Tratto dai documenti forniti in conferenza stampa dall’associazione. “Apprendiamo in questi ultimi giorni che il 14 marzo si dovrebbe tenere la Conferenza di servizi Decisoria per il rilascio di una concessione demaniale, per 99 anni, ad una impresa che vorrebbe costruire un porto turistico con le relative infrastrutture turistico-ricettive e commerciali. Tutto ciò, ancora una […]
Capodanno: letterina alla città, sulla città
Pubblicato il 30 Dicembre 2022
Un piano ormai inclinato, con una inevitabile caduta agli inferi , oppure una reazione collettiva di orgoglio per risalire la china?
L’ anno che verrà , il 2023, dirà tanto sul futuro di Catania e dei suoi abitanti. Le elezioni comunali porteranno un nuovo sindaco ed un nuovo consiglio comunale. Una amministrazione che avrà da affrontare tante patate bollenti, prendere decisioni coraggiose in molti campi e con poche risorse, agire con entusiasmo. Ma non è solo la politica a dovere cambiare marcia. Anche la cittadinanza deve dare il proprio contributo. Catania è giunta ad un bivio. La situazione attuale è quella di una città sporca, insicura, caotica, con un alto tasso di disoccupazione e criminalità, di menefreghismo diffuso, con quartieri soprattutto periferici lasciati al proprio destino, tanto disagio sociale ed economico, spazi socio-culturali sempre più limitati.
Le alternative sono due. O continuare a regredire e quindi arrivare ad un punto di non ritorno, o reagire orgogliosamente, singolarmente e collettivamente, rimboccandosi le maniche. Questo per risalire la china, valorizzando le proprie risorse umane, culturali, paesaggistico-naturali, creando ricchezza, occupazione, benessere, migliorando la qualità della vita di tutti. Il moto di orgoglio deve arrivare prima di tutto dalla cittadinanza e rappresentare un costante stimolo alla politica. Per fare un esempio, basterebbe che i cittadini amassero la propria terra come amano la propria squadra di calcio, alla follia, e il più sarebbe fatto.
Buon 2023 Catania. E speriamo che sia l’anno giusto per l’inizio di un new deal nostrano…
Iena Maga.
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