capire da vicino la reale situazione sia sul fronte dell’avvio della seconda fase del Reddito di cittadinanza, sia dell’Agenzia sociale per la casa per affrontare l’emergenza abitativa, sia per avere aggiornamenti in merito alla situazione degli sfollati di via Castromarino. “Dall’assessore Giuseppe Lombardo e dai suoi collaboratori – commenta il deputato nazionale – ho avuto la conferma che, se ben applicato, il reddito di cittadinanza risulta essere ben altro che una misura assistenziale, come gran parte del mondo dell’informazione tende a voler far credere. Anzi, favorisce l’inclusione sociale e i controlli previsti stanno portando a stanare i cosiddetti “furbetti del reddito”. A fine 2019 il Comune di Catania, capofila del distretto sanitario che include Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, ha potuto attivare la piattaforma Gepi, registrare gli addetti comunali, formati, per l’accesso al portale e il trattamento dei singoli casi, e sta andando avanti. L’assessore ha confermato che a Catania ci sono circa 7000 persone potenzialmente utilizzabili per i lavori di pubblica utilità, ci vorrà tutto quest’anno e il prossimo per poterli valutare e collocare in base alle loro competenze o disponibilità.
Si tratta di una grande rivoluzione culturale, che porterà chi percepisce il reddito, e non è collocabile nel mondo del lavoro, a non essere considerati parassiti della società, piuttosto rendersi utili a migliorare diversi servizi, tra l’altro a costo zero per il Comune e con l’assicurazione Inail coperta dallo Stato”. “Ho avuto modo – prosegue Cantone – di vedere come si lavora negli uffici, la piattaforma Gepi è in continuo divenire, ma nei principi generali è ben concepita e utile a scremare le singole situazioni familiari. Inoltre i controlli stringenti, previsti fin dalla nascita del Rdc, stanno portando a eliminare i cosiddetti “furbetti”, una garanzia in più dell’efficacia della misura”. “Sul fronte dell’emergenza abitativa- prosegue Cantone – è attiva da circa un anno l’Agenzia sociale per la casa “Habito”, finanziata con fondi Pon metro: si tratta di una sorta di mediazione fra l’offerta di abitazioni a canone agevolato e i richiedenti di “Buono casa”, comprensivo di anticipo della caparra. Ci lavora un team qualificato nei vari aspetti che devono essere considerati, da mediatori culturali e psicologi a esperti del mercato immobiliare in grado di ottenere le migliori condizioni. In un anno sono state ricevute circa 200 richieste, di cui andate a buon fine 126.
Da inizio 2020 sono già oltre 30 i casi pervenuti, sarà il centro nevralgico per il “piano casa” della città etnea. L’appello, anche agli sfollati di via Castromarino, è di rivolgersi a “Habito”, per affrontare sia la situazione di emergenza, sia per avere garantita una sistemazione dignitosa almeno per i prossimi due anni, proprio oggi in consiglio comunale verrà approvata la modifica al regolamento comunale che prevede, nei casi di calamità naturali o fatti imprevedibili, come acccaduto a San Cristoforo, si possa accedere al Buono casa a prescindere dal reddito Isee. Il Comune ha inoltre in fase di elaborazione il “Buono famiglia”, una misura aggiuntiva che prevede anche il pagamento delle utenze. Ho chiesto aggiornamenti sull’edilizia residenziale, in particolare gli appartamenti previsti all’ex Palazzo di cemento di Librino: i lavori hanno subito un rallentamento rispetto alla data di consegna prevista e approfondirò la tematica con l’assessore ai lavori pubblici”.
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