Capaci 20 anni dopo, Palermo ricorda il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo, gli agenti Schifani, Montinaro e Dicillo


Pubblicato il 23 Maggio 2012

di Fabio Cantarella, iena antimafia

Per un giorno, tutti i riflettori dello Stato sono su quella Palermo che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno amato per carmbiarla. E’ passata alla storia la frase di Paolo Borsellino: “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare“. E forse, proprio sul loro amore, sul sacrificio loro e di tutti gli altri servitori dello Stato sano, in primis gli agenti delle scorte, si regge oggi la speranza di una Palermo e, in generale, di una Sicilia migliore.

Chi, nella logica del terrore, decise di uccidere i magistrati, gli agenti delle loro scorte, i numerosi funzionari di Polizia non poteva neanche immaginare di sortire l’effetto contrario: quello di renderli immortali. Falcone e Borsellino hanno continuato a vivere, nelle menti e nei cuori dei siciliani onesti, dei magistrati irreprensibili, degli uomini delle forze dell’ordine che hanno sempre lavorato ricordandosi di non perdere mai di vista il genuino senso dello Stato. Falcone e Borsellino hanno camminato sulle gambe di ognuno di loro e lo faranno ancora fino a quando la cultura mafiosa non sarà morta e sepolta. I mafiosi e i pezzi dello stato, perché siamo certi che collusioni ci furono, invece che uccidere Falcone e Borsellino, li hanno resi immortali come dei supereroi che ogni giorno ci stimolano a tirar fuori il meglio di noi. Falcone e Borsellino sono più vivi che mai, quindi, e presto chiuderanno le loro ‘indagini’: chi ha da temere, tema, i tempi sono maturi per la resa dei conti. Giustizia sarà fatta.

A seguire vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate dai principali rappresentanti istituzionali italiani.

Monti:”Su stragi, verità unica ragione di Stato”: “Non c’è nessuna ragione per ritardi nella ricerca, della verità sulle stragi, l’unica ragione di Stato deve essere la verità. Quelle tragiche immagini sono impresse nella memoria, siamo qui per mantenere viva la memoria della loro vita”.

Napolitano:”La lotta alla mafia è la priorità del Paese”: La lotta alle mafie resta “una priorità per tutto il Paese”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo.

Maria Falcone:”A Orlando chiedo quattro parole: con Falcone ho sbagliato”: Il giorno della commemorazione non spegne la polemica a distanza tra Maria Falcone, la sorella del magistrato ucciso dalla mafia vent’anni fa, e il nuovo sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che venti anni fa aveva firmato un esposto al Csm contro Giovanni Falcone, accusandolo di lasciare nei cassetti documenti contro uomini del potere.

Le navi della legalità a Palermo Grasso e Profumo con gli studenti: Giungono in migliaia oggi a Palermo, scesi da quelle che sono state ribattezzate le navi della legalità in occasione del ventennale della strage di Capaci e di via D’Amelio dove persero la vita Giovanni Falcone la moglie e tre uomini della scorta. Partiti da Civitavecchia sono arrivati nel porto di Palermo.

Baglioni canta “Noi no” nell’aula bunker dell’Ucciardone: A cantare oggi, come 20 anni fa, è Claudio Baglioni: “Nel ’92 avevo la percezione che avevamo perso, oggi invece siamo vicini alla vittoria”, ha detto il cantante nel corso della manifestazione per il ventennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Napolitano depone corona in via D’Amelio: Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo la cerimonia per il ventennale della strage di Capaci, nell’aula bunker del carcere Ucciardone, si è recato in via D’Amelio.

Striscioni appesi ai balconi dei palazzi di Palermo “Viva gli angeli della giustizia per sempre” e “Melissa piccolo angelo”. E’ quanto è scritto su due striscioni appesi sui balconi di un liceo artistico che si affacciano sul parco “Ninni Cassara” di Palermo.p>


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