“Forse il governatore Musumeci è poco avvezzo ai giornali e a internet perché basterebbe solo leggere gli articoli di cronaca della “sua” Catania per sapere che già dallo scorso 2 giugno era stata annunciata la riprogrammazione in crescita progressiva dei voli, come è inevitabile che sia, con il ritorno delle compagnie low- cost già dal 15 giugno. Una programmazione dovuta, in linea con le prescrizioni anti Covid”. Boccia così Luciano Cantone, portavoce M5S alla Camera dei Deputati e membro della Commissione Trasporti, la conferenza stampa tenuta in pompa magna a Palermo del presidente di Regione siciliana, con annesso annuncio dell’incontro fissato per martedì con i ministri De Micheli e Provenzano.
“Non voglio pensare – prosegue Cantone – che a Musumeci e alla sua giunta sfuggano i meccanismi che riguardano il trasporto aereo e gli “slot”, cioè le tratte che le compagnie aeree possono acquistare da e per la Sicilia. La questione dei “pendolari” dei voli è da sempre all’attenzione del governo nazionale, ora più che mai, ed è veramente scorretto da parte del governatore affermare che i siciliani vengono abbandonati e costretti a tariffe inaccessibili per muoversi.
Detto questo dal sito internet di Alitalia, giusto per citare il presunto “mostro”, si evince per esempio che dal 21 giugno fino alle fine del mese le tratte Catania-Roma (4 voli) e Palermo-Roma (5 voli) partono da un minimo di 30 euro, un prezzo mai visto per il periodo. Calmierati anche i prezzi da Malpensa, tratta che riprenderà a partire dall’inizio di luglio. Dal 15 giugno, ma era stato ampiamente anticipato, sull’isola torneranno a volare Easy Jet e Volotea e, a fine giugno, anche Ryan Air e Wizz Air. Siamo certi che altre compagnie torneranno in Sicilia, basta lasciarci lavorare senza sterili polemiche”.
“Personalmente – conclude Cantone – sto seguendo da sempre le problematiche legate al comparto aereo dell’isola, non a “spot” come invece sembrano fare Musumeci e la sua giunta. Ai quali consiglierei di non proseguire nella farsa che ho visto oggi, ma di mettersi seriamente a lavorare per la Sicilia, che paga la mancata programmazione su più fronti. Il problema è Trapani? Si tornerà progressivamente anche su Trapani, come su tanti altri aeroporti italiani”.
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