Catania

CAPODANNO A CATANIA: IL TRIONFO DELL’APPARENZA DI UNA CITTÀ IMMISERITA

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La destra ed i suoi interessati sodali hanno un indiscutibile merito: quello di conoscere nel profondo l’animo del catanese medio concentratissimo sull’apparenza più edonistica e disposto per converso a relegare nel dimenticatoio la sostanza del buon amministrare.
In una città fiaccata da una policrisi che la sta dilaniando, in coda ad ogni classifica sul piano della vivibilità, in cui spadroneggia una microcriminalità imperante e dove la malavita organizzata funge da datore di lavoro di migliaia di concittadini nelle plurime attività di riciclo sorte nell’ultimo quadriennio ed è imperiosamente dominante con i suoi modelli culturali, le sue chiavi interpretative della realtà, i suoi ammiccanti influencer sovrani della sottocultura social, la Regione a guida centro destra ritiene di dovere bonificare 2 milioni (sic!) di euro a Mediaset per l’organizzazione del Capodanno in piazza Duomo.
Apparenza pura, panem et circenses per i polli
che cianciano delle mirabilie di una città che viaggerebbe verso il futuro (o verso il baratro?), strimpelli di musica leggera per far dimenticare le sterminate sacche di miseria di una comunità che si pasce di una riccanza che non ha e quando la detiene ha origini alquanto discutibili.
Mi sembra già di sentire l’orgoglio farlocco del Trantino di turno e dei suoi assessori intenti a magnificare il moloch Mediaset che per qualche ora proietterà la città nel circuito della tv commerciale con le canoniche immagini da cartolina che racconteranno di una Catania che semplicemente non esiste.
E con essi le lodi dei tanti amici della giunta etnea che ne celebrano troppo spesso l’operato per esserne disinteressati sostenitori (e disinteressati non lo sono proprio, fidatevi)
Meglio ascoltare Annalisa, Emma o Gigi D’Alessio che leggere i tragici indicatori indipendenti che fanno assomigliare la seconda città siciliana ad una sorta di Medellín un po’ più povera e financo un po’ più violenta.
I contribuenti pagano per farsi infinocchiare con l’ennesimo e vuoto spot auto-celebrativo. E, conoscendo i nostri concittadini , molti saranno persino contenti per avere sopravanzato Palermo in questo derby del nulla sulla location più adatta per Capodanno.
Senza neanche avere percezione che si tratta dell’ennesima operazione di politica politicante frutto di dispettucci tra alleati serpenti nell’ambito di un marketing ingannevole e straccione.

Non sappiamo se ridere o piangere (ma propendiamo per piangere)

Saluti allucinati.

Luca Allegra.

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Iene Sicule

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